Venerdì 17 ottobre il Teatro Talia ha aperto le sue porte per un evento dal forte valore storico e simbolico: il ritorno nella sua città natale di Raffaello Lucarelli, pioniere del cinema italiano e fondatore, insieme al fratello Lorenzo, della Lucarelli Film, la prima casa di produzione cinematografica siciliana.
Sul palco, davanti a un pubblico attento e commosso, il suo nome è tornato a brillare accompagnato da immagini d’epoca e dal fascino del bianco e nero. Era nato qui, l’11 ottobre 1879, e proprio da Gualdo Tadino iniziò il suo viaggio nel mondo delle immagini. Nel suo piccolo negozio di piazza Vittorio Emanuele II – oggi piazza Martiri della Libertà – recante l’insegna “Fotografia Lucarelli”, il giovane Raffaello imparò che un volto può raccontare una storia e che una fotografia può superare il tempo.

In quella bottega nacque un sogno che lo portò lontano: fino alla Palermo della Belle Époque, dove fondò la Lucarelli Film, una delle più antiche case di produzione italiane.
Raffaello Lucarelli non fu solo regista, ma anche fotografo, cineoperatore, documentarista, produttore e imprenditore. Collaborò con la Pathé, la più grande casa di produzione francese dell’epoca, portando in Italia un linguaggio visivo nuovo e dinamico.
“Lucarelli comprese prima di molti che il cinema non era solo intrattenimento, ma un modo per leggere e interpretare la realtà,” ha ricordato Antonio La Torre Giordano, storico e critico cinematografico, autore del volume “Raffaello Lucarelli, il Lumière di Sicilia”.
Attraverso i suoi cinegiornali, Lucarelli raccontò una Sicilia in fermento, crocevia di modernità e tradizione, anticipando di decenni la sensibilità del documentario sociale.
La Lucarelli Film non fu solo una casa di produzione, ma anche un laboratorio di cultura e formazione. Dalle sue attività nacquero le prime accademie di recitazione cinematografica di Palermo e una fitta rete di collaborazioni con artisti e intellettuali dell’epoca.
Nel 1911, Raffaello Lucarelli ospitò al Cinema-Teatro Lucarelli di Palermo Filippo Tommaso Marinetti, padre del Futurismo, offrendo un palcoscenico a idee che avrebbero rivoluzionato il panorama artistico italiano.
Lucarelli fu anche il cineoperatore ufficiale della famiglia Florio, immortalandone gli eventi mondani e le leggendarie edizioni della Targa Florio, la corsa automobilistica più antica del mondo. Proprio grazie al sostegno dei Florio introdusse in Sicilia il Cinemateathrophon, un dispositivo avveniristico che anticipava il cinema sonoro.
Nonostante il successo, Raffaello Lucarelli non dimenticò mai le sue radici umbre. Insieme alla sorella Barbara aprì due sale cinematografiche nel centro storico di Gualdo Tadino, una delle quali inaugurata il 7 agosto 1909, lo stesso giorno dell’apertura dell’Ospedale Calai.
Un dettaglio suggestivo lega ancora oggi il passato al presente: la bottega dove tutto ebbe inizio è ancora esistente, di proprietà di Michele Lucarelli, lontano parente di Raffaello. Lui e la sorella Anna erano presenti in sala, visibilmente emozionati, durante la cerimonia.
L’evento, promosso dal Comune di Gualdo Tadino e condotto da Lisa Chiavini, ha visto la consegna del Premio “Raffaello Lucarelli – Ricerca e Storia del Cinema” ad Antonio La Torre Giordano, per il suo lavoro di riscoperta e valorizzazione del regista gualdese.
“È un riconoscimento che restituisce dignità e visibilità a un artista che ha segnato una stagione pionieristica del nostro cinema,” ha dichiarato il sindaco Massimiliano Presciutti, annunciando che il premio avrà cadenza annuale.
Due menzioni speciali sono state conferite a Mauro Guidubaldi, per le sue ricerche d’archivio sul periodo gualdese di Lucarelli, e a Daniele Amoni, autore del volume “Storie e Microstorie di Gualdo Tadino dal 1860 al 1920”, per la ricostruzione biografica.
Importanti contributi sono giunti anche dall’editore Salvatore Granata e dall’esperto di cinema Michele Storelli, che hanno arricchito la serata con documenti e testimonianze inedite.
Il momento più atteso è stato la proiezione in anteprima nazionale del film muto “Il silenzio del cuore” (1914), prodotto dalla Lucarelli Film e restaurato grazie alla collaborazione tra l’Archivio Siciliano del Cinema, la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e la Fondazione Jérôme Seydoux-Pathé.
La pellicola, colorizzata a mano nei laboratori Lucarelli e accompagnata dalle musiche di Gabriel Fauré, ha regalato al pubblico un viaggio nel tempo, riportando sul grande schermo la magia del cinema delle origini.
In platea anche alcune classi dell’Istituto Casimiri e dell’Istituto Comprensivo Gualdo Tadino-Casacastalda, che hanno patrocinato l’iniziativa.
“Lucarelli è un patrimonio di tutti,” ha sottolineato il sindaco Presciutti. “Celebrare la sua figura a 120 anni dalla nascita della Lucarelli Film significa riscoprire una pagina fondamentale della nostra identità culturale. È un modo per dire che la memoria non appartiene al passato, ma al futuro.”
L’evento del Teatro Talia ha segnato molto più di una commemorazione: è stato un atto di restituzione culturale. Gualdo Tadino, città d’arte e di lavoro, ha ritrovato un suo figlio illustre, restituendogli il posto che merita nella storia del cinema italiano.

“Raffaello Lucarelli è stato un pioniere che ha unito Umbria e Sicilia attraverso la luce del cinema,” ha ricordato La Torre Giordano. “Senza figure come lui, oggi non parleremmo di industria cinematografica italiana.”
E forse, mentre le note di Fauré si diffondevano nella sala del Talia, la visione di quel film muto – girato 110 anni fa – ha ricordato a tutti che la modernità non è solo tecnologia, ma anche memoria, passione e coraggio di guardare il mondo con occhi nuovi.