29 Oct, 2025 - 18:00

Gubbio, i Sangiorgiari approvano il nuovo Statuto: grande partecipazione e voto democratico per regolare i prossimi sei anni

Gubbio, i Sangiorgiari approvano il nuovo Statuto: grande partecipazione e voto democratico per regolare i prossimi sei anni

Una domenica di grande partecipazione e senso di appartenenza per il popolo Sangiorgiaro, che si è riunito nella storica taverna di via Cristini per approvare, attraverso una votazione aperta e democratica, il nuovo Statuto della Famiglia dei Ceraioli di San Giorgio.
Dalle 9 alle 11 del mattino oltre 400 votanti hanno espresso la propria preferenza sui sei punti di modifica proposti rispetto al precedente regolamento, definendo così le regole che guideranno la vita ceraiola per i prossimi sei anni.

Il nuovo Statuto, frutto di un confronto diffuso e partecipato, definisce con chiarezza i criteri di eleggibilità e le modalità di voto all’interno delle sei manicchie in cui si articola la grande famiglia di San Giorgio: San Pietro, Sant’Agostino e San Martino per la città, Piana, Padule e Semonte per l’hinterland.

Un voto nel segno della trasparenza e dell’unità

“La nostra comunità ha risposto con compattezza – ha dichiarato il presidente Patrick Salciarini –. In maniera democratica hanno votato 400 Sangiorgiari, e per i prossimi sei anni avremo un nuovo Statuto scelto in modo trasparente e partecipato.
Un ringraziamento speciale va al Consiglio dei Capodieci, che ha diretto tutte le operazioni con precisione e grande spirito di servizio.”

Le parole di Salciarini riassumono il clima di partecipazione e civiltà che ha accompagnato le votazioni, considerate un momento fondamentale non solo per le regole interne, ma per la coesione dell’intera Famiglia ceraiola, da sempre legata ai valori di rispetto, tradizione e appartenenza.

Le sei proposte e i risultati del voto

Il dibattito ha toccato sei punti centrali, ciascuno dei quali è stato sottoposto a votazione.
Ecco, in sintesi, le decisioni prese dal popolo Sangiorgiaro.

1. Età dei votanti

La prima proposta prevedeva di modificare la fascia d’età degli aventi diritto al voto per l’elezione del Capodieci, restringendola ai ceraioli compresi tra 25 e 60 anni.
La proposta è stata bocciata: 301 voti contrari, 94 favorevoli e 4 schede nulle.
Resta dunque l’età minima di 21 anni, senza limiti massimi.
Questo significa che nel gennaio 2026, quando la manicchia di Sant’Agostino eleggerà il nuovo Capodieci, potranno votare tutti i nati dal 1° gennaio 2005 in poi.

2. Età massima del Capodieci

È stata invece approvata la modifica sull’età massima dei futuri Capodieci:
potranno candidarsi solo coloro che non abbiano superato i 50 anni.
La proposta è passata con 264 voti a favore, 132 contrari e 3 schede nulle.

3. Riacquisizione del diritto di voto

Approvata anche la norma che consente di riacquisire il diritto di voto partecipando almeno tre volte nel corso di sei anni: 270 sì, 122 no, 7 schede nulle.
Un modo per rafforzare il legame continuo con la vita ceraiola.

4. Conferma del diritto di voto per chi partecipa almeno una volta

Passata per un soffio, con soli 3 voti di scarto:
199 voti favorevoli, 196 contrari e 4 nulli.
La regola stabilisce che manterrà il diritto di voto chi avrà espresso la propria preferenza almeno una volta nel periodo 2026–2031.

5. Doppia candidatura

Accolta anche la possibilità di ripresentare la propria candidatura se non si è stati eletti in precedenza, anche con effetto retroattivo.
I sì sono stati 236, i no 158, 5 le schede nulle.
In pratica, chi si è candidato sei anni fa e non è stato scelto, potrà riprovare.

6. La “scrematura” nella manicchia

L’ultimo punto, dedicato alla cosiddetta “scrematura”, è stato uno dei più discussi.
La proposta di eliminarla è stata respinta: 244 voti contrari e 153 favorevoli (2 nulle).
La scrematura, che limita a un massimo di tre candidati per alzare il Cero, resta dunque in vigore.
Le proposte alternative — spostare la scrematura al giorno delle votazioni o applicarla con doppia candidatura — non hanno raggiunto la maggioranza.

Una comunità che rinnova se stessa nel solco della tradizione

La partecipazione massiccia e il clima sereno delle votazioni sono stati il segno tangibile di una comunità viva e consapevole, capace di discutere, confrontarsi e scegliere il proprio futuro nel rispetto delle regole condivise.

“Abbiamo scritto una pagina importante – ha commentato ancora il presidente Patrick Salciarini – perché il nuovo Statuto non è solo un insieme di norme, ma un patto morale tra i Sangiorgiari.
Rappresenta la volontà di custodire la nostra tradizione e allo stesso tempo di adattarla ai tempi, restando fedeli ai valori che da secoli ci uniscono sotto il Cero del nostro Santo Guerriero.

Verso la prossima elezione del Capodieci

Con l’approvazione del nuovo Statuto, lo sguardo dei Sangiorgiari è già rivolto al mese di gennaio 2026, quando toccherà alla manicchia di Sant’Agostino designare il nuovo Capodieci.
Sarà il primo a operare secondo le regole appena votate, simbolo concreto di una stagione di rinnovamento nel solco della continuità.

Momento storico per i sangiorgiari

Il voto sul nuovo Statuto segna un momento storico per la Famiglia dei Ceraioli di San Giorgio: una dimostrazione di democrazia partecipata e senso civico, nel rispetto di una tradizione che è parte integrante dell’identità eugubina.
Le regole cambiano, ma lo spirito resta lo stesso: quello di una comunità che, ogni anno, sotto il segno del Santo Guerriero, rinnova il patto tra fede, amicizia e passione.

AUTORE
foto autore
Mario Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE