16 Apr, 2025 - 19:00

Fontivegge, autista del bus e controllore aggrediti: arriva la denuncia dei sindacati

Fontivegge, autista del bus e controllore aggrediti: arriva la denuncia dei sindacati

Un'altra aggressione ai danni di un autista di bus e, purtroppo, si è verificato in Umbria, nella zona di Fontivegge a Perugia. Un fenomeno (inquietante) a livello nazionale che ha visto sia un autista che un controllore di un pullman (che stavano semplicemente svolgendo il loro lavoro) essere vittime di un'aggressione da parte di cittadini stranieri. Per le organizzazioni sindacali tutto ciò "non è più accettabile".

Fontivegge, autista e controllore aggrediti

Nella serata di sabato 12 aprile, nella zona di Fontivegge a Perugia, un autista e un controllore di un autobus urbano sono stati aggrediti da un gruppo di circa dieci giovani. Autista rimasto ferito, mentre tentava di difendere il collega addetto alla verifica dei titoli di viaggio.

Dai primi riscontri il gruppo violento era a bordo del bus notturno sprovvisto di biglietto. Una volta giunto nei pressi della stazione ferroviaria, il mezzo ha tenuto chiuse le porte centrali e posteriori per permettere la salita e il lavoro del controllore.

Il gruppo ha iniziato ad aggredire prima verbalmente il controllore e, poi, in maniera fisica dopo aver cercato di forzare l'uscita dal bus con calci e pugni alla porta del mezzo. Quando il conducente è intervenuto, per proteggere il collega, ha ricevuto alcuni colpi al volto e al corpo, tanto da dover essere accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di Perugia, dove i medici hanno stabilito una prognosi di otto giorni per le lesioni riportate. Non sono gravi, invece, le ferite per il controllore, ma l'episodio lascia parecchio interdetti.

Un fenomeno preoccupante

Non la prima aggressione ai danni di addetti al trasporto pubblico nel territorio. Un fenomeno che, purtroppo, interessa tutto il territorio nazionale e molti autisti di bus e controllori hanno, spesso, denunciato episodi di violenza, manifestando anche preoccupazione nello svolgere il lavoro quotidiano. La zona di Fontivegge, tra l'altro, continua a essere una delle zone del comune perugino in cui si manifestano tensioni e criticità legate al degrado e all’insicurezza.

L’episodio ha messo in evidenza le criticità della zona di Fontivegge, specialmente durante le ore notturne. La presenza di gruppi di giovani che, spesso, usano i mezzi pubblici senza biglietto e con atteggiamenti aggressivi rappresenta un grande fattore di rischio per il personale impiegato nei servizi serali e notturni.

Le forze dell’ordine, intervenute subito dopo l’aggressione del 12 aprile, hanno raccolto le prime testimonianze e avviato le indagini per ricostruire l’intera dinamica dell’aggressione e cercare di individuare il gruppo di ragazzi violento.

Sindacati indignati: "Basta con queste aggressioni"

Le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil dell’Umbria parlano di aggressione "vile e spregiudicata", a proposito dei fatti del 12 aprile: "Semplicemente per aver chiesto un ticket, i lavoratori sono stati aggrediti da dei ragazzi che sono oggi probabilmente sotto il vaglio degli inquirenti”.

“Non è più accettabile - ribadiscono i sindacati - questa condizione di grande criticità in tema di sicurezza sui bus e su tutti i mezzi pubblici. Non è più accettabile andare al lavoro e rischiare di tornare a casa con lesioni per otto giorni di prognosi, quando va bene, e con braccia rotte e quant’altro, quando va male. Nei bus, nei treni e nei mezzi pubblici in generale, accade troppo spesso che chi svolge il proprio lavoro viene aggredito nelle circostanze più variabili e impreviste. Chiediamo più sicurezza a bordo dei mezzi pubblici”.

Chiediamo - concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil - un intervento robusto in merito, non solo al Governo, ma anche alla Regione e alle aziende che gestiscono i trasporti in Umbria. La sicurezza è in seno al datore di lavoro e le aziende devono mettere in atto tutte quelle azioni atte a garantire il servizio e la sicurezza dei propri dipendenti. Intanto chiediamo un tavolo urgentissimo con le aziende e con la prefettura per arrivare a un protocollo che metta a garanzia la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici nella nostra regione”.

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Emanuele Landi
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