05 Nov, 2025 - 22:00

Gubbio, la Biblioteca Francescana: un tesoro da 50 mila volumi che vive grazie ai visitatori

Gubbio, la Biblioteca Francescana: un tesoro da 50 mila volumi che vive grazie ai visitatori

“È un luogo che racconta otto secoli di storia e ha bisogno della presenza delle persone per continuare a vivere”

 

Nel cuore del Convento di San Francesco, affacciato su Piazza Quaranta Martiri, si custodisce un patrimonio culturale di inestimabile valore: la Biblioteca Francescana un luogo che racconta oltre otto secoli di storia, spiritualità e sapere.
Nata negli anni Ottanta del Novecento come Biblioteca di Studi Francescani, oggi raccoglie più di 50 mila volumi, una sezione archivistica ricchissima e una collezione di manoscritti, riviste, registri e fotografie che attraversano il tempo dal XII secolo al Novecento.

Non si tratta di un semplice archivio, ma di una memoria viva che respira attraverso chi la frequenta.
Come spiega al quotidiano Cronaca Eugubina il ricercatore e storico Fabrizio Cece, “la Biblioteca Francescana vive di presenze. È un luogo che ha bisogno di essere visitato, di essere attraversato da studenti, ricercatori e cittadini curiosi”.

Un patrimonio unico nel cuore della città di San Francesco

La città dei Ceri, legata per sempre al ricordo del santo che qui compì la sua conversione e ammansì il lupo, custodisce in questo convento un’eredità preziosa del francescanesimo eugubino.
Tra gli scaffali della biblioteca si trovano testi rari di letteratura, arte e teologia, accanto a 1736 opuscoli di varia natura che spaziano dalla filosofia alla storia, dalla poesia alla scienza, restituendo un affresco completo della cultura europea tra Medioevo e contemporaneità.

Il fondo più antico comprende documenti su pergamena, registri ecclesiastici e manoscritti miniati del Trecento, come un magnifico corale con miniature, perfettamente conservato, che testimonia la raffinatezza dell’arte francescana eugubina.

Un archivio di storia viva

La responsabile Antonella Ratto González e il bibliotecario Fra Roberto Brunelli custodiscono con dedizione e cura migliaia di documenti rari.
Fra questi spicca una pergamena del 1181 in pelle d’agnello, una delle più antiche conservate a Gubbio, insieme a una bolla papale del 1258 con cui il Pontefice concedeva l’indulgenza a chi contribuiva alla costruzione della Chiesa di San Francesco.

Cece racconta: “Abbiamo documenti originali, lasciti di sindaci e poeti eugubini, testamenti di artisti come Ottaviano Nelli, carte con la firma di Guidobaldo da Montefeltro e atti dei Della Rovere, che governarono il Ducato dopo i Montefeltro.”

Non mancano fonti più recenti, come i registri degli esposti — i bambini abbandonati — che vanno dal 1849 al 1902, oppure documenti catastali dell’Ottocento corredati da illustrazioni a colori.
Recentemente è stato rinvenuto anche un componimento musicale del 1924 di Raffaele Casimiri, musicato da Renzo Menichetti e approvato dal Vescovo per la festa di Sant’Ubaldo: un frammento prezioso della vita musicale e religiosa eugubina.

Gli studenti del “Cassata Gattapone” alla scoperta della memoria

Oltre alla conservazione, la Biblioteca Francescana promuove la condivisione del sapere e il dialogo con le nuove generazioni.
È attivo un progetto di collaborazione con l’Istituto Superiore Cassata Gattapone di Gubbio, che coinvolge otto classi quarte in un percorso di approfondimento storico e culturale.
Gli studenti avranno l’opportunità di visitare l’archivio storico, consultare antichi registri e comprendere da vicino il valore della ricerca documentaria.

Durante gli incontri, il ricercatore Cece spiega agli studenti il significato di ogni documento: “Qui si impara che la storia non è solo nei libri di testo, ma tra le mani di chi conserva la memoria. Ogni pergamena, ogni firma, ogni registro è una voce che ci parla del passato di Gubbio e dell’Umbria.”

Una biblioteca che chiede partecipazione

Oltre al valore culturale, la Biblioteca Francescana rappresenta un presidio di comunità, un luogo di incontro aperto a studiosi e cittadini.
“Tanti ricercatori hanno lasciato qui i loro lavori. È importante che la gente venga a conoscere questo patrimonio, perché solo la presenza delle persone può dare vita ai libri” – afferma ancora Cece.

La Biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, escluso il giovedì, dalle 9:30 alle 13:00.
Un orario che consente anche a visitatori e turisti di includere questa tappa nei loro itinerari francescani, tra la Basilica di San Francesco e i luoghi cari al santo.

Un leggio dell’Ottocento e l’anima del sapere

Tra i tesori della Biblioteca spicca anche un leggio storico dell’Ottocento, simbolo di un tempo in cui la lettura era rito e studio insieme.
Ma il vero “leggio” del presente, come spiegano i custodi della Biblioteca, è la partecipazione della comunità: “Questo luogo esiste grazie alla cura e all’interesse delle persone. Ogni visita, ogni sguardo che si posa su un documento, contribuisce a mantenerlo vivo.”

La Biblioteca Francescana non è dunque un museo silenzioso, ma un laboratorio di memoria, una fucina di conoscenza che continua a generare cultura attraverso la curiosità dei suoi visitatori.

Un invito a varcare la soglia

Chi entra nella Biblioteca di San Francesco non visita solo un archivio, ma compie un viaggio nella storia spirituale e civile di Gubbio.
Dalle pergamene medievali alle riviste del Novecento, ogni documento racconta un frammento dell’anima eugubina: quella di una città che da secoli vive tra fede, arte e studio.

E come ricorda Fabrizio Cece: Venite a visitare la Biblioteca Francescana di Gubbio. È un patrimonio che appartiene a tutti, e che può sopravvivere solo se impariamo a frequentarlo.”

 

(Foto: Cronaca Eugubina)

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Mario Farneti
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