29 Jun, 2025 - 12:20

Gubbio, inizia l’era Di Carlo: moduli, tattiche e idee di gioco

Gubbio, inizia l’era Di Carlo: moduli, tattiche e idee di gioco

Da meno di una settimana, a Gubbio si respira un’aria nuova. L’arrivo di Domenico Di Carlo in panchina segna un punto di svolta per una piazza che ha bisogno di ritrovare entusiasmo e certezze dopo una stagione altalenante, segnata da difficoltà strutturali, ritardi di mercato e troppi infortuni. L’ex tecnico di Parma, Sampdoria e Chievo Verona - solo per citare alcuni dei club che ha guidato in Serie A - si porta dietro uno zaino pieno di esperienza, con oltre seicento panchine tra massima serie, Serie B e C. Un curriculum che parla da sé e che fa capire quanto il patron Sauro Notari, stavolta, non voglia lasciare nulla al caso.

Classe 1964, nato a Cassino, Di Carlo è uno di quegli allenatori di vecchio stampo che, negli anni, ha saputo reinventarsi, adattandosi alle categorie e alle rose che si è trovato a disposizione. In Serie A ha firmato pagine importanti con la Sampdoria, con il Chievo e Cesena. In B ha contribuito alla crescita di piazze come Spezia, Vicenza e Novara. Negli ultimi anni, dopo l’esperienza in cadetteria, si è calato nel mondo della Serie C, guidando Spal, Pordenone e, nella stagione appena conclusa, l’Ascoli. Un segnale chiaro: Di Carlo non disdegna la terza serie, anzi la affronta con la stessa fame che lo ha contraddistinto nei palcoscenici più prestigiosi.

Dalla delusione alla ricostruzione: la missione del patron Notari

La scorsa estate, Gubbio aveva imboccato la stagione con il freno a mano tirato. Un mercato partito in ritardo aveva costretto l’allora tecnico Roberto Taurino a preparare il campionato con una rosa imbottita di giovani, provenienti per lo più dalla Primavera. Il cambio di guida tecnica a dicembre, con l’arrivo di Gaetano Fontana, aveva permesso di invertire la rotta: nonostante una rosa decimata dagli infortuni, l’ex allenatore era riuscito a traghettare i rossoblù fino all’undicesimo posto, garantendo almeno la partecipazione ai playoff. 

Per evitare di rivivere gli stessi errori, Sauro Notari ha deciso di puntare su un tecnico navigato, uno capace di lavorare con quello che ha e di ottenere il massimo. La scelta di Di Carlo è un messaggio forte alla piazza: l’obiettivo è alzare l’asticella, con una squadra solida e un progetto chiaro.

I moduli di Di Carlo: pragmatismo e verticalità

Ma come giocherà il nuovo Gubbio? Chi conosce Di Carlo sa bene che il suo calcio è figlio di pragmatismo e adattabilità. All’Ascoli ha alternato principalmente due assetti: il 4-3-3 e il 4-3-2-1, con un focus marcato sulla fase difensiva e sulle transizioni veloci. La parola chiave è verticalità. Di Carlo non ama i fronzoli, preferisce un gioco diretto, capace di saltare linee di pressione e sfruttare gli spazi alle spalle delle difese avversarie. Un approccio diverso rispetto a quello proposto prima da Taurino e poi da Fontana, entrambi fautori di un possesso palla ragionato e di una costruzione dal basso che coinvolgeva anche il portiere.

Con Di Carlo, al contrario, sarà difficile vedere il portiere impostare l’azione. Saranno fondamentali la solidità dietro, la compattezza del centrocampo e la capacità di andare subito in verticale. In base alla rosa, non è da escludere neanche l’opzione del 4-4-2, schema che il tecnico laziale ha più volte sperimentato alla Spal. Insomma, più che i dogmi tattici, conteranno le caratteristiche degli uomini a disposizione. Ecco perché il calciomercato sarà determinante per delineare la vera identità del nuovo Gubbio.

Mercato: chi parte, chi resta e chi arriva

Se il campo è pronto a trasformarsi, lo spogliatoio lo è un po’ meno. Il club rossoblù dovrà risolvere diverse situazioni in uscita. Francesco Corsinelli, esterno destro con contratto in scadenza nel 2026, è uno dei nomi più caldi sul mercato. Su di lui è forte il pressing del Perugia, ma anche Arezzo e Novara sono alla finestra. In difesa, Alessandro Tozzuolo sembra destinato a salutare: il centrale classe 2002, vicino alla Ternana già nel mercato invernale, vedrà scadere il contratto il 30 giugno. Salvo sorprese, si svincolerà a parametro zero.

Tra le partenze già ufficiali c’è quella di Giacomo Venturi: il portiere classe ’92 ha firmato con l’Arezzo, lasciando un vuoto che la società ha colmato con l’ingaggio di Nicola Bagnolini, classe 2004, in arrivo dal Bologna. Un segnale di programmazione che fa ben sperare.

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Lorenzo Farneti
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