Una sala gremita, oltre 460 presenze tra studenti in presenza e collegati da remoto. Non è un convegno specialistico, ma la seconda Giornata della Trasparenza promossa dalla Provincia di Terni, che ha trasformato Palazzo Primavera in un’aula magna di educazione civica. Al centro, un dialogo diretto e non scontato tra la macchina amministrativa e i cittadini più giovani. “Trasparenza e legalità sono i presupposti fondamentali su cui lavoriamo”, ha affermato il vicepresidente Francesco Maria Ferranti, lanciando un messaggio chiaro: “Questa non è uno spot, ma l’avvio di un percorso strutturato con le scuole”.

Un palazzo di vetro, almeno nell’intenzione. È l’immagine che la Provincia di Terni ha voluto proiettare nella seconda edizione della Giornata della Trasparenza, dedicata interamente al mondo della scuola. L’evento, svoltosi stamattina a Palazzo Primavera, ha registrato un’adesione massiccia: classi di numerosi istituti superiori hanno occupato i posti in sala, affiancate da altre collegate via web, per un totale di oltre 460 partecipanti. Un segnale di attenzione forte da parte dei giovani verso i temi della cosa pubblica, colta dall’amministrazione come un’opportunità da non sprecare.
“La Provincia sta facendo la sua parte sul fronte della legalità”, ha spiegato nel suo intervento il vicepresidente Francesco Maria Ferranti, indicando due strumenti concreti: “con la stipula di un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza per controllare il corretto uso dei fondi Pnrr e con il lavoro avviato con il Comune di Terni per verificare le procedure di appalto”. Parole che vogliono tradurre un principio in fatti amministrativi, mostrando ai ragazzi il dietro le quinte spesso opaco della gestione. L’obiettivo, ha rimarcato Ferranti, è rendere la pubblica amministrazione più vicina ai “cittadini adulti di domani”.

Una visione condivisa dal Segretario generale della Provincia Paolo Ricciarelli, per il quale l’iniziativa è “uno strumento importante per cercare di ridurre il gap fra pubblica amministrazione e giovani generazioni attraverso la trasparenza”. Un’occasione, ha aggiunto, “per capire cosa i giovani chiedono alla p.a.”. A ribadire la sintonia tra mondo scolastico e istituzioni è intervenuta Silvia Mercuri dell’Ufficio scolastico regionale, ricordando come la “scuola ha come principio del proprio agire esattamente la trasparenza che è insieme un diritto e un dovere”. Il suo è stato un ringraziamento netto alla Provincia per aver creato questo spazio di confronto.

La vera misura del successo dell’iniziativa, tuttavia, non è stata negli interventi programmati, ma nelle voci dal pubblico. Gli studenti e le studentesse hanno infatti animato il dibattito con domande puntuali e osservazioni critiche, dimostrando di non volere una lezione frontale, ma un confronto reale. I temi sollevati hanno spaziato dalla sanità, con il annoso problema delle liste d’attesa, fino al complesso rapporto tra politica e cittadini. Domande che hanno costretto gli amministratori a uscire dagli schemi del linguaggio istituzionale e a misurarsi con le preoccupazioni concrete della comunità che serviranno.
L’evento di oggi ha fatto da prologo a uno dei momenti amministrativi decisivi per la vita dell'ente di Palazzo Bazzani. Domani, 11 dicembre, il Consiglio provinciale si riunirà in Sala Secci per una seduta che tocca alcuni temi cruciali per il futuro del territorio. All’ordine del giorno, spiccano l’adozione dello schema di bilancio di previsione finanziario 2026-2028 e la nota di aggiornamento al documento unico di programmazione per lo stesso triennio. Il consiglio sarà chiamato anche a votare il nuovo regolamento per la videosorveglianza e quello delle entrate provinciali, quest’ultimo adeguato alla riforma fiscale, oltre a una convenzione per la segretaria generale associata con il Comune di Avigliano Umbro.

Mentre la macchina amministrativa procede con i suoi atti formali, la scommessa lanciata oggi a Palazzo Primavera è di altro tipo: costruire, anno dopo anno, un percorso di fiducia con le nuove generazioni. Una sfida che parte dalla trasparenza, ma che punta a diventare partecipazione.