"E come ogni anno, viva i Ceri di Gubbio": così la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, saluta con entusiasmo il ritorno della tradizionale Festa dei Ceri in programma, ogni anno, a Gubbio il 15 maggio attirando migliaia di visitatori da tutto il mondo.
"I ceri di Gubbio sono il simbolo della nostra regione, una delle più antiche celebrazioni sia dal punto di vista sociale che culturale" è invece il commento del Vicepresidente della Giunta regionale, e assessore regionale all'Agricoltura e all'Ambiente, Roberto Morroni.
"La forza, lo spirito, il colore e la bellezza dell’evento; dalla comunità eugubina, dall’Umbria, sconfinano per raggiungere ed emozionare il mondo intero, diffondendo l’immagine della nostra terra, dei suoi valori secolari che la rendono così unica e straordinari" scrive Morroni in un post.
E pubblica le fotografie che lo ritraggono intento ad assistere alla manifestazione, affacciato alla finestra d'onore riservata ai membri delle istituzioni, in compagnia dell'assessore regionale al Turismo e alla Cultura Paola Agabiti Urbani, dell'assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni, e dell'europarlamentare Francesca Peppucci (FI-Gruppo PPE).
La giornata della Festa dei Ceri a Gubbio è iniziata all'alba. Intorno alle 4:30 di questa mattina, infatti, i tamburini si sono ritrovati in piazza Dante per dare la sveglia a tutta la città.
Tra i momenti solenni della millenaria manifestazione, l’omaggio ai ceraioli defunti al cimitero civico e la messa nella chiesetta dei muratori celebrata dal cappellano dei Ceri don Mirko Orsini.
Il momento più suggestivo della cerimonia si è tenuto, senz'altro, dopo la messa, a mezzogiorno con l'alzata dei Ceri in piazza Grande, quando i Ceri si sono fatti largo fra la folla e hanno compiuto le girate intorno al pennone centrale: Sant’Ubaldo, il patrono, seguito da San Giorgio e Sant’Antonio.
I Ceri sono, quindi, partiti per le vie della città portati in spalla da centinaia di persone.
Come ogni anno, vengono selezionati per portare i Ceri tre Capodieci. Si tratta di una figura storica che un tempo veniva decisa dai Capitani, ma a partire dall'ultimo ventennio del secolo scorso è annualmente eletta dai ceraioli con diverse modalità che variano da Cero a Cero[47].
Il Capodieci è responsabile dell'organizzazione dell'Alzata e della Corsa, ma ha anche compiti pratici, come montare e alzare il Cero, guidarlo alla partenza, abbassarlo e smontarlo a fine Corsa. La sua uniforme è uguale a qualsiasi altro ceraiolo fatta eccezione per il distintivo sul petto che raffigura, su un nero campo, i simboli del rispettivo Cero: mitra e pastorale per Sant'Ubaldo, scudo, elmo e lancia per San Giorgio, fiamma per Sant'Antonio.
Per quanto riguarda il cero del Patrono Sant'Ubaldo, ben 307 voti hanno scelto Francesco Brozzi Morelli (manicchia di Madonna del Ponte) , che ha preceduto Diego Pascolini (241) e Giordano Barbacci (76).
Scarto leggermente più ampio, invece, per i sangiorgiari, dove alla fine l’ha spuntata Simone Martini (San Pietro) con 498 voti, contro i 409 di Marco Bellucci e i 77 di Filippo Barbetti.
Per Sant’Antonio è stato eletto Enrico Provvedi (manicchi di Brotanello) che ha raccolto 414 consensi, staccando di molto Marco Farneti (237) e ancor più Pierpaolo Capannelli (94) e Federico Marcelli (66).
In occasione della Festa dei Ceri di Gubbio, prevedendo l'elevata affluenza di partecipanti, sono stati allestiti dall’Usl Umbria 1 tre punti medici avanzati situati nei pressi di palazzo dei Consoli, palazzo Comunale e palazzo Pretorio.
Inoltre, sono state messe a disposizione un'equipe di soccorritori a piedi in piazza Grande e quattro ambulanze collocate in via dei Consoli, via Savelli, largo Mastro Giorgio, piazza San Francesco.
Fino alle ore 13:00, quando si è conclusa la cerimonia dell'Alzata dei Ceri, sono stati registrati: 1 crisi epilettica, 2 sincopi; 19 svenimenti; 5 attacchi di panico; 1 politrauma; 3 traumi minori; 5 ferite medicate; 2 ipertensioni; 1 epistassi; 1 ipotensione. In totale sono stati effettuati 40 interventi sanitari di cui 5 sono stati ricoverati presso l’ospedale di Gubbio – Gualdo Tadino.