La Corte dei Conti dell’Umbria ha emesso una sentenza che segna un passaggio importante nella vicenda di Gubbio Cultura Multiservizi, una società partecipata al 100% dal Comune di Gubbio. L’ex amministratore unico, in carica dal 10 aprile 2012 al 3 maggio 2016, è stato condannato a risarcire un danno erariale pari a 1.198.338 euro, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi maturati. La sentenza arriva al termine di un’indagine complessa che ha portato alla luce una gestione societaria definita dalla Procura contabile "dolosa", con gravi irregolarità contabili che hanno condotto al dissesto della società.
Secondo l’accusa, l’ex amministratore avrebbe causato un danno erariale rilevante al patrimonio della società e, di conseguenza, al Comune di Gubbio. Le perdite accumulate nel periodo 2012-2015 sono state mascherate attraverso una serie di artifizi contabili. Tra le pratiche contestate, vi sono:
La gestione della Gubbio Cultura Multiservizi nel periodo in questione ha prodotto un dissesto economico-finanziario che ha portato alla messa in liquidazione della società nel 2016. Le perdite accumulate nei bilanci degli anni precedenti erano state occultate, impedendo interventi tempestivi da parte del socio unico, il Comune di Gubbio.
Le perdite di esercizio hanno raggiunto valori significativi:
Il dissesto ha richiesto una ricapitalizzazione della società da parte del Comune di Gubbio, per un totale di 1.741.168 euro, necessari a ripristinare il capitale sociale e a coprire le perdite.
Nella sentenza, i giudici contabili hanno sottolineato come le pratiche contabili dell’ex amministratore abbiano eroso completamente il patrimonio della società, impedendo interventi di razionalizzazione che avrebbero potuto contenere le perdite. L’ingente danno economico ha avuto ripercussioni dirette sulla gestione dei servizi pubblici, compromettendo la sostenibilità economica della società partecipata e gravando sulle casse del Comune.
La Gubbio Cultura Multiservizi aveva un ruolo fondamentale nella gestione di diversi servizi pubblici di interesse economico generale, tra i quali la gestione di musei e aree di sosta a pagamento, la gestione di una farmacia comunale, l’organizzazione di una scuola di musica e di liuteria e servizi di assistenza scolastica nelle scuole materne
Il dissesto economico ha messo a rischio la continuità di questi servizi, che rappresentano un pilastro fondamentale per la comunità di Gubbio.
L’amministrazione comunale, proprietaria al 100% delle quote della società, ha accolto con favore la decisione della Corte dei Conti. Il risarcimento ordinato dal tribunale contabile rappresenta un passo importante per ristabilire la fiducia dei cittadini nella gestione delle risorse pubbliche.
Un portavoce del Comune ha dichiarato: Questa sentenza dimostra che le istituzioni sono impegnate a garantire la trasparenza e la legalità nella gestione dei beni pubblici. Il danno subito dalla Gubbio Cultura Multiservizi ha avuto un impatto significativo sulla nostra comunità, e ci impegniamo a fare tutto il possibile per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.
La vicenda solleva importanti interrogativi sulla gestione delle società partecipate e sul ruolo delle amministrazioni locali nel monitorare e controllare le attività delle stesse. La Corte dei Conti ha evidenziato come la mancanza di controlli adeguati abbia contribuito al verificarsi di irregolarità così gravi.
L’attuale amministrazione comunale ha annunciato l’intenzione di rafforzare i meccanismi di controllo e trasparenza, adottando misure per garantire una gestione più responsabile delle risorse pubbliche. Tra le proposte in discussione, vi sono:
La sentenza della Corte dei Conti mette in evidenza l’importanza di prevenire irregolarità contabili e di intervenire tempestivamente in caso di segnali di dissesto finanziario. Le amministrazioni pubbliche devono essere pronte a esercitare un controllo efficace sulle società partecipate, per garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate nel migliore interesse della città.