06 Oct, 2025 - 16:37

Foligno e Spoleto unite nel segno dell'arte contemporanea: le due città umbre finaliste per la Capitale italiana 2027

Foligno e Spoleto unite nel segno dell'arte contemporanea: le due città umbre finaliste per la Capitale italiana 2027

Foligno e Spoleto compiono un passo significativo nella sfida per il titolo di Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027. Con il dossier congiunto “Foligno-Spoleto in contemporanea”, le due città umbre - distanti appena 25 chilometri e storicamente unite dalla direttrice della Flaminia - hanno superato la prima fase di selezione e si preparano ora a presentare la propria candidatura davanti alla giuria il 16 ottobre a Palazzo Poli, a Roma. La proposta è stata illustrata in una conferenza stampa a Perugia e gode del pieno sostegno politico ed economico della Regione Umbria, che ne ha riconosciuto il valore strategico per lo sviluppo culturale e turistico del territorio.

Un progetto condiviso con tre direttrici operative

Il progetto si sviluppa lungo tre direttrici principali: un calendario di mostre ed eventi che animeranno il territorio, progetti didattici, di formazione e di partecipazione rivolti a pubblici eterogenei, e la creazione di una "rete del contemporaneo" profondamente radicata nelle comunità locali. L’obiettivo è duplice: rafforzare l’identità contemporanea di Foligno e Spoleto e stimolare un processo di sviluppo culturale sostenibile, che sia in grado di generare ricadute concrete nella ricerca artistica, nella produzione culturale e nell’attrattività turistica del territorio.

Il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Cultura, Tommaso Bori, ha sottolineato come la Regione abbia "creduto fin dall’inizio" nella candidatura, riconoscendone il potenziale di avviare una nuova fase in cui la cultura funge da volano per investimenti e innovazione. L’intento, ha spiegato Bori, è trasformare l’Umbria in un "laboratorio di percorsi contemporanei", sostenuto da politiche mirate e da un utilizzo strategico delle risorse disponibili, con l’obiettivo di consolidare il ruolo del territorio come punto di riferimento nazionale per l’arte contemporanea.

Radici profonde e infrastrutture culturali

Foligno e Spoleto non approcciano la competizione come realtà prive di basi: entrambe vantano un tessuto culturale ricco di presenze museali, associazioni attive, spazi espositivi e una comunità di artisti e operatori profondamente radicata sul territorio. Il dossier congiunto poggia proprio su queste risorse, valorizzandone le potenzialità di interconnessione e proponendo un programma che comprende percorsi espositivi diffusi, residenze artistiche, interventi negli spazi pubblici e laboratori formativi rivolti a scuole, università e realtà del terzo settore. L’obiettivo è costruire un ecosistema culturale integrato, che sia in grado di coniugare ricerca e produzione artistica con partecipazione civica e innovazione sociale, generando ricadute sul piano culturale, educativo e turistico.

Il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, ha sottolineato la duplice vocazione del territorio lungo la Flaminia, storica e contemporanea, evidenziando come la candidatura non rappresenti semplicemente un’opportunità per ottenere un premio, ma un progetto strategico finalizzato a rendere le due città veri e propri "luoghi di esposizione e di ricerca culturale". In parallelo, l’assessora alla Cultura di Foligno, Alessandra Leoni, ha evidenziato il ruolo determinante delle fondazioni bancarie e delle associazioni locali, la cui collaborazione ha permesso di elaborare idee progettuali lungimiranti e capaci di guardare oltre la mera partecipazione al bando, puntando a un impatto culturale duraturo e strutturato.

Impatti attesi: cultura, economia e comunità

La candidatura congiunta di Foligno e Spoleto punta a generare effetti moltiplicatori di lungo periodo, capaci di incidere non solo sul piano culturale, ma anche su quello economico e sociale. Tra gli obiettivi principali figurano l’incremento dei flussi turistici qualificati, l’estensione della stagione culturale oltre i tradizionali periodi di punta, il potenziamento delle infrastrutture espositive e la creazione di nuove professionalità legate alla gestione, alla comunicazione e alla produzione artistica.

