25 Feb, 2025 - 22:48

Scontro in Regione: chi ha svuotato le casse dell’istruzione?

Scontro in Regione: chi ha svuotato le casse dell’istruzione?

La battaglia contro la dispersione scolastica in Umbria ha portato numeri da record, ma a quale prezzo? La Regione ha speso senza badare troppo al futuro, riuscendo a far scendere l'abbandono scolastico ben al di sotto della media nazionale. Un successo, certo, ma con il fiato corto: i fondi, che avrebbero dovuto garantire stabilità fino al 2027, si stanno esaurendo in anticipo. Ora la Giunta tenta di difendere le proprie scelte, mentre l’opposizione alza la voce parlando di tagli mascherati da strategia.

Gestione dei fondi e prospettive future

Le strategie messe in campo per frenare l'abbandono scolastico in Umbria hanno dato risultati immediati, ma il rischio di una frenata brusca è dietro l’angolo. L’assessore all’Istruzione, Fabio Barcaioli, ha ammesso in consiglio regionale che la corsa ai finanziamenti ha seguito un'accelerazione poco lungimirante, prosciugando i fondi con largo anticipo. Ora, i margini di azione sono drasticamente ridotti.

I numeri sembrano parlare di un trionfo: il tasso di dispersione scolastica è sceso al 5,6%, molto al di sotto della media nazionale del 10,5%. Ma c’è un prezzo da pagare. Gli investimenti per la formazione professionale sono schizzati da 4 a 8 milioni di euro tra il 2022 e il 2025, bruciando rapidamente le risorse disponibili e facendo affidamento sul paracadute temporaneo dei fondi del PNRR.

La consigliera Paola Agabiti ha preso la parola in Assemblea legislativa per puntare il dito sulla necessità di non sprecare i progressi ottenuti. Dal 2020, una serie di misure innovative ha reso l’Umbria un modello nazionale nella lotta alla dispersione scolastica, ma ora il timore è quello di una brusca frenata. Agabiti ha chiesto alla Giunta di chiarire come intenda mantenere in piedi le iniziative già avviate e se abbia intenzione di riproporre le misure della legislatura precedente, considerando la disponibilità di fondi europei che potrebbero garantire una continuità agli interventi.

Borse di studio e servizi scolastici a rischio

Le borse di studio hanno subito un taglio pesante. Per il prossimo triennio restano appena 7,5 milioni di euro, una caduta libera rispetto ai 7 milioni annui precedenti. Chi ci rimette? Le famiglie meno abbienti, che vedranno sfumare sostegni fondamentali per la scuola dei figli.

Dal 2020, la Regione ha messo sul piatto oltre 55 milioni di euro per sostenere le famiglie, con aiuti per rette scolastiche, mense e servizi educativi per l'infanzia. Anche la formazione professionale ha goduto di un’iniezione di fondi: più di 7 milioni di euro nel 2023/2024. I centri estivi non sono stati dimenticati, con 2 milioni stanziati nel 2024 per garantire attività a oltre 8 mila minori. Parallelamente, si è puntato sullo sport come veicolo di inclusione.

Nel tentativo di non far crollare tutto il castello, la Regione ha convocato il tavolo scolastico già il 21 febbraio, giocando d’anticipo. In discussione ci sono l’estensione del tempo pieno per infanzia e scuola primaria, nuove tariffe per il trasporto pubblico degli studenti e un rafforzamento del supporto psicologico. Sul fronte del dimensionamento scolastico, il problema lasciato in eredità dalla vecchia amministrazione è stato tamponato, almeno per ora.

Le critiche dell’opposizione

Secondo i consiglieri di opposizione, l’attuale amministrazione si appresta a dare una sforbiciata decisa ai fondi per l’istruzione. Dal 2020, sono piovuti oltre 55 milioni di euro a sostegno delle famiglie, con 7 milioni stanziati per 27mila borse di studio nell’anno scolastico 2023/24 e più di 2 milioni destinati ai centri estivi nel 2024.

Nonostante i numeri parlino di un sistema che ha retto l’urto, l’opposizione accusa la giunta di voler svuotare il settore degli investimenti, ignorando il piano di programmazione 2021-2027 che avrebbe dovuto garantire 75 milioni di euro per istruzione e inclusione. "Un amministratore degno di questo nome – tuonano i consiglieri – non si limita a distribuire risorse già assegnate, ma si ingegna per trovarne altre".

L’assessore Barcaioli ha rivendicato il ritorno della scuola tra le priorità della Regione, ma non ha perso l’occasione per lanciare qualche frecciata alla passata amministrazione. Ha parlato di una gestione disinvolta delle risorse che ora mette a rischio la tenuta del sistema scolastico. I fondi sono stati spesi a ritmi vertiginosi e ora bisogna fare i conti con un futuro meno generoso.

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Francesca Secci
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