La sperimentazione è già partita, ma il segnale è arrivato da Roma. Gepafin, la finanziaria regionale umbra, ha portato al centro del dibattito nazionale la propria piattaforma fintech, uno strumento digitale che consente la compensazione multilaterale di debiti e crediti tra privati e tra privati e pubblica amministrazione, tracciando al tempo stesso le relazioni economiche e costruendo un digital twin dei territori. Il lancio nazionale è avvenuto al Cnel, durante l’assemblea annuale dell’Associazione nazionale finanziarie regionali (Anfir), dove il progetto umbro è stato presentato come modello replicabile.

La piattaforma sviluppata da Gepafin nasce con un obiettivo operativo chiaro: sbloccare liquidità immediata attraverso la compensazione di debiti e crediti tra imprese e tra imprese e Pa. Ma il salto di qualità sta nella seconda funzione, meno visibile e più strategica. Tracciando gli scambi commerciali, il sistema genera una rappresentazione digitale aggiornata dell’economia regionale, restituendo in tempo reale flussi finanziari, interdipendenze e relazioni economiche.
Un vero e proprio digital twin, utile non solo alle imprese, ma anche alle amministrazioni pubbliche chiamate a prendere decisioni su politiche industriali, sostegno al credito e strumenti di sviluppo. In questo senso, i dati diventano una infrastruttura di politica economica, non un semplice output statistico.

La presentazione ufficiale a livello nazionale è avvenuta mercoledì 17 dicembre a Roma, nella sede del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, durante l’assemblea Anfir che ha visto anche la firma di un accordo di collaborazione tra Cnel e Anfir, sottoscritto dai rispettivi presidenti Renato Brunetta e Michele Vietti.
Per l’Umbria sono intervenuti il vicepresidente della Regione Tommaso Bori, anche coordinatore della Commissione innovazione tecnologica e digitalizzazione della Conferenza delle Regioni, e Cecilia Moretti, vicedirettore di Gepafin con delega all’innovazione, che ha illustrato gli sviluppi della piattaforma in qualità di coordinatrice della commissione digitalizzazione Anfir. Presenti anche il presidente di Gepafin Carmelo Campagna, vicepresidente nazionale Anfir, e il direttore Marco Tili.
La piattaforma è stata riconosciuta dall’Anfir come best practice nel panorama delle finanziarie regionali, attirando l’interesse delle altre Regioni e dei rappresentanti dell’organo costituzionale.
“Quella di oggi è una giornata importante poiché vengono messe a terra e prendono corpo le innovazioni digitali che stiamo completando e implementando in Umbria”, ha commentato Carmelo Campagna. “La nostra regione, anche di fronte a realtà più importanti, riesce oggi a proporre un progetto innovativo, con valenza nazionale, pensato per essere al servizio dei territori e delle imprese”.

Il cuore più avanzato del progetto è l’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno della piattaforma. I dati raccolti possono essere interrogati in linguaggio naturale, consentendo ad amministratori e decisori pubblici di analizzare scenari, misurare l’impatto delle politiche di sostegno alle imprese e individuare criticità prima che emergano.
“Il nostro mandato prevede di fare dell’Umbria la regione più digitale d’Italia”, ha dichiarato Tommaso Bori. “Grazie a Gepafin siamo capofila in ambito digitale all’interno dell’Anfir e abbiamo sviluppato un progetto fintech di rilievo nazionale che permetterà alla Regione di passare da una governance reattiva a una predittiva”.
Il passaggio non è solo tecnologico, ma culturale. Dalla logica dell’intervento ex post si passa a una governance fondata sull’anticipazione, sull’analisi sistemica e sulla capacità di leggere l’economia reale mentre accade.

Alla platea romana sono intervenuti anche Massimiliano Maselli, assessore all’inclusione sociale della Regione Lazio, Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio, e Roberto Baldassari, responsabile del Comitato scientifico dell’Associazione nazionale giovani innovatori, a conferma dell’interesse trasversale suscitato dal progetto.
In chiusura, il presidente Anfir Michele Vietti ha sottolineato la portata strategica dell’iniziativa: “Il progetto di Gepafin mette in campo innovazione tecnologica e intelligenza artificiale. È questo il terreno vero delle sfide future che attendono le finanziarie regionali”.
L’Umbria, ancora una volta, prova a giocare d’anticipo. Non con annunci, ma con una piattaforma già operativa che mette insieme finanza, dati e governo del territorio. Una combinazione che, nel lessico della trasformazione digitale, si traduce in una parola sola: concretezza.