Parallelamente, il progetto mira a rafforzare il pubblico dell’arte contemporanea, promuovendo pratiche di co-produzione tra istituzioni, artisti e operatori del settore, e attivando una rete stabile tra soggetti pubblici e privati che garantisca continuità alle iniziative. In questa prospettiva, la candidatura non viene intesa come un traguardo isolato, ma come l’avvio di un processo strutturale di crescita culturale condivisa.

Durante la presentazione del dossier - alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Spoleto e di Foligno, dirigenti museali, operatori del settore e referenti delle associazioni culturali - è emerso un consenso diffuso: l’iniziativa rappresenta un’occasione concreta per ripensare le politiche culturali in chiave integrata, mettendo in relazione investimenti, formazione e partecipazione civica.

Criticità e nodi da sciogliere

Non mancano tuttavia le sfide da affrontare per trasformare la candidatura in un progetto realmente credibile, sostenibile e duraturo. Tra i nodi principali figurano la definizione di una governance e condivisa tra le due amministrazioni, la predisposizione di un piano finanziario chiaro e vincolante, la capacità di gestire l’eredità progettuale dopo il 2027 e l’integrazione organica delle iniziative con il tessuto produttivo e sociale locale.

Fondamentale sarà inoltre la cura della rete dei servizi - dall’accoglienza alla mobilità, fino alla ricettività turistica - per assicurare standard qualitativi adeguati a un evento di portata nazionale. Particolare attenzione sarà riservata alla redazione di un piano di lascito (“legacy plan”) che garantisca la continuità delle attività oltre l’anno della designazione, evitando che l’esperienza si esaurisca in una stagione effimera. Si tratta di un aspetto che la giuria ministeriale considererà con particolare interesse, poiché misura la capacità del progetto di generare effetti permanenti e strutturali.

Durante la conferenza è emersa in modo chiaro la consapevolezza che la candidatura debba configurarsi come un autentico "progetto di sistema", capace di integrare politiche culturali, economiche e sociali, e non come una semplice somma di eventi. A tal fine, sarà necessario definire una strategia di medio periodo, fondata su indicatori di impatto, strumenti di monitoraggio e meccanismi di valutazione condivisi, così da assicurare trasparenza, efficacia e coerenza alle azioni previste.

Prossime tappe e attese per l’audizione

Il prossimo 16 ottobre, a Palazzo Poli a Roma, i rappresentanti di Foligno e Spoleto illustreranno alla commissione ministeriale la vision progettuale, i piani operativi e il modello di governance delineati nel dossier “Foligno-Spoleto in contemporanea”. Sarà un momento cruciale per dimostrare la solidità e la coerenza della candidatura congiunta, evidenziandone il potenziale di trasformazione territoriale e la capacità di coniugare cultura, innovazione e sviluppo sostenibile.

Qualora l’esito finale premiasse le due città umbre, l’Umbria potrebbe contare su una vetrina nazionale e internazionale di primo piano per l’arte contemporanea, rafforzando il proprio posizionamento come regione capace di unire tradizione e sperimentazione. Ma, anche al di là del verdetto, l’esperienza maturata rappresenta già un risultato significativo: la scelta di unire le forze in un progetto condiviso testimonia una visione politica e culturale orientata alla cooperazione e alla crescita collettiva.

Il percorso avviato ha infatti generato nuove reti di collaborazione, progetti condivisi e un rinnovato clima di fiducia tra istituzioni, operatori culturali e comunità locali. Un patrimonio immateriale che va oltre la competizione e che potrà costituire la base per una strategia culturale regionale di lungo periodo, capace di connettere territori, talenti e risorse. In questo senso, Foligno e Spoleto non rappresentano solo due città candidate, ma i poli di un sistema culturale in evoluzione, che guarda al futuro con un linguaggio comune fondato su innovazione, partecipazione e identità condivisa.

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Francesco Mastrodicasa
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