Due giornate tra confronto, bilanci e condivisione sul futuro dell’agricoltura umbra. Il 7 e 8 luglio, il Borgo di Celle a Città di Castello ha ospitato la Festa del Raccolto 2025 organizzata da Molini Fagioli: un evento che ha riunito agricoltori, tecnici, panificatori e appassionati per fare il punto sull’anno agricolo appena concluso e rilanciare una visione condivisa di filiera corta, sostenibilità e responsabilità nella produzione del grano. L’appuntamento non è stato soltanto una celebrazione del grano Oirz – Origine Italia a Residuo Zero – ma anche una riflessione condivisa su come il lavoro nei campi, le scelte etiche e la valorizzazione delle filiere locali possano generare futuro.
Ad aprire le danze, l’intervento dell’agronomo Daniele Paci, che ha raccontato le sfide affrontate durante l’annata agricola 2024–2025: dalla semina invernale alle tecniche di agricoltura predittiva, fino alla sperimentazione di 18 varietà di grano tenero. Le prove sul campo, condotte nella località perugina di Casa del Diavolo insieme a SIS – Società Italiana Sementi, hanno permesso di individuare cultivar resistenti e adatte al clima umbro, contribuendo alla creazione di una filiera resiliente e trasparente.
Ma il momento più denso dell’evento è stato il lancio ufficiale del progetto “Coltiviamo insieme agli agricoltori”, che ha dato voce a un principio fondamentale: il riconoscimento del lavoro agricolo come fondamento della qualità alimentare. Non una semplice etichetta, ma una dichiarazione d’intenti rivolta a panificatori, ristoratori e pizzaioli che scelgono farine pulite, locali e tracciabili. “Scelgo le farine Oirz. Difendo la terra. Sostengo chi la lavora”: è il claim della campagna, concepita per unire contenuto e comunicazione.
Questo spirito anima anche la rete degli Zero d’Avanguardia, un movimento di professionisti che promuove un’idea di grano come cultura, responsabilità e militanza quotidiana. Salvatore Vaccaro, presidente del collettivo, ha accolto i nuovi membri sottolineando come la crescita della rete rifletta un cambiamento reale nel mondo agroalimentare.
Durante il talk sono stati assegnati riconoscimenti a chi ha interpretato con passione e coerenza la filosofia Oirz. SDH si è aggiudicato il titolo di Ambasciatore della Filiera per la distribuzione strategica delle farine, mentre Il Vecchio Granaio è stato premiato come Custode della Filiera per il suo impegno quotidiano nella divulgazione di valori legati al grano etico. Il premio Zerogrammer 2025, rivolto alla comunicazione digitale, è andato ad Andrea Sartoni e Alessandro Guerriero, capaci di trasmettere attraverso i social un’idea autentica e coinvolgente di filiera.
A chiudere la giornata di lunedì, il maestro panificatore Giuliano Pediconi ha svelato i temi della nuova edizione di “Ricette Capovolte”, ciclo di incontri al Fagioli Lab dedicato alla cultura dell’impasto come forma d’arte e strumento di evoluzione.
Martedì mattina, poi, la festa si è spostata nei campi di Casa del Diavolo. Qui, tra le spighe mature, è cominciata la mietitura del grano Oirz, accompagnata da una colazione all’aperto che ha messo insieme semplicità contadina e spirito di comunità. Più che una chiusura, un rito di passaggio tra un anno agricolo e il prossimo.
La Festa del Raccolto 2025 ha ribadito la sua vocazione: essere un laboratorio all’aria aperta dove il sapere contadino incontra le sfide del presente e le visioni del domani. Dove il grano non è solo materia prima, ma legame identitario. Dove scegliere cosa mettere nel piatto significa anche scegliere che tipo di futuro coltivare.
Accanto alla filiera del grano, anche la zootecnia umbra punta a crescere. Con la nuova programmazione 2023–2027, la Regione sostiene gli allevatori di montagna con incentivi mirati, tra cui l’ampliamento della misura vacca-vitello SRA30 e la cumulabilità dei contributi per chi investe in benessere animale e qualità. Dal 2026 è previsto anche un cofinanziamento per l’acquisto di riproduttori selezionati. Infine, il recupero di 6.000 ettari di pascoli grazie al riconoscimento delle Pratiche Locali Tradizionali rafforza il legame tra agricoltura e territorio, premiando chi custodisce saperi e paesaggi montani.