12 Sep, 2025 - 15:45

Ferisce il fratello con un'accetta. 45enne spoletino finisce in carcere

Ferisce il fratello con un'accetta. 45enne spoletino finisce in carcere

Una notte di follia e paura a Spoleto dove, al culmine di una violenta lite tra due fratelli, uno ha colpito l'altro con una accetta da cucina causandogli una profonda ferita all’avambraccio ed escoriazioni al capo. I Carabinieri della Compagnia di Spoleto sono intervenuti sul posto cogliendo sul fatto l'aggressore per il quale si sono subito spalancati i cancelli del carcere.

Colpisce il fratello gemello con un'accetta. I fatti

Protagonisti del dramma familiare sono due fratelli gemelli di 45 anni. I militari si sono portati presso l'abitazione che i due condividono a seguito di un'escalation di violenze verificatesi durante la notte.

L'uomo che ha colpito il fratello con un'accetta da cucina, non sarebbe nuovo a comportamenti simili dal momento che già in passato si era reso responsabile di atti violenti analoghi. Al loro arrivo, i Carabinieri lo hanno trovato in uno stato di evidente alterazione psico-fisica e secondo quanto appurato, avrebbe colpito il gemello con un’accetta da cucina, provocandogli gravi lesioni alla testa.

La vittima è stata immediatamente soccorsa e trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Spoleto, dove, al termine degli accertamenti diagnostici, è stata ricoverata con una prognosi di 60 giorni. Nel corso delle attività investigative, i militari hanno rinvenuto e posto sotto sequestro l’arma bianca utilizzata nell’aggressione e altri coltelli che presentavano evidenti tracce ematiche.

Per l'aggressore scatta il carcere

In forza di elementi probatori così rilevanti, l'aggressore è stato dichiarato in stato di arresto, provvedimento restrittivo che è stato convalidato dal Giudice del Tribunale di Spoleto, che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere, nell’attesa delle verifiche dei requisiti per l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. A suo carico c'è l'accusa di lesioni personali aggravate.

Il dramma consumatosi tra le mura domestiche. Il caso di Citerna

La famiglia, per tutti dovrebbe rappresentare lo spazio degli affetti più cari, dove potersi sentire al sicuro e coltivare relazioni di valore. Purtroppo, in non pochi casi, come accaduto anche a Spoleto, quello spazio si trasforma in un inferno di violenze e vessazioni. I numerosi fatti riportati dalle cronache lo dimostrano. I maltrattamenti in famiglia sono una vera e propria piaga sociale e spesso a farne le spese sono i più fragili, come i bambini, le donne e gli anziani. 

Recentemente proprio un anziano padre si è ritrovato ad essere il bersaglio delle violenze e intimidazioni da parte del figlio, un 33enne di Citerna, in provincia di Perugia. L'anziano da diversi mesi era costretto a subire un clima di costante terrore, fatto di minacce di morte, violenze fisiche, morali e psicologiche. L’uomo sarebbe stato colpito ripetutamente, minacciato e costretto a vivere in uno stato di costante paura, fino a sviluppare forme di disagio fisico e psichico.

Per l'autore delle reiterate violenze, il gip di Perugia ha disposto il divieto di avvicinamento alla casa paterna con applicazione del braccialetto elettronico in attesa che si celebri il processo.

Cosa rischia l'aggressore di Spoleto

Il reato di lesioni personali nell'ordinamento italiano è disciplinato dall'articolo 582 del Codice Penale il quale stabilisce che "chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni".

Le lesioni personali si dividono in diversi gradi di gravità: lievissime, lievi, gravi e gravissime che influiscono sulla pena di chi le commette. Nel caso di lesioni personali gravi, ovvero lesioni che mettono pericolo la vita della persona offesa, provocanddogli un’incapacità di svolgere ordinarie attività per un tempo superiore ai 40 giorni, la pena prevista si insaprisce prevedendo la reclusione da un minimo di tre a un massimo di sette anni.

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Sara Costanzi
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