Gubbio si prepara a vivere una delle sue serate più suggestive e attese dell’anno con l’accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo, che illumina le pendici del Monte Ingino e che da oltre quattro decenni rappresenta uno dei simboli più riconoscibili dell’Umbria nel panorama nazionale e internazionale. All’evento sarà presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi, che ha voluto sottolineare il valore profondo di questa tradizione per l’intera regione.
L’Albero eugubino, realizzato con un imponente sistema di luci disposte sul monte che domina la città, festeggia quest’anno 45 anni di storia, un traguardo che racconta non solo un’opera scenografica unica al mondo, ma soprattutto una lunga vicenda di passione civile, impegno volontario e appartenenza identitaria.

«L’Albero di Natale di Gubbio costituisce un simbolo per Gubbio e per tutta l’Umbria nel mondo», ha dichiarato la presidente Bistocchi in una nota diffusa alla vigilia dell’accensione. Parole che confermano come l’installazione luminosa non sia solo un’attrazione turistica, ma un vero e proprio segno identitario capace di raccontare l’Umbria attraverso una tradizione riconosciuta ovunque.
L’opera, ideata e realizzata dal Comitato degli Alberaioli, continua ogni anno a stupire per la sua imponenza e per il suo messaggio simbolico. Con i suoi oltre 700 punti luce distribuiti lungo il profilo del monte, l’Albero eugubino è entrato ufficialmente nel Guinness dei primati ed è diventato negli anni uno dei biglietti da visita più forti del territorio.
Uno degli aspetti più significativi dell’Albero di Natale di Gubbio è il lavoro costante e silenzioso degli Alberaioli, i volontari che, a partire dal mese di settembre, dedicano ogni momento libero alla manutenzione, alla posa delle luci e alla sicurezza dell’impianto.
«La storia e il lavoro degli Alberaioli, che trascorrono ogni momento libero da settembre a Natale per lavorare sull’Albero e per l’Albero, è emblematico di una comunità che diventa esempio per tutta la regione», ha sottolineato Bistocchi. Un impegno che non è solo tecnico, ma profondamente umano e culturale, perché nasce dall’attaccamento alle radici e dal desiderio di trasmettere alle nuove generazioni un patrimonio che va oltre le luci.
La presidente dell’Assemblea legislativa ha inoltre ribadito come l’Albero di Natale di Gubbio rientri a pieno titolo tra quegli elementi che la Regione Umbria promuove con convinzione per valorizzare la propria identità anche a livello turistico.
Un’identità che non si limita all’estetica delle installazioni, ma che ruota attorno a valori come socialità, bellezza, senso di comunità e memoria storica. L’evento dell’accensione rappresenta infatti un momento di forte coesione, capace di richiamare migliaia di visitatori e di trasformare la città in un grande teatro a cielo aperto.
«In questa stagione l’Umbria si tinge di bellezza e mette a fuoco i propri valori», ha osservato ancora Bistocchi, delineando una visione nella quale le tradizioni diventano strumenti concreti di sviluppo e promozione.
Nel corso degli anni, l’Albero di Natale di Gubbio è diventato non solo una tradizione locale, ma un fenomeno mediatico internazionale. Le immagini dell’accensione fanno il giro dei telegiornali, dei social network e delle piattaforme turistiche, rafforzando il legame tra la città e la sua vocazione all’accoglienza.
La presenza della massima rappresentante dell’Assemblea legislativa conferma l’attenzione delle istituzioni regionali verso un evento che ha saputo crescere senza perdere la propria autenticità. «Leggere di Gubbio e delle altre località che hanno puntato sulle installazioni natalizie ci inorgoglisce e ci indica la giustezza della promozione portata avanti dalla Regione», ha concluso la presidente.
L’accensione dell’Albero non è soltanto uno spettacolo di luci, ma un vero rito collettivo che coinvolge l’intera comunità eugubina. Famiglie, visitatori, associazioni e volontari si ritrovano ai piedi del Monte Ingino per condividere un momento di festa che segna simbolicamente l’inizio dell’Avvento.

Nel silenzio che precede l’illuminazione, l’attesa si carica di emozione. Poi, al primo accendersi delle luci, Gubbio si trasforma, avvolta da uno scenario che unisce sacralità, tradizione e meraviglia. È anche questo il senso profondo della presenza istituzionale: testimoniare che dietro ogni grande evento ci sono persone, storie e un’identità che merita di essere custodita.
Con l’accensione dell’Albero più grande del mondo, Gubbio rinnova così il suo ruolo di capitale simbolica del Natale umbro, proiettando nel futuro una tradizione che continua a parlare al cuore di chi la vive, anno dopo anno.