09 Dec, 2025 - 13:00

Femminicidio llaria Sula, oggi seconda udienza per Samson. In aula i suoi avvocati, lui non c'è

Femminicidio llaria Sula, oggi seconda udienza per Samson. In aula i suoi avvocati, lui non c'è

Seconda udienza oggi, martedì 9 dicembre, per Mark Samson, il 23enne reo confesso del brutale femminicidio di Ilaria Sula. Nell'aula bunker del carcere di Rebibbia dove si trova rinchiuso da aprile, lui oggi ha rinunciato a comparire. A rappresentarlo in aula, davanti alla terza Corte di Assise di Roma, ci sono i suoi avvocati. 

Le accuse contro Samson

La Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Mark Antony Samson. Nei suoi confronti i pm coordinati dall'aggiunto Luigi Cascini, contestano i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla relazione affettiva con la vittima e l'occultamento di cadavere.

Ilaria, studentessa ternana di 22 anni, era sparita nel nulla una sera di fine di marzo. Abitava a Roma, dove studiava al terzo anno della Facoltà di Scienze Statistiche, in un appartamento condiviso con altre studentesse. In quei giorni disperati dopo la sua scomparsa, si erano ricorsi in ogni dove gli appelli per trovarla ma di lei c'erano solo sporadici e laconici messaggi dal suo cellulare. Messaggi che come è stato appurato, non era lei ad inviare ma Samson nel tentativo di depistare le indagini.

A una settimana dalla sparizione, il corpo senza vita di Ilaria è stato trovato la mattina del 2 aprile, rinchiuso in una grande valigia gettata in una scarpata boschiva nei pressi di Capranica Prenestina, a una quarantina di chilometri da Roma. Fin da subito i sospetti si sono concentrati sull'ex fidanzato, Mark Samson che nei giorni successivi al femminicidio aveva ripreso la sua vita di sempre. 

Di Samson la Giudice per le Indagini Preliminari, Antonella Minunni, aveva evidenziato il "forte autocontrollo e lucidità", atteggiamento confermato dalla sua capacità di riuscire a tornare alla normalità subito dopo aver commesso il femminicidio. La sua confessione, tra bugie e omissioni, è arrivata nel giro di poco.

Il processo aperto a novembre. Oggi la seconda udienza

La prima udienza del processo a carico di Samson c'era stata lo scorso 12 novembre. Lui era presente in aula, sguardo sempre basso, non ha proferito parola, così ci ha riferito l'avvocato della famiglia Sula, Giuseppe Sforza.

In quella sede ci sono state le richieste di costutizione di parte civile. Ad avanzare la richiesta numerose associazioni attive nel sostegno ai familiari delle vittime e nel contrasto alla violenza sulle donne oltre all'Università La Sapienza di Roma, dove Ilaria studiava. I giudici oggi scioglieranno la riserva e come ci aveva anticipato il legale, il processo entrerà nel vivo con le prime testimonianze.

I familiari e gli amici di Ilaria sono oggi presenti in aula indossando ancora le magliette con il suo volto e la scritta "Giustizia per Ilaria". Sappiamo che i suoi genitori, il fratello e gli zii in qualità di testimoni, sono stati fatti uscire.

La madre di Samson non andrà in carcere

Separatamente si è svolto e già concluso, il 29 novembre, il processo a carico della madre di Samson, Nors Manlapaz. La donna aveva confessato di aver aiutato il figlio a ripulire il sangue dopo il delitto, che si è consumato nella casa della famiglia Samson, un appartamento al piano seminterrato di via Homs, nel quartiere Africano della Capitale.

La donna accusata di concorso nell'occultamento di cadavere ha patteggiato due anni e non andrà in carcere. Il giudice ha accolto la richiesta formulata dalla Procura e concesso la sospensione condizionale della pena.

I genitori di Ilaria: "Un dolore che non passa mai"

In più occasioni il padre e la madre di Ilaria hanno ribadito la loro richiesta di giustizia sottolineando come il dolore di quella perdita sia sempre dolorosamente vivo. "Di Samson non ci interessa nulla" hanno sempre ribadito con la dignità incrollabile che hanno dimostrato in ogni occasione.

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Sara Costanzi
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