In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Gualdo Tadino, in sinergia con la Commissione Pari Opportunità, ha messo a punto un programma articolato di eventi civici e culturali. L'iniziativa di punta è l'apertura gratuita di tre importanti poli museali cittadini -il Museo Civico Rocca Flea, il Museo della Ceramica, Casa Cajani e il Museo Opificio Rubboli- aperti a tutte le donne e ai loro nuclei familiari per l'intera giornata. Questo gesto simbolico si inserisce nel programma nazionale dell’Associazione Italiana Città della Ceramica e coincide quest'anno con la ricorrenza di Santa Caterina d’Alessandria, patrona dei ceramisti.
La giornata sarà scandita da altri due momenti significativi aperti alla cittadinanza:
-Alle ore 18, è prevista la celebrazione di una messa solenne nella suggestiva cornice della Basilica Concattedrale di San Benedetto.
-Alle ore 21, il Teatro Talia ospiterà uno spettacolo di arte varia interamente dedicato ai temi della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere, con la partecipazione attiva di artisti, professionisti e realtà associative locali.
L’assessore al Welfare, Gabriele Bazzucchi, e la presidente della Commissione Pari Opportunità, Alessia Raponi, hanno lanciato un accorato appello congiunto alla comunità: “Invitiamo l'intera popolazione a unirsi a noi in questa giornata di profondo significato. Contrastare la violenza sulle donne è un imperativo morale che richiede la costruzione condivisa di una comunità più consapevole, rispettosa e solidale. La partecipazione di ogni singolo cittadino è cruciale per trasformare la necessaria sensibilizzazione in un impegno concreto e tangibile. Solo attraverso una rete forte, che unisca istituzioni, associazioni e individui, potremo contribuire a un cambiamento autentico e duraturo”. Parallelamente a queste iniziative, l'impegno sul territorio prosegue: in questi giorni, la hall dell'ospedale di Branca ospita un'installazione tematica dedicata al contrasto della violenza di genere. Questa azione rientra nel più ampio programma "Umbria contro ogni genere di violenza", il contenitore di eventi promosso dalla Regione Umbria in collaborazione con le aziende sanitarie e ospedaliere locali.
"La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne non può essere vissuta come una semplice ricorrenza. È un momento di riflessione importante, ma la gravità dei dati umbri impone che diventi soprattutto un punto di rilancio per un lavoro quotidiano": è il messaggio del presidente di Anci Umbria, Federico Gori, richiama la necessità di trasformare la consapevolezza del 25 novembre in un impegno stabile delle istituzioni locali. "La violenza di genere -afferma Gori in una nota di Anci Umbria- non è un fenomeno episodico. È una presenza drammatica e costante che attraversa le nostre comunità. Per questo la risposta deve essere altrettanto costante, strutturata e capace di stare accanto alle donne ogni giorno, non solo quando l'attenzione mediatica è alta".
In Umbria, al di là delle denunce ufficiali, a preoccupare sono soprattutto i silenzi e le storie non raccontate. È in questo contesto che i Comuni possono fare concretamente la differenza, attivando servizi stabili e rafforzando le relazioni di prossimità.
L'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Umbria evidenzia l'importanza fondamentale delle reti territoriali integrate. Queste reti coinvolgono istituzioni, centri antiviolenza, associazioni, scuole, forze dell'ordine e volontariato, e devono essere operative tutto l'anno, non solo in occasione di giornate dedicate.
Il presidente di Anci Umbria, Michele Gori, spiega: "Ogni storia di violenza deve trovare una porta aperta, che sia nel Comune, in un'associazione, in uno sportello di ascolto o all'interno della rete sociale di prossimità. Nessuna amministrazione può affrontare il problema da sola: la differenza la fa la capacità di costruire comunità vigilanti, presenti e capaci di sostenere chi chiede aiuto".
Gori richiama l'attenzione sul valore dell'ascolto, specialmente nei piccoli Comuni umbri. Qui, le relazioni di vicinato possono diventare veri e propri "presidi di protezione" se opportunamente sostenute dalle istituzioni. La sfida è costruire un sistema che mantenga alta l'attenzione ogni giorno, integrando prevenzione, ascolto e tutela. "La violenza contro le donne non si contrasta con una sola giornata celebrativa -conclude Gori-. Si contrasta con una responsabilità quotidiana che coinvolge istituzioni, comunità e cittadini. Il nostro compito è continuare a esserci, sempre".
Sulla stessa linea d'onda si pone Luisa Fatigoni, coordinatrice per le Pari opportunità di Anci Umbria. Ricorda che, nonostante l'istituzione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne da parte dell'Onu nel 1999, i risultati restano insufficienti: "Ogni giorno si registrano nuovi casi, spesso in ambito domestico". In Italia, l'adozione di leggi specifiche come il "codice rosso" e la recente normativa "Senza consenso è stupro" non ha impedito l'aumento delle vittime. La violenza fisica, psicologica e sessuale persiste come un fenomeno strutturale, profondamente radicato nella cultura e nella società, che richiede un cambiamento profondo basato su educazione e sensibilizzazione costanti. "Non possiamo dimenticare le donne che in altre parti del mondo subiscono violenze in guerra e oppressione. È necessario garantire l'applicazione delle leggi e monitorarne l'efficacia, costruendo una cultura che rifiuti la violenza in ogni forma", aggiunge Fatigoni. Un dato positivo emerge dall'aumento delle chiamate al numero verde 1522. "Questo dimostra che la sensibilizzazione funziona e che momenti come il 25 novembre aiutano le donne a chiedere aiuto", osserva Fatigoni. La violenza sulle donne è una ferita collettiva e l'impegno per contrastarla deve essere quotidiano e condiviso da tutta la società.