10 Oct, 2025 - 17:00

Foligno, bussava con forza alle porte dei condomini: 23enne trovato con coltello e cocaina

Foligno, bussava con forza alle porte dei condomini: 23enne trovato con coltello e cocaina

Una mattinata di paura e confusione quella di ieri a Foligno, nei pressi di via Piave, dove un ragazzo di ventitré anni, in evidente stato di alterazione, ha iniziato a bussare con forza e insistenza alle porte degli appartamenti di un condominio, spaventando i residenti e creando momenti di tensione e panico. Le telefonate al numero di emergenza sono state numerose, con cittadini che segnalavano una persona agitata e potenzialmente pericolosa all’interno del palazzo.

L’intervento immediato della Polizia

Sul posto, nel giro di pochi minuti, sono arrivati gli agenti della Squadra Volante del Commissariato di Foligno. I poliziotti, una volta entrati nel condominio, hanno individuato il giovane che, alla loro vista, si è mostrato visibilmente nervoso e confuso, rispondendo con frasi sconnesse e spiegazioni contraddittorie alle domande degli agenti.

Durante il controllo, il ventitreenne - già noto alle forze dell’ordine per episodi analoghi - è stato perquisito, e all’interno del suo zaino gli agenti hanno rinvenuto un coltello a lama appuntita e una piccola dose di cocaina, custodita in un involucro di plastica.

Gli agenti hanno proceduto al sequestro del materiale e al fermo del ragazzo, che è stato poi accompagnato in Commissariato i per gli accertamenti di rito. Al termine delle formalità, il giovane è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Spoleto per molestie, disturbo alla quiete pubblica e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere. Inoltre, è scattata una segnalazione amministrativa per detenzione di sostanze stupefacenti a uso personale.

Episodi di cronaca a Foligno: aggressione a un agente della Polizia Locale

A rendere la giornata ancora più tesa, sempre nella giornata di ieri, un secondo episodio di cronaca si è verificato nel pomeriggio a Foligno, nel piazzale della Pace, a ridosso dell’area ferroviaria.

Intorno alle 15:30, un agente della Polizia Locale è stato aggredito da un 63enne durante un controllo legato alla sosta delle automobili. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo - nato e residente a Foligno, classe 1958 - avrebbe reagito in modo spropositato alla richiesta di fornire le proprie generalità, andando in escandescenza e colpendo l’agente con un pugno.

L’agente, subito soccorso, ha riportato cinque giorni di prognosi per lievi lesioni. L’uomo è stato accompagnato al Comando della Polizia Locale in viale Marconi e denunciato per rifiuto di fornire le generalità, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

L’amministrazione comunale ha espresso ferma condanna per l’accaduto e solidarietà all’agente ferito. Il sindaco ha dichiarato:

“Voglio esprimere tutta la mia vicinanza all’agente aggredito, che ho già provveduto a contattare personalmente  e cogliere l’occasione per ringraziare tutti gli agenti della Polizia Locale per il lavoro che quotidianamente svolgono a servizio della comunità Questa Amministrazione comunale  sarà sempre al loro fianco e faremo di tutto per consentirgli di operare al meglio”.

Molestie, disturbo alla quiete pubblica e porto ingiustificato di armi improprie: cosa dice la legge

I reati contestati al giovane di via Piave sono disciplinati da diversi articoli del Codice Penale e rappresentano comportamenti di rilevante pericolo sociale.

Molestie o disturbo alle persone (art. 660 c.p.) punisce chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, reca molestie o disturbo ad altre persone per petulanza o per altro biasimevole motivo. La pena prevista è l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda fino a 516 euro. Anche atti come bussare insistentemente alle porte dei condomini o gridare in pieno giorno possono rientrare in questa fattispecie, soprattutto se generano paura o turbamento.

Il disturbo alla quiete pubblica, invece, trova fondamento nell’articolo 659 del Codice Penale, che punisce chiunque disturbi il riposo o le occupazioni delle persone mediante schiamazzi, rumori o abuso di strumenti sonori. La pena può arrivare fino a tre mesi di arresto o 309 euro di ammenda.

Ancora più grave è il reato di porto ingiustificato di armi o strumenti atti a offendere (art. 4 legge 110/1975), che vieta il possesso o il trasporto di qualsiasi oggetto atto a offendere - come coltelli, mazze o lame - senza un giustificato motivo. Le sanzioni prevedono l’arresto da sei mesi a due anni e ammende fino a 20.000 euro, oltre al sequestro dell’oggetto. Nel caso di Foligno, la presenza di una lama appuntita nello zaino del 23enne rappresenta un chiaro elemento di rischio, aggravato dallo stato di alterazione e dalla presenza di sostanze stupefacenti.

Infine, la segnalazione amministrativa per detenzione di droga a uso personale rientra nell’articolo 75 del DPR 309/1990 (Testo Unico sugli stupefacenti). Non è un reato penale, ma comporta sanzioni amministrative come la sospensione della patente, del passaporto o del porto d’armi.

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Lorenzo Farneti
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