Un'intera comunità si è stretta attorno alla famiglia di Renzo Casagrande, il quarantaquattrenne eugubino che ha perso tragicamente la vita domenica 16 febbraio, quando con il suo spazzaneve è finito in un dirupo sulla strada panoramica di Val di Ranco, nei pressi del Monte Cucco. Una tragedia che ha scosso profondamente tutti coloro che lo conoscevano e stimavano per il suo spirito altruista, la sua generosità e la sua dedizione al lavoro e alla famiglia.
Ieri mattina, nella chiesa di San Pietro, in tantissimi hanno voluto rendergli l’ultimo saluto, testimoniando con la loro presenza l’affetto e il rispetto per un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella sua comunità.
Il feretro di Renzo Casagrande è arrivato dalla chiesa dei Neri, dove la sera precedente era stata allestita la camera ardente, un luogo fortemente simbolico per la Famiglia dei Santantoniari, di cui Renzo faceva parte. Il gonfalone della Famiglia ha accompagnato il suo ingresso in chiesa, in segno di omaggio e riconoscenza per un uomo che ha sempre portato avanti con orgoglio e dedizione le tradizioni della città.
Tra i presenti, volti commossi e increduli, amici, parenti, colleghi e tanti cittadini che, pur non conoscendolo personalmente, hanno voluto esprimere la loro vicinanza alla famiglia.
Circondati dall’affetto e dal sostegno della comunità, la moglie Stefania, i figli Pietro e Matilde, la madre Franca, il padre Pietrangelo e il fratello Mirko hanno vissuto con dignità e dolore il momento dell’addio.
La bara è stata poi accompagnata nel cimitero della frazione di Torre Calzolari, dove vivono i suoi genitori e dove Renzo riposerà per sempre.
A celebrare il rito funebre è stato Don Cristoforo Przyborowski, lo stesso sacerdote che anni fa aveva celebrato il matrimonio di Renzo e Stefania. Accanto a lui, il vicario generale della diocesi Mirko Orsini, parroco di San Marco – il quartiere in cui vive la famiglia Casagrande –, monsignor Fausto Panfili e, per i canti, il parroco don Andrea Svanosio.
L’omelia di Don Cristoforo è stata intensa e toccante, capace di raccogliere il senso del dolore di una comunità intera e, al tempo stesso, di trasmettere un messaggio di speranza e unità:
“Al matrimonio di Renzo e Stefania c’era un quarto delle persone presenti oggi. Questo vuol dire che nella sua vita ha seminato amore, e oggi questo amore si riflette nella presenza di così tanta gente. Non dovete dire a Stefania “ce la farai”, ma “ce la faremo”. Bisogna stare insieme, bisogna essere presenti. Lui era disponibile e altruista, aveva sempre la soluzione per tutto.”
Parole che hanno lasciato un segno profondo nei presenti, parole che hanno ricordato chi era davvero Renzo Casagrande: un uomo di cuore, un padre e marito devoto, un lavoratore instancabile, un amico su cui si poteva sempre contare.
Dopo la funzione religiosa, la moglie Stefania ha trovato la forza di prendere la parola, per ringraziare tutti per la vicinanza e la partecipazione e per rivolgere un ultimo pensiero al marito:
“Grazie per averci regalato una famiglia stupenda. E grazie a tutti voi per la vicinanza e l’affetto. Lui sarà la nostra luce.”
Parole semplici, ma cariche di amore e dolore, che hanno emozionato profondamente i presenti. Un saluto intimo e commovente, che ha sottolineato ancora una volta quanto Renzo fosse amato e apprezzato non solo dalla sua famiglia, ma da un’intera comunità.
Tra le testimonianze più sentite, è stato letto anche un messaggio di Paolo Procacci, socio con il fratello Gabriele e lo stesso Renzo della Green Service, l’azienda specializzata nella manutenzione di strade e giardini.
Renzo era un professionista serio e competente, un uomo che non si tirava mai indietro e affrontava il lavoro con passione e dedizione. Il suo contributo all’azienda e alla comunità era fondamentale, ed è per questo che la sua scomparsa lascia un vuoto enorme non solo tra i suoi cari, ma anche tra colleghi e amici che lo stimavano profondamente.
Mentre la comunità si stringe attorno alla famiglia Casagrande, restano ancora molti interrogativi sulla dinamica dell’incidente.
Renzo, quella domenica, stava rientrando dopo aver rimosso la neve nella parte alta della zona. Il suo spazzaneve è finito in un dirupo, fermandosi solo a un chilometro e mezzo dall’abitato di Sigillo.
Le autorità stanno conducendo indagini approfondite per chiarire le cause dell’incidente. È stata effettuata l’autopsia per capire se ci sia stato un malore improvviso, un guasto tecnico al mezzo o se possano esserci altre spiegazioni.
L’attesa per i risultati è carica di speranza da parte della famiglia, che vuole comprendere appieno cosa sia successo in quei drammatici istanti.
La morte di Renzo Casagrande è una ferita profonda per Gubbio e per tutti coloro che lo conoscevano e gli volevano bene.
Il suo ricordo resterà vivo nei cuori di chi ha avuto la fortuna di condividere con lui un pezzo di strada, nei sorrisi della moglie e dei figli, negli amici e nei colleghi che hanno sempre apprezzato la sua generosità e il suo carattere.