Alla Biblioteca Sperelliana il decennale del Centro Riabilitativo Educativo Arboreto di Gubbio: storie, emozioni, testimonianze e un libro illustrato che racconta dieci anni di accoglienza e inclusione.
Un clima di emozione e partecipazione ha accompagnato, alla Biblioteca Sperelliana di Gubbio, la celebrazione del decimo compleanno del Centro Riabilitativo Educativo Arboreto. L’evento ha visto la presenza di operatori, famiglie, ospiti del Centro e rappresentanti delle istituzioni, tutti riuniti per festeggiare un percorso che in dieci anni ha intrecciato storie, relazioni e progetti di vita.

Il Centro, situato in via dell’Arboreto 64, è un luogo privo di barriere architettoniche e attrezzato per garantire accoglienza, sicurezza e percorsi riabilitativi personalizzati. Ampi locali, laboratori creativi, spazi per fisioterapia, musicoterapia, attività sportive e uscite sul territorio ne fanno un punto di riferimento fondamentale per l’inclusione sociale.
A dare il senso più profondo della giornata è stata la voce di Mattia Cacciamani, operatore del Centro, che ha presentato il volume Germogli di Comunità: “Il Centro è porto sicuro per le famiglie e anche per noi. Il Centro è un legame di vita.”
Il libro raccoglie emozioni, pensieri e racconti nati all’interno del Centro, testimoniando un decennio di vita comunitaria.
L’educatrice Sonia Bicchielli ha ricordato come in questi anni il Centro sia diventato un punto di riferimento: “È un bellissimo traguardo, frutto di percorsi personali e di una forte integrazione. Offriamo supporto nelle varie parti della giornata e accompagniamo le famiglie nel loro cammino. Le parole d’ordine sono accoglienza, amicizia e lavoro di squadra. Attualmente nel Centro ci sono dieci professionalità impegnate ogni giorno. La strada è ancora lunga.”
Presente alla cerimonia anche l’assessore comunale Lucia Rughi, che ha sottolineato la valenza sociale della struttura: “Oggi festeggiamo un compleanno importante, i dieci anni del Centro riabilitativo Arboreto. È un centro diurno, ma a me piace definirlo un ambiente di vita, in cui ogni giorno incrociamo esperienze, relazioni e attività in un contesto accogliente e inclusivo, così com’è anche il nostro territorio.”
Un concetto che trasforma il Centro da semplice struttura socio-sanitaria a luogo di comunità, dove ogni persona trova spazio per esprimersi.
Tra le testimonianze più toccanti, quella di Massimo Mariucci, ospite del Centro fin dalla sua apertura: “Facevo parte di un altro Centro, poi Sonia mi ha invitato e io sono entrato a far parte stabilmente del Centro Arboreto. Qui ho condiviso gioie e dolori. È un’esperienza magnifica, quando torno a casa mi sento bene.”
Parole che raccontano l’importanza di un ambiente capace di dare senso e benessere anche nei momenti più difficili.
La psicologa Francesca Miti ha spiegato il valore del libro illustrato presentato in occasione dell’anniversario: “È un albo che parla delle esperienze del gruppo. Un incontro tra arteterapia e vita quotidiana, con la bellezza dei piccoli gesti. Abbiamo raccolto i vissuti degli ospiti: molti hanno raccontato che prima del Centro vivevano in solitudine. Con il laboratorio creativo hanno scoperto di poter creare, di esprimersi. Volevamo un racconto che parlasse a tutti e nel quale ritrovarsi.”
Il volume, rilegato artigianalmente e arricchito da acquerelli e collage, diventa così un’opera corale, specchio della comunità.
Il vicepresidente della Provincia di Perugia Riccardo Vescovi ha sottolineato l’impegno quotidiano degli operatori: “È un lavoro impegnativo ma anche molto bello, perché quando uno torna a casa la sera si porta dietro tutte le storie vissute nel Centro.”
Parole che ribadiscono come la riabilitazione sia fatta di professionalità ma anche di coinvolgimento emotivo.
Il garante per le pari opportunità, Massimo Rolla, ha sintetizzato il senso del progetto: “Nel titolo Germogli di Comunità è riassunto tutto quello che si fa in una comunità come questa. Il lavoro è complesso, ma il Centro Arboreto esalta la comunità. Sono commosso da quello che avete fatto. Questa è una gioia per tutti.”
Un concetto ripreso anche dalla dottoressa Paola Tomassoli, che ha invitato la città a un impegno collettivo: “La nostra comunità deve fare propria la disabilità, ognuno con le proprie competenze e diversità. Il mondo nasce e cresce sulle diversità.”
Durante la cerimonia, anche le famiglie hanno avuto spazio per condividere esperienze e riflessioni.
La signora Cesira, madre di Massimo Mariucci, ha ricordato l’importanza del supporto del Centro per i genitori anziani: un aiuto concreto per chi, con il passare del tempo, può avere difficoltà a seguire i figli con disabilità.

A tirare le somme di questi dieci anni è stata Elisa Calzuola, presidente della Cooperativa Sociale Nuova Dimensione che gestisce la struttura: “In questi dieci anni il Centro Arboreto è cresciuto come un luogo di cura, inclusione e possibilità. Non è solo uno spazio fisico, ma una comunità viva, in cui le fragilità diventano forza e le differenze si trasformano in valore. Ogni giorno qui si intrecciano storie, si costruiscono legami e si aprono strade di autonomia. Germogli di Comunità non è soltanto una celebrazione, ma un impegno rinnovato a continuare a coltivare futuro insieme, mettendo al centro le persone e i rapporti autentici che ci uniscono, perché nessuno resti indietro.”
A chiudere l’incontro è stato monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Gubbio, con un messaggio di speranza: “Un grande saluto alle famiglie che custodiscono questo dono immenso. In dieci anni le radici sono cresciute e sono radici che tengono in piedi le nostre comunità. La vita è bella solo se la viviamo insieme.”
Il decennale del Centro Arboreto non è stato solo una celebrazione, ma anche un punto di partenza: la conferma che il percorso di inclusione e riabilitazione deve continuare, con nuove sfide e nuovi progetti.
Il messaggio emerso è chiaro: il Centro è un luogo di vita, non solo di cura. È una casa che accoglie, educa e accompagna, trasformando le fragilità in risorse per tutta la comunità.