Sono stati disposti nuovi accertamenti medico-legali sulla salma di Claudio Bertini, il 75enne trovato senza vita nella sua abitazione di Foligno il 14 marzo scorso. A ucciderlo, secondo la Procura di Spoleto, sarebbe stata figlia Scilla, 43 anni, in carcere da oltre otto mesi (dal 30 marzo scorso) per omicidio volontario, strozzando il padre a mani nude.
A disporre i nuovi esami sulla salma di Claudio Bertini è stato il gip Teresa Grano, che ha accolto, nella mattinata del 16 dicembre, la richiesta avanzata nuovamente dalla difesa dell’indagata, rappresentata dagli avvocati Marusca Margutti e Beatrice Rocchi.
I nuovi accertamenti saranno svolti dal medico legale di Firenze, Martina Focardi, che dovrà stabilire la causa di morte del 75enne, pensionato, riesaminando tutta la documentazione ed eventualmente anche compiendo nuovi esami sulla salma di Bertini, tuttora a disposizione.
La difesa dell’indagata, che si è avvalsa della consulenza del prof Adriano Tagliabracci, sostiene la tesi che Bertini non sia deceduto a seguito di strozzamento, ma per cause naturali riconducibili alle condizioni generali di salute del pensionato, che potrebbero aver provocato la crisi cardiaca acuta rivelatesi fatale.
In 90 giorni, dunque, Focardi dovrà consegnare al gip la perizia, indicando l’origine del decesso di Bertini trovato morto in casa il 14 marzo scorso dal medico curante, chiamato nell’abitazione dalla stessa figlia Scilla: il medico aveva trovato la salma dell’uomo in avanzato stato di decomposizione e ha quindi allertato le autorità, facendo scattare le indagini.
La 43enne Scilla Bertini era stata arrestata a circa un mese dalla morte dell’uomo, avvenuto nella loro abitazione di Prato Smeraldo, a Foligno. La donna, accusata di omicidio volontario, davanti al gip, per l’interrogatorio di garanzia (di fine marzo) aveva scelto il silenzio.
Secondo gli inquirenti, cercando di analizzare il possibile movente dell'omicidio, la figlia 43enne potrebbe aver ucciso il padre al culmine dell'ennesima lite in una convivenza che era diventata insostenibile per la donna.
Dalle ricostruzioni delle forze dell'ordine, la donna potrebbe aver voluto smettere di prendersi cura del padre, compito sempre più complesso dopo la morte della moglie. Non si esclude, però, che possano esserci dietro anche ragioni economiche. Gli inquirenti hanno verificato, infatti, anomali movimenti nei conti bancari nei giorni in cui Claudio Bertini sarbebe stato ucciso.
Dagli accertamenti erano emersi una serie di movimenti compiuti a inizio marzo con una carta bancaria intestata a Claudio Bertini, che è poi stata bloccata, e altri movimenti avvenuti dopo il 14 marzo con un’altra carta bancaria di cui anche l’indagata era intestataria.