25 Dec, 2025 - 20:00

Gubbio, attacco in crisi: i numeri degli attaccanti fanno scattare l’allarme

Gubbio, attacco in crisi: i numeri degli attaccanti fanno scattare l’allarme

Quando in estate il Gubbio ha costruito il reparto offensivo, le aspettative erano decisamente diverse. L’arrivo di un attaccante esperto come Andrea La Mantia, affiancato da profili già rodati per la categoria come Tommasini, Spina e Di Massimo, oltre ai giovani Minta e Ghirardello, lasciava immaginare un attacco in grado di garantire gol, soluzioni e continuità. Nomi che, almeno sulla carta, appartengono a un rango elevato per la Serie C. Eppure, al giro di boa, la realtà racconta tutt’altra storia. I numeri del reparto offensivo rossoblù sono tra i più bassi del girone. Un problema che non può più essere ignorato e che rischia di condizionare pesantemente la seconda parte di stagione.

Foto: Simone Grilli.

I numeri non mentono: Gubbio, pochi gol e troppa fatica davanti

Dopo diciotto gare di campionato, il Gubbio ha realizzato appena 15 gol. Un bottino magro, che colloca i rossoblù nelle retrovie per produzione offensiva. Di questi quindici gol, soltanto sette portano la firma degli attaccanti. Un dato che, da solo, basta a spiegare molte delle difficoltà vissute dalla squadra di mister Di Carlo.

Partiamo da Andrea La Mantia, il nome di maggior peso del reparto. L’attaccante laziale, con un passato importante tra Serie A e Serie B, è arrivato a Gubbio a parametro zero sul finire del mercato estivo. Un’operazione che aveva acceso l’entusiasmo della piazza. Tuttavia, la mancata preparazione svolta con il gruppo ha inciso in modo evidente sulla sua condizione. La Mantia ha collezionato 16 presenze, per un totale di 773 minuti, segnando tre gol. Numeri discreti, ma lontani da quelli che ci si aspetta da un giocatore del suo curriculum in una categoria come la Serie C.

Stesso numero di reti per Tommasini, ma con un minutaggio decisamente superiore: 18 partite e 1.135 minuti in campo. L’attaccante è stato spesso al centro del gioco offensivo rossoblù, ma in diverse occasioni ha sprecato opportunità importanti, mancando quel cinismo sotto porta che fa la differenza.

Tra infortuni e occasioni mancate: gli altri casi del reparto offensivo

Ancora più complessa la situazione degli altri interpreti offensivi. Di Massimo, frenato da piccoli ma continui problemi fisici, non è mai riuscito a trovare continuità. Per lui il dato è impietoso: zero gol in otto presenze, per un totale di 333 minuti giocati. Un contributo offensivo praticamente nullo, che pesa nell’economia della squadra.

Zero gol anche per Spina, fermo a dieci presenze e 667 minuti disputati. L’estroso talento calabrese è ai box dai primi di novembre, quando accusò un problema fisico pochi giorni prima del derby contro la Ternana. Un’assenza che ha tolto imprevedibilità e qualità all’attacco rossoblù.

Tra le poche note positive c’è il giovane Minta. L’attaccante ghanese, in prestito dal Sassuolo e al suo primo anno tra i professionisti, ha messo a segno un gol, mostrando sprazzi interessanti ma pagando inevitabilmente l’inesperienza. Per Ghirardello, invece, il percorso di crescita è ancora in corso.

Un dato che fa scattare l’allarme: Gubbio a secco nelle ultime gare

Se il quadro generale è preoccupante, c’è un dato che suona come un vero e proprio campanello d’allarme. Nelle ultime cinque gare di campionato, il Gubbio ha segnato un solo gol. Per di più, su calcio di rigore, realizzato da Tommasini contro la Juventus Next Gen. Nelle ultime quattro partite, invece, i rossoblù non hanno mai trovato la via della rete.

Un digiuno offensivo che spiega la lunga serie di pareggi e risultati senza vittorie e che mette in luce una squadra sempre più sterile negli ultimi trenta metri. Per trovare l’ultimo gol su azione bisogna addirittura tornare al 7 novembre, quando Carraro, dalla distanza, siglò la rete dell’1-1 sul campo dell’Ascoli.

Ed è proprio questo il paradosso più evidente: Carraro, centrocampista, è attualmente il miglior marcatore dell’intera squadra con quattro gol. Un dato che certifica, senza bisogno di ulteriori commenti, le difficoltà strutturali del reparto offensivo.

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Lorenzo Farneti
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