Il 2025 va in archivio e con esso anche il girone d’andata del campionato di Serie C. Un bilancio che, in casa Gubbio, lascia più interrogativi che certezze. I rossoblù hanno vissuto una prima parte di stagione dai due volti: promettente all’inizio, decisamente più complicata strada facendo. I numeri raccontano una realtà che non può soddisfare né la società né i tifosi eugubini, con la squadra intrappolata in un limbo di classifica che non appartiene alle ambizioni dichiarate a inizio anno.
Il Gubbio aveva iniziato il campionato con buone sensazioni sotto la guida di mister Domenico Di Carlo, arrivato in estate con l’obiettivo di alzare l’asticella e rendere i rossoblù una squadra stabilmente competitiva. Le prime giornate avevano lasciato intravedere un’identità chiara e una squadra organizzata, capace di reggere il confronto con avversari di livello.
Poi, però, qualcosa si è inceppato. Dopo diciotto partite di girone d’andata, il Gubbio ha raccolto 19 punti, che valgono il tredicesimo posto in classifica. Una posizione scomoda: a meno quattro dalla zona playoff e a più quattro dai playout. Un equilibrio precario che non piace a nessuno, tanto meno a un ambiente che sperava in un campionato di vertice.
Il dato più preoccupante riguarda la continuità di risultati. I rossoblù non vincono dal 25 ottobre, quando espugnarono il campo del Carpi con un netto 3-0. Quella vittoria sembrava l’inizio di una svolta, di un possibile filotto positivo. Invece, da lì in avanti, il Gubbio ha smarrito la via dei tre punti, scivolando in una lunga fase di pareggi e prestazioni opache.
La parola che meglio descrive il girone d’andata del Gubbio è “pareggite”. Dopo la vittoria di Carpi sono arrivati cinque pareggi consecutivi, una serie che ha tolto slancio e fiducia alla squadra. La striscia si è interrotta con la sconfitta sul campo della Pianese, seguita poi da un altro pareggio contro la Torres e dalla chiusura dell’anno con il ko esterno contro il Pineto per 1-0.
Gli infortuni hanno avuto un peso specifico importante, soprattutto dopo la gara contro il Ravenna. Assenze che hanno ridotto le rotazioni e costretto Di Carlo a continui aggiustamenti. Ma, come lo stesso tecnico di Cassino ha sottolineato più volte, non possono diventare un alibi. Il Gubbio deve fare di più, soprattutto alla luce della campagna acquisti estiva.
La società ha investito portando a Gubbio un mix di giovani interessanti e calciatori di grande esperienza per la categoria. Profili come Di Bitonto e Minta al primo anno tra i professionisti stanno ben figurando, mentre giocatori come La Mantia, Carraro e Saber sono elementi che in Serie C possono e devono fare la differenza. Senza dimenticare chi era già in rosa: Rosaia, Di Massimo e il capitano Signorini, colonne portanti dello spogliatoio.
Eppure, tutto questo potenziale non si è ancora tradotto in risultati concreti. In campionato le vittorie sono state soltanto tre, che diventano quattro includendo quella contro il Rimini, poi escluso dal torneo. Un bottino troppo magro per una squadra costruita per stare stabilmente nella parte sinistra della classifica.
I numeri del girone d’andata confermano le difficoltà: 15 gol segnati e 17 subiti, segno di un equilibrio fragile sia in fase offensiva che difensiva. In casa è arrivata una sola vittoria, l’1-0 contro il Bra, un dato che pesa come un macigno per una squadra che dovrebbe costruire al “Barbetti” gran parte della propria classifica.
Alla ripresa del campionato, il 3 gennaio, il Gubbio osserverà un turno di riposo forzato, visto che in calendario ci sarebbe stata la sfida contro il Rimini, escluso mesi fa. Un fine settimana utile per ricaricare le energie e lavorare su ciò che non ha funzionato.
Poi arriverà un gennaio che dirà molto sul futuro dei rossoblù. Due trasferte consecutive che possono diventare il vero ago della bilancia della stagione. Prima la sfida sul campo della Sambenedettese, quindicesima a quota 18 punti, a una sola lunghezza dal Gubbio. Uno scontro diretto a tutti gli effetti. Subito dopo, il derby contro il Perugia al “Curi”, una partita che va oltre la classifica e che può cambiare l’umore di un’intera piazza.
La fiducia della società a mister Di Carlo è stata rinnovata, ma ora servono risposte dal campo. Il Gubbio, per valore della rosa, non può permettersi di restare in questo limbo. Il girone di ritorno dovrà essere quello della svolta: meno pareggi, più coraggio e, soprattutto, più vittorie. Solo così il 2026 potrà raccontare una storia diversa.