Comunità Energetiche S.p.A., società con sede a Terni specializzata nello sviluppo di modelli energetici decentralizzati, ha siglato un accordo con Kemarincer Società Cooperativa per l'attivazione di una comunità energetica rinnovabile (CER) nel comune di San Martino in Pensilis (Campobasso). Il progetto prevede la messa a disposizione di un impianto fotovoltaico da 997,2 kWp e rappresenta la terza iniziativa di questo tipo promossa dalla società, dopo le esperienze maturate in Umbria e Abruzzo.
L'iniziativa si inserisce in un percorso più ampio di promozione delle energie rinnovabili attraverso strutture condivise, mirate a rafforzare l'indipendenza energetica e la resilienza delle comunità locali, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello nazionale ed europeo.
L'impianto fotovoltaico in oggetto è già operativo e connesso alla cabina primaria AC001E00406, servente anche i comuni limitrofi di Campomarino, Chieuti, Guglionesi, Larino, Portocannone, Serracapriola e Ururi. Con una produzione stimata pari a circa 1,2 milioni di kWh all’anno, l’impianto consentirà di attivare i benefici legati all’autoconsumo virtuale secondo la normativa vigente, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO₂ (-480 tonnellate annue) e al risparmio di circa 103 tonnellate equivalenti di petrolio.
In base all'accordo, Comunità Energetiche S.p.A. opererà come soggetto produttore terzo e aggregatore, mettendo a disposizione l’energia generata e affiancando la cooperativa nella gestione operativa e strategica della CER. L'obiettivo è quello di garantire la massima efficienza energetica, ottimizzando al contempo i benefici economici e ambientali per il territorio.
“La partnership con Kemarincer rappresenta la terza comunità energetica rinnovabile supportata da Comunità Energetiche S.p.A. segnando l’inizio di un percorso strutturato di consolidamento delle attività nel settore, con un chiaro orientamento agli obiettivi ESG e alla generazione di valore ambientale, sociale ed economico per i territori coinvolti”, ha dichiarato Paolo Allegretti, amministratore delegato di Comunità Energetiche S.p.A.
L'azienda ternana, partecipata dal Fondo Italiano per l'Efficienza Energetica (FIEE SGR), fornirà anche il supporto tecnico e amministrativo per la definizione degli scenari energetici più adatti ai membri della comunità. Tale approccio, basato sulla valorizzazione di asset esistenti e sulla gestione collettiva dell’energia, promuove un modello di governance distribuita con ricadute positive su più livelli. Questo tipo di struttura può facilitare anche l’accesso a finanziamenti europei o regionali per ulteriori progetti in ambito energetico e sociale.
La cooperativa Kemarincer si farà carico della gestione della condivisione dell’energia, con un focus mirato alla redistribuzione equa dei benefici economici. Fausto Di Stefano, presidente della cooperativa, ha sottolineato: “La disponibilità di un impianto esistente ci consente di partire con una base solida, valorizzando una risorsa energetica già presente sul territorio”.
Grazie alla tariffa incentivante del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), attiva per 20 anni e calcolata sull'autoconsumo condiviso, la comunità potrà finanziare iniziative di coesione sociale, contrasto alla povertà energetica e sviluppo locale. Il modello si presta anche all’inclusione di soggetti fragili o in condizione di svantaggio, creando un sistema energetico solidale e resiliente. In prospettiva, si mira anche a promuovere percorsi formativi per la cittadinanza attiva e per le nuove generazioni, nell’ottica di una piena consapevolezza energetica e ambientale.
Il caso di San Martino in Pensilis rappresenta un esempio concreto di sinergia tra realtà industriali, enti cooperativi e territori. In un contesto normativo favorevole e con un crescente interesse per le soluzioni energetiche distribuite, il modello promosso da Comunità Energetiche S.p.A. si presenta come replicabile su scala nazionale.
L’integrazione tra tecnologia fotovoltaica, piattaforme digitali per la gestione dei flussi energetici e meccanismi partecipativi rende questo schema un riferimento per future applicazioni nel quadro della transizione ecologica italiana. L’approccio mira a coniugare sostenibilità ambientale, riduzione dei costi energetici e inclusione, rispondendo in modo puntuale alle esigenze delle comunità locali.