Otto ore filate – dalle 8.30 alle 16.00 – per verificare se la macchina dei soccorsi sa correre quando conta davvero. A Foligno i Vigili del fuoco hanno inscenato un terremoto che colpisce l’Umbria con effetti estesi a Marche, Toscana e Lazio: una prova nazionale e regionale della Colonna Mobile ospitata al Centro Regionale di Protezione Civile, pensata per misurare tempi di attivazione, qualità del coordinamento e tenuta logistica in uno scenario complesso.
Il coordinamento è stato centralizzato dal Centro Operativo Nazionale (CON) attraverso la struttura EXCON, la “regia” che governa e monitora l’esercitazione. Sul terreno sono state attivate tutte le principali componenti operative: il CRA (Comando Regionale di Area Colpita) per l’indirizzo strategico, i DOA (Distretti Operativi di Area Colpita) per la gestione dei quadranti, i PCAVF (Posti di Comando Avanzato dei Vigili del fuoco) come hub decisionali prossimi alle zone critiche e i CBVF (Campi Base dei Vigili del fuoco) per assicurare la continuità di mezzi e personale.
Il dispositivo ha replicato l’intero ciclo dell’emergenza: approntamento, dispiegamento delle squadre e governo della logistica, con una particolare attenzione alla rapidità nel passaggio dall’allerta all’intervento.
La fotografia operativa delle aree “rosse” è stata costruita combinando tecnologia e topografia applicata al soccorso. Gli operatori SAPR hanno impiegato i droni in dotazione per sorvoli mirati e acquisizioni video-fotografiche, integrati dal lavoro degli specialisti TAS (Topografia Applicata al Soccorso) per l’elaborazione cartografica.

La definizione delle interdizioni e dei corridoi di sicurezza è avvenuta tramite il GeoportaleVVF, la piattaforma geografica del Corpo, che ha consentito aggiornamenti in tempo reale e la condivisione dei dati con i PCAVF. A supporto, i moduli MO.RECS (Moduli per attività di Ricognizione Esperta per la Caratterizzazione Strategica) hanno eseguito assessment rapidi con procedure di Quick‑Triage su edifici e isolati, così da prioritizzare i target d’intervento.
Dai Comandi dell’Umbria sono arrivati squadre, automezzi e assetti specialistici, affiancati da rinforzi interregionali per simulare un evento a cavallo di più confini amministrativi. Nei PCAVF sono stati messi alla prova gli applicativi gestionali in uso al Corpo nazionale – strumenti cruciali per tracciare risorse, turnazioni, spostamenti e richieste – con l’obiettivo di ridurre i tempi morti e di ottimizzare le catene di rifornimento. Il montaggio dei CBVF, l’allestimento delle aree di ammassamento e la regolazione dei flussi di mezzi hanno verificato la capacità di mantenere l’autonomia operativa per periodi prolungati.
La finestra temporale dell’esercitazione ha consentito di valutare tre variabili chiave. La prima: la velocità di attivazione della catena di comando, dal CON al CRA fino ai DOA e ai PCAVF. La seconda: l’interoperabilità tra unità diverse e l’allineamento informativo garantito dai prodotti TAS e dal GeoportaleVVF. La terza: l’efficacia del triage strategico curato dai MO.RECS, capace di trasformare le ricognizioni in piani d’azione con priorità chiare.
In sintesi, l’obiettivo è accorciare il tempo tra la rilevazione del danno e l’avvio delle operazioni utili, standardizzando linguaggi e procedure su scala interregionale.
Inserita nel calendario annuale di addestramento, la prova folignate punta a consolidare l’abitudine a lavorare insieme prima dell’emergenza reale. La sede – il Centro Regionale di Protezione Civile – offre una piattaforma logistica e formativa che permette di integrare tecnologia, comando e logistica in un unico contesto. È qui che la Colonna Mobile verifica la propria resilienza: procedure chiare, catena di comando snella e strumenti digitali già collaudati, in vista di scenari sismici che – in un territorio fragile come l’Appennino – non sono un’ipotesi remota ma una variabile con cui convivere.