07 Oct, 2025 - 15:48

Foligno, minacce e atti intimidatori contro un edicolante: denunciati due uomini per violenza privata e danneggiamento

Foligno, minacce e atti intimidatori contro un edicolante: denunciati due uomini per violenza privata e danneggiamento

La Polizia di Stato del Commissariato di Foligno ha denunciato due uomini, rispettivamente di 26 e 72 anni, per concorso nei reati di violenza privata, minacce e danneggiamento. L’indagine è scattata  a seguito di una serie di episodi intimidatori ai danni di un edicolante del centro cittadino, costretto a subire danni materiali e pressioni dirette a seguito della pubblicazione di articoli giornalistici. I due denunciati, già noti alle forze dell’ordine per precedenti reati contro il patrimonio, sono ora sotto la valutazione della Procura della Repubblica di Spoleto, che dovrà accertare le responsabilità penali e stabilire eventuali provvedimenti a loro carico.

Dai danni materiali alla pressione psicologica: l’impatto delle minacce sull’attività commerciale

Le indagini sono state avviate nei primi giorni di ottobre, a seguito della segnalazione dell’edicolante, che aveva denunciato ripetuti atti di danneggiamento ai danni delle locandine dei quotidiani esposte all’esterno della sua attività. Gli autori, infastiditi da alcuni articoli pubblicati su un noto quotidiano locale riguardanti unità immobiliari in via Monte San Gabriele, avrebbero inizialmente danneggiato più volte le locandine, strappandole e rendendole illeggibili.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due uomini si sarebbero poi rivolti direttamente all’esercente con minacce verbali, intimandogli di non esporre nuovamente il materiale “incriminato” e avvertendolo che "le cose sarebbero finite male" in caso di inadempienza. Spaventato dalla pressione e dal timore di possibili ritorsioni, l’edicolante ha preferito non ripubblicare la locandina, rinunciando temporaneamente a esporre determinati contenuti per tutelare la propria incolumità.

Identificati gli autori degli atti intimidatori e formalizzata la segnalazione alla Procura di Spoleto

Gli agenti del Commissariato di Foligno hanno condotto un’indagine rapida e coordinata, raccogliendo prove documentali, riscontri sul campo e dichiarazioni utili che hanno permesso di identificare con precisione i presunti responsabili. L’attività investigativa, svolta con metodo e rapidità, ha ricostruito in modo dettagliato la sequenza degli episodi intimidatori, fornendo elementi concreti per la formalizzazione delle denunce. Il fascicolo è ora affidato alla Procura della Repubblica di Spoleto; i due indagati restano comunque da considerarsi presunti innocenti fino all’emissione di una sentenza definitiva.

Intimidazioni e censura indiretta: il rischio per la stampa locale e la funzione civica dell’edicola

Oltre al danno materiale subito dall’esercente, l’episodio ha ripercussioni dirette sulla libertà di informazione e sul ruolo civico dell’edicola: non si tratta soltanto di un danno economico, ma di una censura di fatto che indebolisce un canale primario di accesso alle notizie. La pressione e le minacce subite dall’edicolante - costretto a rimuovere autonomamente specifici contenuti per timore di ritorsioni - configurano un effetto «chilling»: la circolazione delle notizie viene ostacolata e il diritto dei cittadini a essere informati compiutamente viene compromesso.

La Polizia di Stato ha richiamato l’attenzione sull’importanza di tutelare chi lavora nell’informazione locale, sottolineando che reati come violenza privata e minacce non danneggiano solo il singolo commerciante, ma l’intero tessuto informativo e culturale della comunità. In questo quadro l’edicola assume una valenza pubblica: è luogo di confronto e punto di riferimento quotidiano per i cittadini. Proteggerne l’attività significa difendere il pluralismo dell’informazione e la sicurezza civile del territorio.

Quadro normativo: i reati contestati e le possibili conseguenze penali

I fatti contestati - violenza privata, minacce e danneggiamento - rientrano nella sfera del diritto penale e possono comportare sanzioni sia detentive sia pecuniarie, variabili in funzione della gravità degli atti e della loro reiterazione. La violenza privata riguarda le condotte con cui una persona, mediante violenza o minaccia, costringe un’altra a compiere, tollerare od omettere qualcosa; le minacce si configurano quando si prospettano eventi dannosi volti a intimorire la vittima; il danneggiamento riguarda la distruzione o il deterioramento di beni altrui. Aggravanti specifiche - come la reiterazione del comportamento, l’aver agito per impedire la libera informazione o la presenza di precedenti penali - possono aumentare la pena applicabile. Oltre alle conseguenze penali, gli autori potrebbero essere chiamati a rispondere in sede civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti dall’esercente.

Sarà compito dell’autorità giudiziaria, sulla base degli elementi probatori raccolti dalla Polizia, valutare la sussistenza dei reati e proporre eventuali misure cautelari o altre azioni processuali. La vittima ha inoltre la possibilità di chiedere tutele immediate (segnalazioni, denunce, richieste di ammonimento o misure di protezione) e di avviare l’azione civile per ottenere risarcimenti. Rimane fermo il principio costituzionale della presunzione di innocenza: gli indagati sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva.

Prevenzione e sicurezza: le direttrici operative della Polizia per arginare le intimidazioni agli esercenti

La Polizia di Stato ha sottolineato come l’intervento tempestivo e l’attività investigativa coordinata abbiano consentito di ricostruire con precisione la dinamica degli episodi e di procedere rapidamente alla formalizzazione delle denunce nei confronti dei presunti responsabili. Gli inquirenti hanno evidenziato l’importanza delle segnalazioni immediate ai commissariati territoriali, fondamentali per avviare indagini efficaci, scongiurare il rischio di escalation e garantire una risposta rapida a ogni forma di intimidazione.

Tra le misure preventive richiamate figurano strumenti di intervento immediato - come la denuncia formale, la richiesta di ammonimento o l’adozione di provvedimenti restrittivi a carico dei responsabili - insieme a iniziative organizzative mirate a rafforzare il controllo del territorio. In particolare, la Polizia segnala l’importanza di intensificare i servizi di pattugliamento, garantire una maggiore presenza nelle aree commerciali e incrementare la cooperazione con enti locali e associazioni di categoria.

Sul piano operativo, gli esercenti sono invitati ad adottare misure concrete per innalzare il livello di sicurezza delle proprie attività e prevenire nuovi episodi di intimidazione. Tra le azioni consigliate figurano l’installazione di sistemi di videosorveglianza moderni, una corretta illuminazione degli spazi esterni, la registrazione e segnalazione tempestiva di comportamenti sospetti, oltre al mantenimento di un dialogo costante e collaborativo con le forze dell’ordine e le istituzioni locali. Le autorità ricordano inoltre che, oltre al percorso penale, le vittime di minacce o danneggiamenti possono intraprendere azioni civili volte al risarcimento dei danni subiti, a tutela non solo del proprio patrimonio, ma anche della propria serenità personale e professionale.

La Polizia ribadisce infine che la collaborazione tra cittadini, commercianti e forze dell’ordine costituisce il principale strumento di prevenzione. Solo attraverso la tempestività della segnalazione e una rete di vigilanza diffusa è possibile contrastare efficacemente episodi di intimidazione e tutelare non solo la sicurezza individuale, ma anche la libertà di espressione e il diritto all’informazione.

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Francesco Mastrodicasa
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