26 Oct, 2025 - 15:00

Il Gubbio risorge a Carpi: Di Carlo ha trovato la chiave di volta?

Il Gubbio risorge a Carpi: Di Carlo ha trovato la chiave di volta?

Il Gubbio torna a fare il Gubbio. No, non è un gioco di parole: è la fotografia più autentica di una serata che ha riportato entusiasmo, gioco e concretezza. Al “Sandro Cabassi” di Carpi si è rivista la squadra brillante delle prime cinque giornate, quella capace di unire qualità, ritmo e coraggio, restituendo ai tifosi rossoblù il piacere di riconoscersi nella propria identità. Dopo un mese difficile, in cui erano arrivati soltanto due punti in cinque gare (frutto di due pareggi e tre sconfitte), gli uomini di Mimmo Di Carlo hanno ritrovato la via maestra, con una vittoria limpida e convincente.

Un messaggio recepito: coraggio e determinazione

Il Gubbio, reduce da un periodo altalenante e da una prestazione sottotono contro il Guidonia, ha risposto sul campo ai richiami del proprio allenatore. In settimana, Di Carlo aveva chiesto ai suoi giocatori coraggio, fame e determinazione. Il messaggio è arrivato forte e chiaro. La squadra ha aggredito il Carpi fin dal primo minuto, mostrando quella ferocia agonistica che era mancata nelle ultime uscite.

Il risultato? Due gol nei primi venti minuti, costruiti sulla riconquista alta del pallone e su combinazioni rapide e verticali. Prima Carraro, poi La Mantia hanno concretizzato due azioni praticamente fotocopia: pressing alto, recupero palla, scambio veloce e conclusione precisa. Azioni che sintetizzano perfettamente la filosofia del tecnico laziale: recuperare la sfera il più in alto possibile per colpire subito, senza lasciare respiro all’avversario.

Dopo diverse settimane di tentativi e aggiustamenti, il suo gruppo è tornato a essere quello che aveva impressionato a inizio stagione: una squadra che non ha paura di osare, che corre, che lotta su ogni pallone e che riesce a coniugare estetica e concretezza.

Una scelta tattica vincente

Sul piano tecnico-tattico, Di Carlo non ha rinnegato il suo credo: difesa a tre confermata, ma con un centrocampo più aggressivo e dinamico. La novità è stata la presenza di Carraro davanti alla difesa, affiancato da due mezzali di grande corsa e qualità come Djankpata e Hraiech.

Il regista ex Trapani ha svolto un doppio compito impeccabile: diga in fase di non possesso, metronomo in fase di costruzione. Davanti a lui, Djankpata - autore del suo primo gol tra i professionisti - ha messo in campo energia e inserimenti, mentre Hraiech ha illuminato la manovra con tocchi di categoria superiore. La linea mediana, in questa configurazione a tre, ha dato equilibrio e fluidità, impedendo al Carpi di prendere campo.

È qui che si è vista la mano dell’allenatore. Nelle ultime uscite, con il centrocampo a due e Hraiech schierato alle spalle delle punte, la squadra era apparsa troppo schiacciata, incapace di gestire i tempi e le transizioni. Di Carlo, con la sua esperienza, ha capito dove intervenire. E la risposta è arrivata immediata.

L’attacco ritrova brillantezza e concretezza

Novità anche davanti. Per la prima volta dall’inizio del campionato, il tecnico laziale ha deciso di affidarsi all’inedita coppia La Mantia-Minta, lasciando in panchina sia Tommasini che Spina, entrambi apparsi in calo di condizione.

Una mossa coraggiosa, ma rivelatasi vincente. Minta, giovane ex Sassuolo, ha offerto una prestazione di grande maturità: movimenti intelligenti, profondità, spirito di sacrificio. La Mantia, invece, è tornato a essere il faro offensivo di una squadra che aveva bisogno della sua esperienza. Oltre al gol e all’assist, ha mostrato una condizione in netta crescita, correndo e pressando come il più giovane in campo. Un esempio di professionalità che non è passato inosservato nemmeno ai compagni.

Con i tre gol segnati, per la prima volta in stagione il Gubbio ha superato la soglia dell’1,5 di media reti a partita. Un segnale chiaro: la squadra non solo ha ritrovato equilibrio, ma anche incisività. In Serie C, campionato in cui la compattezza difensiva spesso fa la differenza, ritrovare anche la vena offensiva è il passo decisivo verso una stabilità di risultati.

La vittoria di Carpi non è solo un’iniezione di fiducia, ma anche la conferma che il lavoro di Di Carlo sta iniziando a dare frutti concreti. Il Gubbio ha ritrovato la propria identità, quella basata su ritmo, intensità e gioco collettivo. I rossoblù hanno dimostrato di poter dominare l’avversario con la palla e senza, mostrando compattezza mentale e concentrazione fino al triplice fischio.

 

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Lorenzo Farneti
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