Una festa carica di emozione e consapevolezza ha animato l'ospedale "Santa Maria" di Terni in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità 2025, ricorrenza che ogni anno accende i riflettori sulle esigenze, le sfide e i progressi della cura dei bambini nati prima del termine. L'azienda ospedaliera ternana ha aperto oggi le porte alle famiglie per un momento di incontro che ha unito personale sanitario, genitori e piccoli protagonisti, trasformando il reparto in uno spazio condiviso di gratitudine e speranza.
Il Dipartimento Materno Infantile e la Terapia Intensiva Neonatale del Santa Maria di Terni, diretti dalla dottoressa Federica Celi, hanno organizzato un’iniziativa che ha riportato al centro dell’attenzione non solo le cure, ma soprattutto le storie umane che accompagnano ogni nascita prematura. Sin dalle prime ore della mattina, il reparto si è riempito di sorrisi: famiglie, bambini e operatori sanitari hanno preso parte a un momento collettivo fatto di musica e condivisione.
A rendere ancora più speciale l’appuntamento è stata l’apertura straordinaria del reparto ai familiari di primo grado, un gesto simbolico che ha reso visibile quel legame profondo che accompagna il percorso dei neonati prematuri. Tra i momenti più sentiti, il tradizionale taglio della torta e la partecipazione delle associazioni Piccole Musiche di Valeria Crescenzi e I Pagliacci, insieme alla Società Italiana di Neonatologia, che hanno contribuito a creare un clima di leggerezza e solidarietà. Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli operatori della TIN, impegnati quotidianamente in un lavoro complesso che richiede competenza, delicatezza e una straordinaria capacità di ascolto.
La Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra ogni anno il 17 novembre, nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che riguarda milioni di famiglie in tutto il mondo. La nascita pretermine - cioè prima della 37ª settimana di gestazione - rappresenta infatti una delle principali cause di complicanze neonatali e richiede percorsi clinici dedicati, tecnologie avanzate e sostegno costante alle famiglie coinvolte. L’iniziativa globale mira a diffondere consapevolezza, promuovere politiche sanitarie adeguate e valorizzare il lavoro di medici, infermieri e volontari che ogni giorno accompagnano questi bambini nei loro primi passi, spesso complessi ma sempre colmi di possibilità.
Ogni anno la ricorrenza diventa occasione per condividere dati, storie e progressi della neonatologia, ma anche per ricordare l’importanza dell’assistenza precoce e dell’umanizzazione delle cure. La prematurità non riguarda solo la salute fisica: coinvolge aspetti emotivi, sociali e psicologici che richiedono una rete forte e inclusiva. Eventi come quello di Terni mostrano come la comunità sanitaria e civile possa unirsi per costruire un ambiente accogliente, capace di sostenere genitori spesso attraversati da paure, ma anche da una straordinaria determinazione.
La giornata al Santa Maria ha incarnato pienamente questo spirito: un’occasione per celebrare la forza dei bambini, ringraziare chi lavora accanto a loro e ribadire l’importanza della consapevolezza pubblica. In un contesto ospedaliero sempre più orientato all’apertura e alla partecipazione, iniziative di questo tipo diventano un tassello fondamentale per diffondere conoscenza e creare comunità attorno ai più fragili.
In questo quadro si inseriscono anche le iniziative promosse dall’Azienda ospedaliera di Perugia in occasione della 17ª Giornata mondiale della prematurità: la facciata illuminata di viola, l’apertura della Terapia intensiva neonatale con modalità “porte aperte h24”, le sessioni di musicoterapia e il concerto di musica classica hanno messo al centro il coinvolgimento attivo delle famiglie e il sostegno alla relazione genitore-neonato.
La campagna “Zero separation. Accanto a te. Sempre”, guidata dalla dottoressa Stefania Troiani, insieme al lavoro delle associazioni come La Carica dei Prematuri, Nati per Leggere, Abbi Cura di Me, Cuori di Maglia e Il Giardino di Rita, rappresenta un modello di presa in carico orientato alla family centered care, che pone la vicinanza affettiva e la continuità delle cure come elementi essenziali del percorso di crescita dei bambini nati pretermine.