L'incontro-fiume di ieri tra il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi e la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, sulla complessa vicenda Stadio-Clinica sta scatenando reazioni trasversali, come è comprensibile. La polarizzazione Regione-Comune sembra essersi ulteriormente inasprita anche se, come sottolinea il sindaco nell'ultimo comunicato ufficiale, c'è ancora la porta aperta "per poter trovare una sintesi" entro il 18 novembre, data in cui il Tar dell'Umbria potrebbe pronunciarsi con una sospensiva sulla determina del Comune di Terni.
Sulla via di una possibile e auspicata conciliazione, si inserisce anche il vicepresidente della Provincia di Terni, Francesco Maria Ferranti che precisa alcuni aspetti mettendo in chiaro che "il progetto non è stato cassato, per farlo la Regione dovrebbe rivedere il piano dei fabbisogni cancellando i 142 posti letto per il Ternano".
"È necessario ribadire che il progetto stadio-clinica, per un investimento privato di circa 70 milioni di euro, rappresenta un’opportunità irrinunciabile per il territorio ternano e per l’Umbria del sud". Così Ferranti dopo il summit Bandecchi-Proietti di ieri. Un progetto innovativo che potrebbe rilanciare di molto lo sviluppo non solo della città, ma dell'intera regione.
"Il territorio della provincia di Terni – aggiunge Ferranti – ha bisogno di individuare percorsi di crescita e di creare nuovi posti di lavoro e, sotto questi aspetti, il progetto in questione diventa un’opportunità fondamentale, per di più decretata di interesse pubblico nel 2021 dal Consiglio comunale di Terni, oltre ad aver occupato, negli ultimi anni, un importante spazio nei processi amministrativi del Comune e della Regione, nei quali non dovrebbe mai venir meno il principio della continuità amministrativa".
Il progetto Stadio-Clinica è passato dalla Giunta Tesei alla Giunta Proietti e un aspetto su cui Ferranti mette in guardia è il palesarsi "del dannoso principio dell’annullamento in modo ideologico di provvedimenti sviluppati dalla precedente amministrazione regionale solo perché di colore politico diverso".
Rispetto al confronto di ieri al Cmm "emerge - prosegue - che in nessun modo questa progettualità è stata messa da parte, anzi è stato un incontro interlocutorio molto utile, perché la Presidente della Regione, per sua stessa ammissione, è venuta a conoscenza di procedure amministrative e di atti dei quali non era informata, poiché i tecnici della Regione evidentemente non glieli avevano opportunamente presentati. Al contempo appare singolare che il rappresentante legale della Regione abbia firmato un ricorso al Tar con una conoscenza parziale delle procedure".
La presidente Proietti a conclusione dell'incontro con il sindaco Bandecchi ha infatti rimarcato come i procedimenti in atto li stia "vivendo" per la prima volta. Un'affermazione che a molti è apparsa almeno contraddittoria, considerati gli interessi in ballo. "A seguito di questo incontro - ha spiegato in merito il vicepresidente della Provincia - la Regione potrà finalmente approfondire gli aspetti ancora da chiarire per raggiungere una soluzione che sia utile al problema di cui si sta discutendo".
Come sottolinea Ferranti, i 142 posti letto che la la Conferenza dei Servizi decisoria del 2022 ha assegnato alla Provincia di Terni, restano invariati e questo "non può, né potrà, essere annullato", indicando due possibili scenari. Il primo, che appare quello più immediato e che anche lo stesso Bandecchi ha già menzionato, è che nell'eventualità dell'annullamento della determina dirigenziale del Comune di Terni da parte del Tar, "lo stesso Comune ne potrà emettere una nuova calibrandola su eventuali indicazioni formulate dalla Regione". Ovvero lasciando in piedi tutto il pacchetto Stadio-Clinica, seppur con le dovute revisioni.
La seconda, molto più complessa e radicale, riguarderebbe invece la ridistribuzione dei posti letto a monte, cioè in Regione. "L’unico modo con il quale chi governa attualmente la Regione potrebbe cassare il progetto sarebbe quello di rivedere il piano dei fabbisogni regionale, eliminando anche i 142 posti letto previsti per il Ternano e l’Umbria sud". Una eventualità, evidenzia Ferranti "che la stessa Presidente Proietti ha responsabilmente dichiarato di non voler fare, consapevole, evidentemente, che questo rappresenterebbe una penalizzazione inaccettabile e ingiustificata".