Venerdì 25 luglio 2025, nel giorno in cui ricorre l’82° della liberazione di Gubbio, la comunità eugubina si unisce alle centinaia di altre città italiane che celebrano la memoria e la libertà con la “Pastasciutta Antifascista”, iniziativa simbolica e popolare che affonda le sue radici nella storia partigiana italiana.
Ma per Gubbio questa data assume un significato ancora più profondo: coincide infatti anche con la ricorrenza della Liberazione della città dalle truppe tedesche, avvenuta proprio il 25 luglio del 1944, due giorni dopo l’ingresso degli Alleati e la ritirata nazista.
“Pasta, pace, libertà” è il titolo scelto dalla sezione ANPI locale, intitolata alla partigiana Walkiria Terradura, recentemente scomparsa a 99 anni, eroina della Resistenza e orgoglio dell’Umbria combattente.
La prima Pastasciutta Antifascista venne servita il 25 luglio 1943, poche ore dopo l’annuncio della deposizione di Benito Mussolini. Fu Alcide Cervi, padre dei sette fratelli Cervi, a decidere che la caduta del regime andava celebrata con un grande piatto di pastasciutta, offerto gratuitamente a tutto il paese di Campegine (Reggio Emilia).
“Quella pastasciutta fu più potente di un manifesto politico”, scrisse un testimone. Solo cinque mesi dopo, il 28 dicembre 1943, i sette fratelli Cervi vennero fucilati dai fascisti, colpevoli di aver difeso la libertà e aver lottato per la giustizia.
Oggi, 82 anni dopo, quella pastasciutta diventa un gesto di memoria collettiva, di resistenza morale e civile contro ogni forma di totalitarismo. E Gubbio risponde presente, con un’iniziativa carica di storia, emozione e partecipazione.
La “Pastasciutta Antifascista 2025” di Gubbio è organizzata dalla sezione ANPI “Walkiria Terradura”, in collaborazione con lo SPI-CGIL Alto Chiascio, e si svolgerà venerdì 25 luglio alle ore 18:30 presso il ristorante “La Bettola della Buona Forchetta” in Via Vantaggi.
Il programma prevede un incontro con due ospiti d’eccezione:
Fabrizio Cece, ricercatore storico, profondo conoscitore della Resistenza umbra,
Claudio Visani, giornalista e scrittore, autore di saggi sulla storia del dopoguerra e sui percorsi antifascisti italiani.
L’incontro sarà dedicato a ricostruire le radici storiche della Resistenza eugubina e riscoprire il valore civile e umano di gesti come quello della pastasciutta dei Cervi.
Seguiranno musica dal vivo, momenti conviviali e, naturalmente, una cena a base di tagliatelle, dolci e cocomero, in pieno stile popolare e solidale.
La prenotazione è obbligatoria entro giovedì 24 luglio, al numero 075 9221157 o via WhatsApp al 329 0526206.
A Gubbio, il 25 luglio è la data della liberazione della città dalle truppe tedesche, avvenuta nel 1944, grazie al coraggio dei partigiani e dei civili eugubini.
Due giorni dopo l’arrivo degli Alleati a Perugia, i nazisti abbandonarono Gubbio, lasciando dietro di sé rovine, lutti e ferite. Ma quella data, impressa nella memoria locale, è diventata simbolo di riscatto, di speranza e di futuro.
“È giusto ricordare che Gubbio non fu liberata solo dagli Alleati, ma anche da se stessa, dal coraggio dei suoi figli, dalla determinazione di una popolazione che aveva scelto la libertà”, ricorda lo storico Cece.
La Pastasciutta di quest’anno assume un significato particolare perché è la prima organizzata dopo la scomparsa di Walkiria Terradura, alla quale è intitolata la sezione ANPI di Gubbio.
Walkiria è stata una delle più celebri partigiane d’Italia, medaglia d’argento al valor militare, caposquadra del gruppo di azione patriottica (GAP) nella zona di Terni e dell’Appennino umbro. La sua figura ha ispirato generazioni di donne e uomini per il suo coraggio e la sua incrollabile fede nella giustizia e nella libertà.
“A Walkiria bastava lo sguardo per guidare i suoi compagni. Non ebbe paura nemmeno sotto tortura”, raccontava un commilitone.
Scomparsa nel 2024 all’età di 99 anni, Walkiria Terradura resta una delle voci più forti della Resistenza italiana, e Gubbio ne onora la memoria non solo con parole, ma con gesti concreti.
In un tempo segnato da nuove tensioni, rigurgiti autoritari e nostalgie pericolose, la Pastasciutta Antifascista è più attuale che mai.
Non è solo un momento conviviale, ma un atto di impegno civile.
“Mangiare insieme un piatto di pasta per ricordare chi ha dato la vita per la libertà è il modo più semplice e più vero per tenere viva la memoria”, afferma un’attivista dell’ANPI locale.
In un mondo in cui la memoria viene spesso manipolata, stravolta o cancellata, ogni gesto conta. Anche una pastasciutta.
La “Pastasciutta Antifascista” non è folclore, non è retorica, non è nostalgia. È memoria viva, attiva e responsabile. È la consapevolezza che la libertà è stata conquistata, non regalata. È l’impegno a difenderla ogni giorno, con la cultura, con il dialogo, con la solidarietà.
Il 25 luglio 2025, Gubbio si siederà di nuovo a tavola, come fecero i Cervi, come fecero i partigiani, come fanno oggi coloro che credono nella Costituzione e nella dignità umana.
Un piatto di tagliatelle, una fetta di cocomero, una canzone condivisa possono valere più di mille discorsi, se vissuti con il cuore rivolto a chi ha lottato, a chi ha sofferto, a chi non ha mai smesso di credere.
“Pasta, pace, libertà”: non è solo uno slogan. È un promemoria. Per tutti noi.