09 Dec, 2025 - 20:00

Femminicidio Ilaria Sula, Sapienza ammessa come parte civile al processo; oggi la seconda udienza a carico di Mark Samson

Femminicidio Ilaria Sula, Sapienza ammessa come parte civile al processo; oggi la seconda udienza a carico di Mark Samson

Nel giorno della seconda udienza a carico Mark Samson, il 23enne reo confesso del brutale femminicidio di Ilaria Sula, la terza Corte di assise del Tribunale ordinario di Roma ha deciso di ammettere l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" come parte civile nel processo per il femminicidio della 22enne che studiava Statistica nell’ateneo di piazzale Aldo Moro.

Processo a carico di Mark Samson: l'Università La Sapienza ammessa come parte civile 

Questo è un segnale di straordinaria rilevanza per il ruolo delle università nella società. - il pensiero della rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, come riportato dall'Ansa, sull’ammissione come parte civile nel processo per il femminicidio di Ilaria Sula - Essa non riguarda solo la nostra vicinanza alla famiglia di Ilaria, a cui rinnovo il sentimento di affetto e solidarietà da parte dell’intera comunità Sapienza, ma anche il pieno riconoscimento del valore della missione educativa degli atenei”.

Le università - ricorda ancora la rettrice - non sono solo luoghi di trasmissione del sapere e di sviluppo della ricerca: sono comunità educanti, chiamate a formare cittadine e cittadini consapevoli e responsabili, promuovendo valori fondamentali come il rispetto reciproco, la dignità della Persona, la non violenza e la convivenza civile. La tragedia che ha colpito Ilaria e tutta la sua famiglia ci ricorda con forza quanto sia importante che queste dimensioni siano parte integrante della nostra azione quotidiana, dalla didattica alla ricerca, dalle iniziative culturali alla vita della componente studentesca e di tutta la comunità universitaria”.

L’università riafferma la propria responsabilità sociale - conclude la rettrice sulla decisione di costituirsi parte civile per il femminicidio di Ilaria Sula - perché vuole proteggere e promuovere un ambiente in cui la formazione si accompagni alla crescita etica e umana delle nostre studentesse e dei nostri studenti. E, più in generale, è un impegno che ci guida nel nostro lavoro quotidiano e che vogliamo continuare a sostenere, affinché ogni Persona possa vivere un contesto sicuro, rispettoso e aperto, dove i diritti e la dignità di ciascuno siano sempre tutelati”.

Le testimonianze dei poliziotti e i messaggi shock di Mark Samson

Davanti alla Corte d'Assise di Roma sono stati chiamati a testimoniare anche diversi poliziotti che indagarono sulla scomparsa e, poi, sull'omicidio della ragazza. Assente, invece, Mark Samson. Dalle parole dei testimoni sono state ripercorse le ultime ore della scomparsa e delle prime ricerche. Grande attenzione alle chat, pervenute in quei giorni agli inquirenti, con le amiche di Ilaria, fino a quelle tra lei e Mark Samson. 

Dobbiamo parlare, vieni da me o prima delle 12 o dopo le 16”: scrisse Ilaria la mattina del 24 marzo, un giorno prima della sua scomparsa. Il 29 marzo, quando la studentessa ternana era già morta da giorni, l’imputato effettuò 6 chiamate vocali al telefono della ex. E poi le inviò un whatsapp: “Ohi Ila, dove sei? Per favore, rispondi. Stai facendo preoccupare tutti”.

Ilaria è mia, è solo mia, non me ne frega un ca**o, è solo mia. Andrò in prigione ma così non si può. Io sto soffrendo come un maiale e lei se la spassa. Se mi dice le ca****e, la affogo nell’acquario. La metto nell’angolino. La faccio mettere in ginocchio e deve chiedere scusa in tutte le lingue”. Messaggi scioccanti quelli di Mark Samson, inviati tramite messaggio a un amico, nei giorni precedenti la scomparsa della giovane Sula e resi noti durante l'udienza odierna, nell'aula bunker del carcere di Rebibbia dove si trova rinchiuso da aprile e dove lui oggi ha rinunciato a comparire. 

Dall’analisi delle chat estrapolate dal telefono di Samson era emerso un chiaro progetto di femminicidio. In uno scambio di messaggi con alcuni amici, il giovane aveva scritto frasi allarmanti come “O torna con me o la uccido”, riferendosi a Ilaria. Questo inquietante messaggio, nel cellulare di Mark Antony Samson, emerso nei giorni scorsi, avrebbe svelato la premeditazione dietro il femminicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, 22 anni.

L'avvocato Giuseppe Sforza: "Il reato ha spazzato via l'essenza di una famiglia"

“Il nostro lavoro - questa la posizione espressa dalla Procura di Roma in relazione al femminicidio di Ilaria Sula - sarà teso a dimostrare la fredda e lucida determinazione di Samson nel portare a termine il reato che si era prefissato”. 

Il legale della famiglia della giovane vittima, l’avvocato Giuseppe Sforza, ha, invece, rimarcato l’impegno a dimostrare la sussistenza di tutte le aggravanti: “Il reato non ha solo cancellato l’esistenza di una ragazza di 22 anni con ampie e belle prospettive di vita ma ha spazzato via l’essenza di un’intera famiglia”.

La giovane studentessa era stata uccisa lo scorso marzo a Roma con tre coltellate al collo e il suo corpo nascosto in una valigia, poi abbandonata in un dirupo nei pressi di via Homs.

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Emanuele Landi
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