Il Gubbio continua a correre. Sotto il sole cocente di fine estate, davanti al pubblico del “Pietro Barbetti”, la squadra di Domenico Di Carlo supera di misura il Bra grazie a un gol di Di Bitonto sugli sviluppi di un calcio d’angolo nella ripresa. Tre punti pesanti, conquistati al termine di una gara non brillante dal punto di vista tecnico, ma esemplare sotto l’aspetto della determinazione e della compattezza.
Non sempre si può vincere con lo spettacolo: talvolta servono vittorie “sporche”, come vengono definite in gergo calcistico, quelle che nascono più dalla fame che dalla qualità. E il Gubbio ha dimostrato di saper stringere i denti, restando imbattuto e salendo a quota 11 punti in cinque giornate, frutto di tre successi e due pareggi. Una marcia che colloca i rossoblù a una sola lunghezza dal tandem di testa formato da Ravenna e Arezzo.
Nel post-partita, mister Di Carlo ha commentato con soddisfazione la prestazione dei suoi, pur ammettendo le difficoltà incontrate.
“Ho detto già ieri in conferenza che giocare contro il Bra è complicato” - ha dichiarato -. “Non ha mai subito tanto in nessuna partita, quindi facciamo i complimenti a loro. Ripartivano con grande organizzazione. Nel primo tempo non abbiamo alzato i ritmi anche perché, con questo caldo, era più facile difendersi che attaccare. Nel secondo tempo abbiamo messo un centrocampo a tre, con Spina sotto punta, e siamo cresciuti. Abbiamo vinto qualche duello in più, cosa che nel primo tempo non eravamo riusciti a fare. È arrivato il gol su palla inattiva con Di Bitonto e abbiamo vinto una partita sporca, con grandissimo ardore e cuore”.
Uno dei temi della vigilia era il minutaggio di Andrea La Mantia, subentrato nella ripresa e ancora lontano dalla migliore condizione fisica.
“La Mantia deve lavorare e giocare” - ha spiegato Di Carlo -. “Deve alzare il livello fisico, non quello tecnico perché è un giocatore di spessore alto. Ci servirà molto nelle prossime gare, dobbiamo gestirlo e valutare bene i carichi. Mi è piaciuto lo spirito della squadra nel secondo tempo, la voglia di cambiare. Questa spinta ha trascinato anche i tifosi. Nel primo tempo eravamo lenti, nella ripresa siamo tornati a essere ciò che siamo. Il gol è merito anche del nostro pubblico che ci ha spinto fino alla fine”.
Il Gubbio conferma di avere una fase difensiva tra le più solide del campionato. Pochi gol subiti e tanta compattezza, frutto di un’identità chiara che Di Carlo sta trasmettendo.
“La squadra non vuole prendere gol, è una certezza” - ha sottolineato il tecnico -. “È chiaro che gli avversari possono farci male, ma è un Gubbio che mi piace per lo spirito. Non vogliamo mai mollare. Abbiamo qualità che ancora non riusciamo a esprimere, è questione di tempo. Intanto i tre punti ci consentono di dare continuità alla prestazione e ai risultati”.
Uno degli aspetti più interessanti emersi finora è la capacità del Gubbio di adattarsi tatticamente a seconda delle situazioni.
“Dobbiamo essere bravi a stare bene in campo” - ha spiegato Di Carlo -. “Così i giocatori riescono a esprimersi meglio. Nel secondo tempo abbiamo messo tre centrocampisti e un trequartista, creando superiorità numerica in mezzo al campo. In questo modo abbiamo alzato il baricentro. Ho provato a cambiare e i ragazzi sono stati bravi ad adattarsi in positivo, portando a casa i tre punti”.
Il calendario non lascia respiro: martedì si torna in campo contro il Campobasso, trasferta complicata che precede il match con la Vis Pesaro. Di Carlo annuncia qualche novità.
“Ci sono sei ore di pullman da fare (ride). Ho già in mente le formazioni, sicuramente ci sarà un po’ di turnover, come ci sarà con la Vis Pesaro. Non mi piace chiamarlo turnover: per me è l’opportunità per altri giocatori di contribuire. Ad esempio Baroncelli, che non ha ancora esordito, spero possa avere spazio in queste due partite”.
Infine, uno sguardo al campionato e agli equilibri in vetta.
“Ci sono squadre costruite per stare al vertice e altre, come la nostra, che devono dare fastidio” - ha concluso Di Carlo -. “Sono passate solo cinque partite, dobbiamo tenere i piedi per terra. Ora c’è il Campobasso, squadra forte e ben costruita, che viene da due vittorie. Andremo lì a giocarci la partita con la nostra identità, cercando di dare continuità alle prestazioni”.