Il Festival delle Arti del Medioevo di Narni torna protagonista dal 29 al 31 agosto 2025, portando con sé un’edizione ricca di novità, sinergie e contenuti innovativi. L’annuncio è arrivato dall’associazione Corsa all’Anello, che da anni cura la manifestazione dedicata alla riscoperta della cultura medievale.
Tre giorni consecutivi in cui l’intero centro storico della cittadina umbra si trasformerà in un affascinante palcoscenico per esperienze immersive, spettacoli, approfondimenti storici, visite guidate e ricostruzioni ambientali. “Un viaggio nel tempo strutturato su più livelli, capace di coinvolgere esperti, rievocatori, turisti e appassionati”.
Fin dalle sue prime edizioni, il Festival ha scelto una linea chiara: coniugare la spettacolarità delle rievocazioni con la solidità del rigore storico. Anche per il 2025, questa impostazione sarà rafforzata, offrendo al pubblico un’esperienza che non si limita all’intrattenimento, ma mira a “restituire uno spaccato coerente, documentato e coinvolgente dell’universo medievale”.
L’intero centro storico sarà teatro di trasformazioni scenografiche che faranno rivivere atmosfere d’altri tempi, con mercati, accampamenti, costumi d’epoca, musiche antiche e degustazioni tipiche. Ma il cuore pulsante dell’edizione 2025 sarà senza dubbio la nuova collaborazione con il Festival del Medioevo di Gubbio, per dare vita a un progetto culturale di respiro nazionale.
Dall’unione tra il Festival delle Arti del Medioevo di Narni e il Festival del Medioevo di Gubbio prende forma la “Università dei Rievocatori”, un’innovativa iniziativa pensata per mettere in dialogo il mondo della ricerca storica con quello delle rievocazioni.
“L’obiettivo è avvicinare gli studiosi agli appassionati, gli accademici agli interpreti del passato, attraverso momenti formativi aperti a tutti”. Durante la tre giorni narnese, questa inedita realtà avrà uno spazio dedicato, con lezioni, laboratori e incontri centrati sull’analisi delle fonti, la metodologia della ricerca e l’uso consapevole dei materiali d’epoca.
Un primo passo, dunque, verso la creazione di una piattaforma stabile di confronto tra discipline storiche, antropologiche, artistiche e artigianali. Il progetto sarà avviato in fase sperimentale a Narni, per poi essere sviluppato anche in altre città e contesti simili.
La collaborazione con Gubbio rappresenta un tassello importante: “Unire due manifestazioni che da anni lavorano sulla valorizzazione del Medioevo significa moltiplicare competenze, contenuti e possibilità di crescita”, dichiarano gli organizzatori.
Gubbio, con il suo Festival del Medioevo, è già da tempo un riferimento a livello nazionale per il dibattito culturale e divulgativo legato all’età di mezzo. Narni, dal canto suo, ha saputo creare una manifestazione capace di legare rievocazione popolare e qualità scenica. Ora, con l’Università dei Rievocatori, le due realtà si propongono di alzare l’asticella qualitativa di tutto il movimento storico-rievocativo italiano.
L’edizione 2025 del Festival delle Arti del Medioevo seguirà una struttura multipla, pensata per offrire esperienze diverse a target differenti:
Incontri culturali con studiosi e specialisti del settore
Performance artistiche e musicali in stile medievale
Laboratori di arti e mestieri antichi
Visite guidate tematiche nei luoghi simbolo della città
Ricostruzioni immersive di ambienti, accampamenti, botteghe
Eventi spettacolari come sfilate, giochi e il grande Torneo Jadis
Ogni piazza, strada e angolo del centro sarà allestito in modo da trasportare i visitatori nel cuore del XIII-XIV secolo, con cura scenografica, precisione filologica e coinvolgimento sensoriale.
Tra i momenti più attesi del cartellone 2025 c’è il Torneo Jadis, curato dagli Sbandieratori Città di Narni. Una competizione coreografica ispirata alle tradizioni medievali, in cui le squadre si sfidano in prove di abilità, ritmo e sincronia. Il tutto ambientato in un contesto urbano addobbato ad arte, che farà da cornice a uno degli appuntamenti più coinvolgenti per il pubblico.
“Non si tratta solo di rivivere, ma di comprendere” — sottolineano i promotori — “Il nostro obiettivo è promuovere un Medioevo accessibile ma non superficiale, affascinante ma mai finto”. Ed è proprio in questa visione che si colloca il lavoro degli storici e dei rievocatori, insieme, in un patto formativo e creativo che mira a educare divertendo.
Le lezioni dell’Università dei Rievocatori saranno aperte anche al pubblico, per dare la possibilità a tutti — dai curiosi ai professionisti — di comprendere i meccanismi dietro una ricostruzione storica ben fatta.
Il Festival rappresenta anche una leva importante per il turismo e l’economia locale. La scelta di programmare l’edizione nell’ultima settimana di agosto ha una duplice funzione:
Prolungare la stagione turistica valorizzando le presenze sul territorio.
Favorire la partecipazione dei residenti, che possono godere dell’evento al rientro dalle ferie estive.
Negli anni, il Festival delle Arti del Medioevo ha portato a Narni migliaia di visitatori da tutta Italia, contribuendo a rafforzare l’identità culturale della città e la sua capacità attrattiva sul piano nazionale.
Con la conferma delle date e l’avvio della collaborazione con Gubbio, il Festival delle Arti del Medioevo di Narni si candida a diventare un punto di riferimento nazionale, non solo per la spettacolarità delle sue proposte, ma anche per la profondità della sua visione culturale.
Nei prossimi mesi verranno comunicati ulteriori dettagli sul programma e sulle modalità di partecipazione. Ma già ora è chiaro che il progetto dell’Università dei Rievocatori rappresenta una svolta per l’intero settore, un’occasione per fare sistema tra manifestazioni, studiosi, enti e associazioni.
Il Festival delle Arti del Medioevo 2025 sarà, ancora una volta, un ponte tra immaginazione e verità storica, tra spettacolo e ricerca, tra antiche pietre e nuove idee. Un evento che fa della passione per il passato un motore per leggere il presente e costruire il futuro della divulgazione culturale in Italia.
Come recita uno dei motti più amati dai rievocatori: “Non basta indossare un abito antico per capire il Medioevo: bisogna anche conoscerne l’anima”.
E a Narni, dal 29 al 31 agosto, sarà possibile farlo. Davvero.