Un’operazione mirata della Polizia Provinciale di Perugia ha portato alla scoperta di un’autofficina completamente abusiva nel comune di Foligno. Gli agenti, intervenuti a seguito di approfondite attività di monitoraggio e controllo del territorio, hanno sorpreso un 26enne residente in città mentre era intento a smontare e riparare componenti meccaniche di un veicolo all’interno di un capannone privo di qualsiasi autorizzazione amministrativa e delle previste misure di sicurezza.
L’intervento della Polizia Provinciale è stato il risultato di un’azione di controllo mirata al contrasto delle attività artigianali e commerciali svolte senza le necessarie autorizzazioni. Grazie a segnalazioni e accertamenti preliminari sul territorio, gli agenti hanno individuato un capannone sospetto nella periferia di Foligno.
All’interno dell’immobile, è stata accertata l’esistenza di un’autofficina completamente operativa, dotata di attrezzature professionali e veicoli in lavorazione, ma priva di qualsiasi titolo abilitativo, iscrizione nei registri delle imprese o certificazioni di sicurezza. Il 26enne, sorpreso mentre smontava e riparava componenti meccaniche di un’autovettura, è stato immediatamente identificato dagli agenti e posto sotto stretta sorveglianza durante tutta la fase di accertamento.
Nel corso dell’intervento, la Polizia Provinciale ha rinvenuto numerose attrezzature professionali di alto livello tecnico, tra cui un sollevatore manuale idraulico, un carrello porta attrezzi completo, una serie completa di chiavi inglesi, due saldatrici (una a filo e una ad elettrodi) e un cavalletto porta motore. All’interno dei locali erano presenti diversi veicoli privi di parti meccaniche, alcuni in avanzato stato di smontaggio.
La disposizione dei macchinari, la presenza di residui di oli lubrificanti e materiali metallici e la complessiva organizzazione degli spazi hanno permesso agli agenti di accertare che si trattava di un’officina operativa, gestita senza alcuna autorizzazione amministrativa, certificazione di sicurezza o titolo abilitativo, né nel rispetto delle norme ambientali vigenti. Le evidenze raccolte hanno quindi reso necessario il sequestro immediato di tutti gli strumenti e dei veicoli presenti.
A conclusione dell’attività di controllo, gli operatori della Polizia Provinciale hanno irrogato nei confronti del responsabile una sanzione amministrativa superiore a 5.000 euro e hanno disposto il sequestro immediato di tutte le attrezzature rinvenute all’interno del capannone. Il verbale dell’operazione è stato trasmesso alla Camera di Commercio dell’Umbria, autorità competente in materia di vigilanza sulle attività economiche, per l’adozione dei provvedimenti previsti dalla normativa vigente.
Parallelamente, l’intervento è stato segnalato all’amministrazione comunale e agli uffici competenti in materia ambientale, affinché si verifichino eventuali violazioni relative alla gestione dei rifiuti speciali e alla tutela dell’ambiente.
Le officine abusive costituiscono un pericolo su più fronti: da un lato, violano norme fiscali, amministrative e sulla sicurezza sul lavoro; dall’altro, generano significativi rischi ambientali e per la salute pubblica. In questi contesti, infatti, rifiuti pericolosi come oli esausti, solventi, batterie e materiali ferrosi contaminati vengono spesso gestiti senza alcun protocollo, con il concreto rischio di sversamenti nel suolo o nelle reti fognarie.
L’assenza di sistemi di aspirazione, di dispositivi antincendio e di procedure di smaltimento certificate aumenta ulteriormente le criticità, mettendo a rischio sia la sicurezza dei cittadini sia quella di personale inesperto o non adeguatamente formato.
Come evidenziato dalle fonti investigative, operazioni di controllo come quella condotta a Foligno rientrano in una strategia più ampia di prevenzione, volta a contrastare l’abusivismo economico e tutelare al contempo l’ambiente, la sicurezza pubblica e la concorrenza leale tra le imprese regolari.
L’operazione rientra nel più ampio quadro delle attività di vigilanza interistituzionale promosse dalla Provincia di Perugia, in stretta collaborazione con ARPA Umbria, ASL, Polizie locali e Camera di Commercio. Grazie a controlli mirati su capannoni, depositi e attività artigianali sospette, la Polizia Provinciale si propone di individuare e reprimere pratiche illecite che danneggiano non solo l’economia regolare, ma anche l’ambiente e la sicurezza pubblica. Fonti interne all’ente sottolineano che “l’obiettivo non è soltanto sanzionare, ma anche sensibilizzare gli operatori e la cittadinanza al rispetto delle regole e alla legalità ambientale, a garanzia della sicurezza collettiva”.