03 Nov, 2025 - 12:10

Gubbio, cassoni pieni di rifiuti speciali e raccolta non autorizzata. Denunciato un 58enne

Gubbio, cassoni pieni di rifiuti speciali e raccolta non autorizzata. Denunciato un 58enne

C'era un po' di tutto incluse le bombole del gas, quelle impiegate nelle auto, abbandonate al suolo, senza alcun tipo di riparo o protezione. E ancora, cassoni e cumuli di rifiuti speciali, come radiatori in alluminio, rame, ferro compresso, motori elettrici, materiale in acciaio e cromo, cavi elettrici e altre parti derivati dallo smontaggio di autovetture. Il tutto senza autorizzazione. Una situazione che ha indotto i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Perugia a denunciare un 58enne, legale rappresentante di un’attività di raccolta di rifiuti dell’eugubino.

L'autorizzazione c'era ma i militari hanno scoperto numerose violazioni

L'autorizzazione, almeno in parte, c'era. L’attività economica, condotta con Autorizzazione Unica Ambientale comunale e determinazione dirigenziale regionale, consentiva infatti all’azienda la gestione di un centro di raccolta al cui interno avveniva la demolizione, il recupero e la rottamazione di veicoli fuori uso. Autorizzato anche il recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi, sempre secondo i dettami e le prescrizioni imposte e, in particolar modo, nel rispetto delle aree assegnate ed autorizzate per ciascuna attività. 

Autorizzazioni che non hanno comunque evitato che il gestore ponesse in essere una lunga serie di violazioni di natura penale relative alla gestione non corretta dei rifiuti stessi.

Che cosa ha attirato l'attenzione dei Carabinieri

Dalle verifiche, è venuto fuori che il gestore dell’impianto, effettuava arbitrariamente in carenza di autorizzazione, l’attività di raccolta di contenitori non bonificati dai gas, classificati come rifiuti speciali.

Ed è qui che sono state riscontrate le violazioni più gravi. Quei contenitori, raccolti senza autorizzazione, erano stati posizionati al suolo senza nulla che li riparasse da eventi potenzialmente in grado di provocare incidenti, tra l'latro in prossimità di parti di autovetture smontate e a rifiuti di apparecchiature elettroniche ed elettriche.

Ma c'è anche di più. L’aspetto che ha più colpito i militari, è stata la scoperta di una zona dell’attività che, nonostante non fosse stata autorizzata al deposito di alcuna tipologia di rifiuti, di fatto era stata occupata con cassoni e cumuli su cumuli di rifiuti speciali non pericolosi, principalmente di materiali metallici.

La denuncia. Interpellata anche la Provincia di Perugia

I militari hanno contestato all'uomo l'attività di gestione di rifiuti in parte non autorizzata ed in parte non conforme alle autorizzazioni rilasciate. Per le violazioni rilevate, il titolare dell’attività economica è stato deferito in stato di libertà, per la parte di rilevanza penale. Parallelamente anche la Provincia di Perugia è stata interessata per i provvedimenti di competenza per il ripristino dello stato dei luoghi ed eventualmente all’emissione di motivato divieto di prosecuzione dell’attività nel caso in cui dovessero persistere condizioni contrarie agli atti autorizzativi. 

Rifuti pericolosi, un episodio simile a Corciano

Neanche un mese fa, stavolta a Corciano, si è verificato un episodio per molti aspetti simile. In quel caso era stato denunciato il titolare di un'azienda che si occupa della realizzazione di manufatti in vetroresina. All'interno della proprietà erano stati rivenuti diversi cumuli di rifiuti, pericolosi e non.

I Carabinieri del Noe di Perugia si erano infatti imbattuti in contenitori vuoti di vernici e solventi, materiali assorbenti, indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose, scarti e residui di vetroresina e materiali di rettifica esauriti, tutti ammucchiati indiscriminatamente sia all’interno della sede dell’attività che all'esterno nelle aree limitrofe alla vegetazione, abbandonati sul suolo.

Secondo quanto ricostruito dai militari, l'ultimo smaltimento dei rifiuti aziendali, risaliva a quasi quindici anni fa e da allora erano stati accumulati alla rinfusa negli spazi dell'azienda stessa con la possibilità di arrecare danni all'incolumità delle persone. Per questi motivi e in assenza dei previsti registri di carico e scarico, verso il 59enne è stata anche emessa una sanzione pecuniaria di circa 4.100 euro.

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Sara Costanzi
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