Saranno giorni di accoglienza, preghiera, musica e condivisione. Un fiume di volti giovani e speranze nuove, pronto ad attraversare l’Umbria dal 24 al 29 luglio, prima di mettersi in cammino verso Roma per celebrare insieme a papa Leone XIV uno dei momenti più attesi dell’anno santo: il Giubileo dei giovani, che culminerà domenica 3 agosto con la celebrazione eucaristica a Tor Vergata.
Dati alla mano, saranno quasi 15.500 i ragazzi e le ragazze che, dalle otto diocesi umbre, si riverseranno lungo le strade, i santuari e le piazze di una terra che da secoli è crocevia di santi, pellegrini e fedeli in ricerca.
Arriveranno dall’Italia e dall’estero, portando con sé storie e culture da tre continenti. Dalla Corea del Sud alle Filippine, dagli Stati Uniti alla Spagna, dal Portogallo alla Francia, passando per Polonia, Ungheria, Croazia e Slovenia: un mosaico di Paesi, lingue e cammini di fede che troverà in Umbria la sua prima grande casa.
L’entusiasmo è grande, così come la sfida logistica. Dall’Area giovani e vocazioni della Conferenza episcopale umbra (Ceu) spiegano che, inizialmente, i numeri previsti erano ben diversi: "In base alle adesioni dovevano essere ospitati non più di 8.000 pellegrini, ma a pochi giorni dal loro arrivo sono quasi raddoppiati". Un segnale chiaro di quanto la chiamata del Giubileo abbia toccato il cuore di molti, ma anche una corsa contro il tempo per garantire spazi, strutture, pasti e sicurezza a migliaia di presenze in più.
A reggere l’urto, una macchina organizzativa collaudata e una collaborazione sinergica tra istituzioni civili e religiose. Regione, Province, Comuni, diocesi, parrocchie e oratori: tutti al lavoro per far sì che l’Umbria si confermi, ancora una volta, terra d’accoglienza.
Cuore pulsante di questa rete solidale sono anche centinaia di famiglie umbre, pronte ad aprire le proprie porte a circa 2.000 giovani pellegrini. Un gesto che, come spiegano molti, "ricambia" idealmente l’ospitalità ricevuta negli anni passati da tanti ragazzi umbri durante le Giornate Mondiali della Gioventù in giro per il mondo.
I restanti 13.000 saranno accolti in oratori, locali parrocchiali, scuole, palestre, CVA e grandi spazi pubblici. Solo nel capoluogo regionale, Perugia, si calcola che arriveranno quasi 9.000 giovani, alcuni dei quali troveranno posto anche al Pala Barton, cuore dello sport cittadino che per qualche giorno si trasformerà in dormitorio comunitario.
Tra una sosta e l’altra, non mancheranno le tappe nei luoghi mistici che fanno dell’Umbria una meta spirituale senza tempo. Assisi, con la Basilica di San Francesco, quella di Santa Chiara, la Spogliazione con la tomba di Carlo Acutis - il giovane beato tanto amato dai ragazzi - sarà tappa quasi obbligata, insieme al Santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza a Todi e a quello di Santa Rita a Cascia. È qui che la regione si conferma davvero “Porta del Giubileo”, uno spazio dove fede, silenzio e ascolto si intrecciano in un pellegrinaggio che va oltre la geografia.
"Si tratta di una esperienza corale, resa possibile - sottolinea don Francesco Verzini, rettore del Seminario - grazie all’impegno delle parrocchie, delle famiglie, dei tanti volontari e delle istituzioni civili, che apriranno le porte delle loro comunità".
Il momento clou del passaggio umbro sarà domenica 27 luglio, quando davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli si terrà la festa regionale, dalle 18 alle 23: musica dal vivo, arte, preghiere, testimonianze, voci di santi e interventi dei vescovi umbri. Un appuntamento pensato come abbraccio collettivo, ma anche come ponte simbolico verso Roma.
Non a caso, a raccontare questo spirito di comunione è anche il logo di “Umbria Jubilee”, che riproduce un orizzonte continuo di chiese, santuari e basiliche. Colori diversi e vivaci, a rappresentare la ricchezza di carismi di questa terra, uniti da un tratto unico: segno di un cammino condiviso.
Per ognuno dei giovani ospiti è previsto un kit di benvenuto. "Ad ogni giovane pellegrino accolto in famiglia e in strutture parrocchiali sarà consegnato - annuncia don Verzini - un kit con oggetti semplici ma significativi: un bracciale con la scritta “Umbria Jubilee”, una maglietta, una sacca e un tubolare, tutti con il logo ufficiale. Un segno concreto di appartenenza e memoria, da portare con sé nel cuore e nello zaino".
A tirare le fila di questo spirito di accoglienza è l’arcivescovo, Renato Boccardo, presidente dei vescovi umbri. Il suo augurio è un messaggio che unisce concretezza e speranza: "Rivolgo un saluto cordiale a tutti i giovani pellegrini in cammino verso Roma, che portano nelle nostre diocesi il racconto della fede e la testimonianza di vita cristiana delle loro Chiese locali».
«In questa esperienza di comunicazione e di comunione - aggiunge - sta il vero tesoro della “avventura giubilare” che vivremo nei prossimi giorni. Ne saranno arricchite le nostre comunità, liete di poter offrire accoglienza e ascolto; ne saranno confortati e confermati – lo auspichiamo – i ragazzi e le ragazze del mondo che verranno qui a contatto con le storie dei nostri Santi di ieri e di oggi, per trarne indicazione e sostegno nel pellegrinaggio della vita".