15 Oct, 2025 - 17:39

Foligno, emergenza sicurezza: immobile abusivo di via Piave dichiarato inagibile dopo aggressioni a giornalisti e residenti. Rafforzati i controlli

Foligno, emergenza sicurezza: immobile abusivo di via Piave dichiarato inagibile dopo aggressioni a giornalisti e residenti. Rafforzati i controlli

La vicenda dell’immobile abusivamente occupato in via Piave, a Foligno, ha rapidamente assunto i contorni di una vera e propria emergenza di ordine pubblico. Una serie di minacce e aggressioni, che ha generato forte allarme tra residenti e operatori economici del quartiere, ha spinto il Comune a dichiarare l’edificio inagibile. Contestualmente, il Prefetto di Perugia ha convocato il massimo organismo provinciale per la sicurezza, con l’obiettivo di coordinare interventi tempestivi e mirati, volti a ristabilire la legalità e garantire la sicurezza percepita dai cittadini.

Nella giornata di martedì 14 ottobre, su esplicita richiesta del sindaco Stefano Zuccarini, il prefetto Francesco Zito ha presieduto in Municipio il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’incontro ha avuto lo scopo di fare il punto sulla situazione, valutare con precisione le criticità e definire strategie operative immediate, con l’obiettivo di ripristinare legalità, sicurezza e tranquillità nella città

Alla riunione hanno preso parte i vertici delle forze dell’ordine a livello provinciale: il questore Dario Sallustio, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza, Sergio Molinari e Stefano Pietrosanto, affiancati dai dirigenti delle polizie locali di Perugia e Foligno. Tre sono state le priorità strategiche al centro del tavolo di confronto: l’occupazione abusiva dell’immobile di via Piave, la tutela della sicurezza nel centro storico e il contrasto al fenomeno del vagabondaggio molesto.

Immobilie dichiarato inagibile: avvio delle verifiche e possibili interventi

Il sindaco Stefano Zuccarini ha ufficializzato la firma di un’ordinanza di inutilizzabilità che dichiara l’immobile di via Piave inagibile per motivi sanitari, a seguito dei sopralluoghi condotti dall’Usl Umbria 2. Nella nota ufficiale del Comune si sottolinea: “Nei prossimi giorni - si legge - verrà verificato il rispetto di tale ordinanza e, in caso di inottemperanza, saranno adottati i provvedimenti consequenziali”.

L’atto segna l’avvio di una fase operativa delicata, volta a verificare le reali condizioni dell’edificio e a valutare la possibilità di uno sgombero volontario. Qualora gli occupanti non rispettassero le disposizioni, resterà concreta l’opzione di un intervento coercitivo da parte delle forze di polizia per garantire l’esecuzione dell’ordinanza.

“Fuori dal Coro”, dentro la paura: l’aggressione ai giornalisti che ha fatto esplodere il caso di via Piave

L’incontro in Prefettura è avvenuto a pochi giorni da un grave episodio che ha ulteriormente inasprito il clima di tensione a Foligno. Una troupe del programma Mediaset Fuori dal Coro è stata infatti aggredita mentre documentava la vicenda dell’immobile di via Piave, al centro delle cronache per l’occupazione abusiva. Secondo le ricostruzioni, la giornalista e il cameraman sarebbero stati insultati, minacciati e aggrediti dagli occupanti subito dopo aver intervistato il sindaco. Durante l’episodio, uno degli aggressori avrebbe urlato: "Esco fuori con un pezzo di legno e glielo do in testa a quella giornalista".

L’episodio ha suscitato l’immediata e ferma reazione dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, che ha condannato senza esitazione l’accaduto, definendolo "l’ennesimo attacco all’informazione" e richiamando le istituzioni a garantire la sicurezza di chi svolge il proprio lavoro sul campo. "La libertà di stampa – si legge nella nota – non può essere messa a rischio da episodi di violenza e intimidazione".

Tuttavia, va sottolineato come l’aggressione ai giornalisti non rappresenti un episodio isolato: soltanto pochi giorni prima, un edicolante del centro storico era stato vittima di minacce e intimidazioni riconducibili allo stesso contesto.

Via Piave, tra occupazione abusiva e minacce ai vicini

L’immobile di via Piave è al centro di una complessa e lunga vicenda giudiziaria. La proprietaria, Rinalda Marini, un’anziana oggi ospite di una Rsa, ha ereditato la casa nel 2020, trovandola già occupata da una famiglia. "Quello che mi fa più rabbia – ha dichiarato Rinalda in televisione – è che i sacrifici fatti dai miei familiari li vedo polverizzati".

Non meno drammatica è la situazione vissuta dai vicini, costretti a convivere quotidianamente con intimidazioni e minacce. "Ci hanno minacciato di morte, molti si nascondono. Non ce la facciamo più", racconta un residente, mentre una donna, che ha chiesto di restare anonima e si è presentata a volto coperto, denuncia: "Mi hanno minacciato di darmi fuoco, ammazzarmi e tagliarmi la gola. Viviamo segregati".

Rafforzamento della sicurezza nel centro storico: pattugliamenti mirati e controlli coordinati

Al termine della seduta del Comitato provinciale, Comune, Prefettura e forze dell’ordine hanno concordato un rafforzamento immediato della presenza sul territorio mediante pattugliamenti mirati e controlli coordinati con la Polizia locale. L’obiettivo è duplice: prevenire nuovi episodi di violenza e ripristinare un reale senso di sicurezza tra i cittadini, con particolare attenzione ai residenti e alle attività commerciali del centro storico. Le autorità hanno sottolineato che la situazione sarà costantemente monitorata e che qualsiasi forma di intimidazione non sarà tollerata. Il messaggio istituzionale è chiaro e inequivocabile: garantire l’ordine pubblico, proteggere la sicurezza dei cittadini e, al contempo, verificare e tutelare eventuali situazioni di fragilità sociale tra gli occupanti.

Verso una risoluzione della vicenda

La vicenda resta aperta e nelle prossime ore si deciderà la strada da seguire. Se gli occupanti dovessero ottemperare spontaneamente all’ordinanza e lasciare l’immobile, si potrà preferire la via amministrativa della mediazione, evitando l’impiego della forza e accelerando il ritorno alla normale fruizione degli spazi. In caso contrario, il Comune ha già avvertito che ricorrerà senza esitazione agli strumenti coercitivi previsti dalla legge per ripristinare la legalità e garantire la pubblica sicurezza.

Il caso, nel frattempo divenuto di rilievo anche a livello nazionale, pone interrogativi sui protocolli di gestione delle occupazioni abusive e sulla capacità delle istituzioni di tutelare chi subisce minacce o intimidazioni. Serve dunque un bilanciamento tra la rapidità dell’intervento e il rispetto delle garanzie procedurali: dalle verifiche amministrative preliminari alle possibili misure di protezione per le persone vulnerabili coinvolte.

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Francesco Mastrodicasa
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