Prosegue con determinazione l’attività serale della Polizia Locale di Gualdo Tadino per garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini. Nella serata di mercoledì 7 agosto, è stato condotto un servizio mirato di controllo sulla rumorosità dei ciclomotori, in collaborazione con la Polizia Locale di Assisi, che ha fornito supporto tecnico e operativo.
Utilizzando un fonometro omologato, gli agenti hanno eseguito controlli puntuali su circa quaranta motorini in transito sul territorio comunale. Il risultato? Quattro ciclomotori sono risultati non conformi ai limiti previsti dalla normativa in materia di emissioni sonore e sono stati immediatamente sanzionati con provvedimenti amministrativi.
“L’attività serale della Polizia Locale – ha dichiarato il Comandante Gianluca Bertoldi – è incentrata sul garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini, anche attraverso l’utilizzo di apparecchiature che consentono rilevamenti precisi sui superamenti dei limiti di emissione sonora”.
Il comandante ha poi espresso un ringraziamento per la collaborazione istituzionale:
“Un ringraziamento particolare va ai colleghi di Assisi, sempre disponibili e collaborativi nell’ambito delle sinergie istituzionali”.
Il fonometro, strumento di misurazione del rumore ambientale, è stato determinante nel certificare con oggettività il superamento dei limiti da parte dei ciclomotori controllati. La normativa italiana fissa limiti ben precisi per le emissioni acustiche dei veicoli, e le sanzioni previste in caso di trasgressione non sono trascurabili: possono arrivare fino a 300 euro, con l’obbligo di ripristino del veicolo.
Questi controlli assumono particolare importanza nei centri urbani, dove la presenza di motorini modificati con marmitte alterate o rimosse rappresenta una vera e propria minaccia al quieto vivere.
A sottolineare la rilevanza dell’iniziativa anche l’Assessore ai Trasporti di Gualdo Tadino, Giorgio Locchi: “Questi controlli sono stati effettuati per contrastare il rumore persistente di alcuni veicoli che circolano nel centro urbano, soprattutto nelle ore serali. Ringrazio le forze dell’ordine locali e i colleghi della Polizia Locale di Assisi per la preziosa collaborazione”.
L’assessore ha poi chiarito l’orizzonte dell’intervento: “Queste attività servono a garantire il quieto vivere, la tranquillità ed una migliore vivibilità della città, sia per i residenti che per i turisti che la visitano. Inoltre si tratta anche di una forma di tutela per l’incolumità di chi guida e di tutti gli altri cittadini”.
Se a Gualdo Tadino si misura e si sanziona, a Gubbio la situazione appare sempre più problematica. Ogni giorno, specialmente nelle ore serali e notturne, decine di motorini sfrecciano rumorosamente tra le vie cittadine, spesso in pieno centro storico, disturbando il riposo dei residenti e alterando la serenità dell’ambiente urbano.
I sospetti ricadono su marmitte modificate o rimosse, una prassi purtroppo comune tra alcuni giovani centauri. In molti casi si tratta di veicoli tecnicamente alterati che, oltre al rumore, pongono seri rischi anche sul piano della sicurezza stradale.
È auspicabile, quindi, che anche a Gubbio si avviino controlli simili, dotando la Polizia Locale di strumenti come il fonometro e attuando una collaborazione intercomunale, sul modello di quanto già avviato tra Gualdo Tadino e Assisi.
Non si tratta solo di fastidio o disagio: l’inquinamento acustico è un problema di salute pubblica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’esposizione prolungata a rumori intensi può avere effetti gravi sulla salute fisica e mentale, contribuendo a disturbi del sonno, stress, aumento della pressione arteriosa e irritabilità.
In una città d’arte e cultura come Gubbio, il rumore eccessivo danneggia anche l’immagine turistica e la fruizione del patrimonio architettonico. L’inquinamento sonoro è un segnale di trascuratezza urbana, oltre che un problema civile.
Il Codice della Strada italiano prevede che ogni veicolo circolante rispetti i limiti di emissione acustica stabiliti dal costruttore. L’articolo 155 impone l’uso corretto dei dispositivi di segnalazione acustica e vieta manovre rumorose non necessarie. Inoltre, modificare le marmitte per aumentare il rumore o le prestazioni del veicolo costituisce un’infrazione sanzionabile, che può portare anche al fermo amministrativo del mezzo.
I controlli con fonometro permettono di rilevare con precisione queste infrazioni, offrendo una base giuridica solida per sanzionare e obbligare al ripristino del veicolo.
Le segnalazioni da parte dei cittadini non mancano, sia a Gualdo Tadino sia a Gubbio. Sui social, nei gruppi di quartiere e nelle assemblee pubbliche, cresce l’indignazione per il fenomeno dei motorini rumorosi, soprattutto perché percepito come tollerato da troppo tempo.
A Gubbio, in particolare, molti residenti del centro storico si dicono esasperati: “Ogni sera è un circuito – scrive sui social una cittadina –. Motorini che vanno e vengono, accelerazioni continue, schiamazzi. Non si dorme. E nessuno controlla”.
L’esempio di Gualdo Tadino e Assisi dimostra che è possibile agire in modo coordinato ed efficace. La sinergia tra Polizie Locali, l’uso di strumentazioni adeguate come il fonometro e la volontà politica di intervenire, rappresentano gli ingredienti fondamentali per affrontare e risolvere il problema.
Una tale iniziativa, se replicata a Gubbio, potrebbe restituire quiete ai quartieri più colpiti, rafforzare il senso di legalità e offrire un segnale chiaro a chi trasgredisce deliberatamente.
Il contrasto ai motorini rumorosi non è una guerra ai giovani né un capriccio di quartiere. È un’azione concreta per il benessere collettivo, un modo per ribadire che la libertà individuale finisce dove inizia il diritto al riposo e alla serenità degli altri.
Come ha giustamente affermato l’Assessore Locchi: “Il rispetto delle regole e la sicurezza sono principi fondamentali per una comunità civile e accogliente: come Amministrazione è questo l'obiettivo che perseguiamo per la nostra città”.
Un obiettivo che anche Gubbio dovrebbe fare proprio, dotandosi degli strumenti, delle alleanze e del coraggio necessari per dire, con decisione: “La città è di tutti. Anche di chi vuole dormire in pace”.