In Umbria soffia un vento inquieto. Una terra da sempre considerata tranquilla e accogliente, al riparo dalle derive violente delle metropoli, si ritrova ora a fare i conti con episodi di cronaca sempre più frequenti. Un'escalation di aggressioni, liti e accoltellamenti che stanno preoccupando residenti, istituzioni e forze dell’ordine. Nel cuore della notte tra domenica 15 e lunedì 16 giugno, a Foligno, una nuova ferita si è aperta nel tessuto cittadino. Un giovane, secondo le prime informazioni trapelate, sarebbe stato aggredito in strada e ferito con un’arma da taglio. Trasportato d’urgenza all’ospedale “San Giovanni Battista”, è stato medicato con una prognosi di dieci giorni. Le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi, ma la dinamica dell’aggressione resta oscura e inquietante.
Il ragazzo, di origine sudamericana, sarebbe stato avvicinato da un altro individuo intorno alle due di notte. Poi, improvvisamente, l’accoltellamento. L’aggressione ha portato all’immediato intervento delle forze dell’ordine. Gli agenti hanno avviato le indagini cercando di ricostruire quanto accaduto. Non è ancora chiaro se tra vittima e aggressore vi fosse un legame preesistente, una lite tra conoscenti o un regolamento di conti. L’ipotesi di una lite improvvisa non è esclusa, così come quella di un'aggressione premeditata. La vittima è stata nuovamente ascoltata dagli investigatori dopo essere stata dimessa dall’ospedale: il suo racconto potrebbe essere decisivo per fare luce sull’identità dell’aggressore.
Nel frattempo, le forze dell’ordine stanno visionando le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nei pressi del pronto soccorso e nei principali incroci cittadini. Gli investigatori sono anche alla ricerca dell’arma, che si presume sia stata abbandonata poco distante dal luogo dell’aggressione. Nessuna pista, al momento, è esclusa: si indaga a tutto campo.
La violenza a Foligno, però, non si è limitata a quell’accoltellamento. Pochi giorni prima, un altro episodio, ben diverso ma non meno grave, aveva scosso la città. Una donna, stanca di subire insulti, minacce e percosse, ha trovato il coraggio di denunciare il compagno. Un uomo di 37 anni, di origine nordafricana, che da tempo la maltrattava in casa, anche davanti al figlio piccolo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata quando l’uomo ha colpito la compagna agli arti, lasciandole contusioni evidenti. È stato allora che la donna ha deciso di rivolgersi alla Polizia. La denuncia ha dato avvio a un'indagine che si è conclusa con l'emissione di una misura cautelare: all’uomo è stato imposto il divieto di avvicinamento e l’obbligo del braccialetto elettronico. Un dispositivo che, oggi più che mai, rappresenta un'ancora di sicurezza per tante donne vittime di violenza domestica.
Lo scorso weekend, a Terni, un nuovo episodio ha riportato in primo piano il tema della sicurezza pubblica. Nella notte tra il 14 e il 15 giugno, nei giardini Furio Miselli - zona frequentata da giovani per la movida cittadina - una lite tra ragazzi è degenerata in uno scontro con le forze dell’ordine. A dar vita al caos un 24enne, in evidente stato di alterazione.
Alla richiesta di esibire i documenti, il giovane ha reagito con insulti e violenza. L’arrivo dei Carabinieri in supporto alla Polizia Locale non è bastato a calmarlo: l’uomo ha strattonato gli agenti e colpito al volto un’agente della Locale. Immobilizzato a fatica, ha poi sferrato un violento calcio a un militare, colpendolo a un ginocchio. È stato arrestato e dovrà ora rispondere delle accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Questi tre episodi, apparentemente scollegati, hanno un filo rosso che li lega: il crescente clima di tensione sociale che si respira in alcune aree urbane umbre. Litigi per futili motivi, violenze domestiche, aggressioni improvvise, mancanza di controllo nei luoghi pubblici: tutto questo disegna un quadro che impone una riflessione seria da parte delle istituzioni locali.