31 Dec, 2025 - 15:30

Fondi 800 anni San Francesco, il Governo revoca e rifinanzia i progetti. L'accusa di FdI: "Ritardi inammissibili della Regione Umbria"

Fondi 800 anni San Francesco, il Governo revoca e rifinanzia i progetti. L'accusa di FdI: "Ritardi inammissibili della Regione Umbria"

Una revoca automatica e un rifinanziamento lampo, nella stessa seduta. È la storia a lieto fine, ma dall’amaro retrogusto politico, di cinque interventi cruciali per le celebrazioni degli 800 anni della morte di San Francesco d’Assisi. Fondi già stanziati, poi tecnicamente perduti perché la Regione Umbria non ha rispettato le scadenze pattuite. E infine salvati in extremis dalla disponibilità del Ministero dell’Economia di Giancarlo Giorgetti. Una procedura d’urgenza che getta luce impietosa sui ritardi accumulati dalla macchina amministrativa regionale e che scatena le critiche dell’opposizione di centrodestra alla giunta di centrosinistra guidata dalla presidente Stefania Proietti, proprio sulla vetrina più importante per il territorio, quella della città di cui era sindaca.

La revoca e il rifinanziamento lampo decisi dal Cipess grazie alla disponibilità del MEF

Giancarlo Giorgetti - MEF

La vicenda, tecnica ma dall’alto significato politico, si è svolta attorno al tavolo del CIPESS, il Comitato interministeriale per la programmazione economica presieduto dal ministro Giancarlo Giorgetti. Nella seduta del 22 dicembre scorso, il Comitato ha dovuto prendere atto di un fatto compiuto: per cinque interventi finanziati con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 – destinati al programma per l’VIII Centenario francescano – scattava la revoca automatica del finanziamento. La motivazione è il “mancato rispetto dei termini per il conseguimento dell’"obbligazione giuridicamente vincolante”, in gergo OGV. In parole semplici, la Regione e i soggetti attuatori non hanno completato in tempo le procedure necessarie per “bloccare” giuridicamente quelle risorse, rendendole così nuovamente disponibili per altri.

A quel punto, il Governo ha messo in campo una contromossa immediata. Nella stessa seduta, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fatto sapere di essere disponibile a rifinanziare i medesimi progetti, per gli stessi importi, attingendo però a un capitolo di bilancio diverso: il Fondo Investimenti della legge di bilancio 2024. Un salvataggio in extremis, condizionato però al rispetto di nuovi e aggiornati cronoprogrammi.

L’attacco di Fratelli d'Italia alla Giunta Proietti per i ritardi nella presentazione dei progetti

Potrebbe essere un'immagine raffigurante campanile e il seguente testo "an BISTORAN hen"

È qui che la tecnica si tinge di politica. A puntare il dito contro la Giunta Proietti sono stati subito i consiglieri regionali di Fratelli d’ItaliaEleonora PaceMatteo Giambartolomei e Paola Agabiti. “È stato nuovamente necessario l’intervento del Governo nazionale per rimediare ai ritardi e alle inefficienze della Regione Umbria”, affermano in una nota congiunta. “I fondi […] non sono andati perduti solo grazie all’intervento dell’Esecutivo”.

I progetti in questione, spiegano, riguardano “interventi strategici su mobilità, infrastrutture, turismo e valorizzazione dei luoghi simbolo della vita e del culto di San Francesco”. La mancata realizzazione avrebbe rappresentato, secondo l’opposizione, “un danno gravissimo alla nostra regione” e l’occasione persa di “un’ennesima occasione di sviluppo”. Il messaggio è netto: il Governo Meloni vigila e supplisce, mentre l’amministrazione regionale in carica, di centrosinistra, “inciampa proprio sull’appuntamento più simbolico per l’Umbria, ereditato dalla precedente giunta di centrodestra guidata da Donatella Tesei (Lega).

Ora però – concludono i tre esponenti di FdI – non ci sono più alibi: la Regione Umbria deve fare la sua parte con responsabilità, accelerando sulle procedure per mettere finalmente a terra i progetti ideati e finanziati grazie all’impegno della precedente Giunta. Il rischio è quello di perdere l’ennesima occasione di sviluppo per i nostri territori a causa dell’incapacità dell’amministrazione regionale in carica”.

La vicenda porta dunque con sé un atto d'accusa unilaterale del centrodestra nazionale e regionale, che chiede conto dei ritardi proprio nella terra del Santo patrono d'Italia. L'onere della risposta, o della spiegazione tecnica sulle cause dei ritardi procedurali, spetta ora al Palazzo regionale di Perugia. Il rifinanziamento governativo ha evitato una débâcle, ma ha anche consegnato alla Giunta Proietti una pesante ipoteca politica da riscattare con i fatti e con i tempi dei cantieri.

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE