La puntata di “Lo Spaesato”, il nuovo people comedy show condotto da Teo Mammucari e trasmesso lunedì scorso in prima serata su Rai 2, ha scatenato una vera e propria tempesta di reazioni nella città umbra.
In poco meno di due ore di trasmissione, seguite da oltre 660 mila spettatori, Gualdo Tadino è diventata protagonista nazionale. Ma se per alcuni si è trattato di una vetrina prestigiosa, per altri la rappresentazione televisiva della città è apparsa irrispettosa e ridicolizzante.

Il programma, nato con un taglio comico e popolare, ha alternato momenti di leggerezza a interviste e sketch con i cittadini.
Da un lato, non sono mancati riferimenti positivi alle tradizioni locali — dai Giochi de le Porte ai monumenti del centro storico —, ma dall’altro molti gualdesi hanno criticato la scelta di puntare su figure e situazioni ritenute caricaturali, che secondo loro hanno restituito al pubblico un’immagine “distorta e folkloristica” della città.
Il dibattito è esploso sui social già nelle ore successive alla messa in onda, con centinaia di commenti e opinioni contrastanti.
C’è chi ha difeso il programma, ricordando che “Lo Spaesato non è un documentario ma un varietà comico”, e chi invece ha espresso sconcerto per “un racconto televisivo che banalizza la realtà locale e rischia di penalizzare l’immagine turistica di Gualdo Tadino”.
A intervenire nel pieno della polemica è stato il sindaco Massimiliano Presciutti, presente al teatro durante la registrazione della puntata e spesso oggetto delle battute di Mammucari.
In un lungo post sui social, il primo cittadino ha espresso un invito alla moderazione:
“Teo Mammucari può piacere o non piacere, e ognuno ha il diritto di dire la sua. Io rispetto ogni opinione.”
Presciutti ha però voluto prendere le difese di alcune persone comparse nel programma e finite nel mirino dei commenti online:
“Se qualcuno è stato offeso, e senza alcuna ragione, è giusto dirlo. Parliamo di persone semplici, oneste, con alle spalle storie di vita difficili, di dolore e di riscatto. Meritano rispetto, non cattiveria gratuita.”
Il sindaco ha poi concluso con un appello al buonsenso:
“Impariamo a non prenderci troppo sul serio. Ridere e sorridere con gli altri è bellissimo, farlo per gli altri, con cattiveria, molto meno. Anzi, per niente.”
Ma la vicenda non si è fermata alla polemica social.
Il gruppo consiliare di opposizione Rifare Gualdo ha depositato una interrogazione urgente indirizzata al sindaco e alla giunta comunale per chiedere chiarimenti ufficiali sulla partecipazione della città al programma e sul coinvolgimento dell’amministrazione.
Nel documento, le consigliere Simona Vitali, Cinzia Natalini e Chiara Casciani affermano:
“Gualdo Tadino è una città con una storia millenaria che merita di essere rappresentata con dignità e valorizzata nei media nazionali. L’immagine che passa attraverso la televisione ha un impatto diretto sul turismo, sull’economia locale e sul prestigio della nostra comunità.”
Secondo Rifare Gualdo, la puntata avrebbe trasmesso “un ritratto ingiustificato e potenzialmente lesivo della città e dei suoi abitanti”.
L’interrogazione mira a chiarire se il Comune di Gualdo Tadino sia stato preventivamente informato della realizzazione della puntata e, in caso affermativo, in quali termini.
Le consigliere chiedono inoltre copia delle eventuali comunicazioni tra Rai o società di produzione e l’amministrazione comunale, oltre a sapere chi abbia autorizzato l’uso degli spazi cittadini e del nome della città durante le riprese.
“È necessario capire – si legge nel documento – se siano stati messi a disposizione spazi pubblici, risorse dell’Ente o nominativi di cittadini da coinvolgere nella trasmissione, e se siano stati concordati limiti o vincoli sui contenuti e sul montaggio.”
La richiesta coinvolge anche i funzionari comunali eventualmente in contatto con la troupe, per identificare gli uffici e i referenti che hanno curato la parte logistica.
Rifare Gualdo chiede infine all’amministrazione se intenda coordinarsi con associazioni culturali e operatori turistici per avviare una campagna di comunicazione capace di “riequilibrare l’immagine pubblica della città” dopo la trasmissione.
L’obiettivo, spiegano le consigliere, è quello di valorizzare il patrimonio artistico e storico di Gualdo Tadino, “spesso ridotto a semplice scenografia quando invece racchiude secoli di civiltà e tradizione”.
La polemica su Lo Spaesato riapre un tema ricorrente: il difficile equilibrio tra intrattenimento televisivo e rappresentazione dei territori.
Il format condotto da Teo Mammucari nasce come programma di people comedy, costruito sull’ironia e sull’improvvisazione con la gente comune. Ma, in città come Gualdo Tadino, dove il senso di appartenenza è forte, la linea sottile tra satira e stereotipo può facilmente trasformarsi in terreno di scontro.

Molti cittadini, pur criticando i toni eccessivi del programma, hanno invitato a non drammatizzare: “Non è la prima volta che la televisione gioca con i cliché di provincia. L’importante è reagire con intelligenza e valorizzare ciò che siamo davvero.”
La vicenda gualdese, nata da una puntata di intrattenimento, si è trasformata in un caso politico e culturale.
Da un lato, il dibattito ha messo in luce la sensibilità di una comunità che difende con orgoglio la propria identità; dall’altro, ha riacceso la discussione sul ruolo della televisione pubblica nella rappresentazione dei territori italiani.
E, come ha concluso il sindaco Presciutti nel suo post, “Ridere fa bene, ma solo quando lo si fa con rispetto. La nostra città merita questo: rispetto, prima di tutto.”