15 Sep, 2025 - 18:00

Federconsumatori Umbria accusa la Regione: “Partecipazione solo a parole, esclusi dai tavoli decisivi”

Federconsumatori Umbria accusa la Regione: “Partecipazione solo a parole, esclusi dai tavoli decisivi”

Gelo tra Federconsumatori Umbria Aps e la Regione Umbria, con una battuta d'arresto nelle relazioni che alza il livello della tensione sindacale. L’associazione ha indirizzato una lettera aperta alla presidente Stefania Proietti, denunciando la mancata inclusione delle organizzazioni dei consumatori nei processi decisionali su sanità, trasporto pubblico, gestione dei rifiuti e accesso ai fondi. Temi strategici, che incidono direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini, ma che secondo Federconsumatori restano affrontati in solitudine dall’amministrazione regionale.

“Intendiamo rappresentare una situazione di difficoltà e di incertezza nei rapporti con la giunta regionale” scrive l’associazione, sottolineando come le leggi regionali in vigore prevedano strumenti di partecipazione che però, nei fatti, restano sulla carta.

Liste d’attesa in sanità e osservatori mai convocati: Federconsumatori parla di esclusione sistematica

Il primo punto critico riguarda la sanità. A tre mesi dall’insediamento dell’Osservatorio regionale sulle liste d’attesa, previsto per riunirsi con cadenza bimestrale, Federconsumatori denuncia che “ancora non se ne ha la convocazione, pur in presenza di varie comunicazioni”.

Il dato sul tavolo è imponente: circa 80.000 prestazioni sanitarie in attesa in Umbria. L’associazione riconosce che la sola convocazione dell’osservatorio non risolverebbe la crisi, ma ribadisce come il confronto sia indispensabile per garantire trasparenza e condivisione.

“La partecipazione viene sempre dichiarata, ma non esercitata” afferma Federconsumatori, evidenziando un divario tra annunci e realtà operativa.

Trasporti, piano dei rifiuti e manovra fiscale: nodi aperti che pesano su cittadini e famiglie

Altro fronte caldo è quello dei trasporti. Federconsumatori giudica necessario aprire un dialogo con le associazioni dei consumatori e i fornitori di servizi – Trenitalia, Busitalia, Rfi e Anas – per affrontare i disagi del settore.

La stessa critica viene rivolta alla Regione sul piano dei rifiuti, su quello energetico e sull’uso delle acque, temi che secondo l’associazione “meritano confronto e approfondimento nei luoghi deputati, senza infingimenti o scorciatoie”.

Il documento tocca anche il delicato tema della manovra fiscale approvata ad aprile, legata al deficit del sistema sanitario umbro e destinata a entrare in vigore dal 1° gennaio 2026. Federconsumatori avverte che le misure avranno “una notevole ricaduta negativa economica sui salari e le pensioni di larga fetta della popolazione umbra”. La Consulta dei Consumatori aveva chiesto un confronto già a fine marzo, senza ricevere risposta.

Accesso ai fondi e rischio per la rappresentanza: Umbria tra le poche Regioni inadempienti

L’ultimo capitolo della lettera riguarda l’accesso ai finanziamenti nazionali per i progetti sul consumo e sulla digitalizzazione. Federconsumatori segnala che due iniziative restano ancora senza risposte, con il rischio di compromettere l’esistenza stessa delle associazioni consumeristiche umbre.

“Da nostre informazioni sono solo due Regioni ad essere in questa situazione e questo non è positivo” denuncia l’associazione, sottolineando come l’esclusione dai fondi possa intaccare non solo le attività delle associazioni ma anche il principio di rappresentanza democratica dei cittadini.

La lettera si chiude con un appello costruttivo. Federconsumatori ribadisce di non voler compilare “l’elenco della spesa”, ma di voler stimolare la Regione a un maggiore impegno nel dialogo con i cittadini. “Convinti come siamo che queste nostre osservazioni siano di sprone positivo per un sempre migliore rapporto tra cittadini, associazioni di rappresentanza e istituzioni, rimaniamo a disposizione per tutti gli approfondimenti utili”.

Il messaggio è chiaro: l’Umbria ha norme avanzate che riconoscono il ruolo delle associazioni dei consumatori, ma senza un confronto effettivo e sistematico il rischio è che restino lettera morta.

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Federico Zacaglioni
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