La riqualificazione dell’ex Chiesa del Carmine di Terni si configura come un tassello fondamentale nell’ambito della rigenerazione dei poli culturali cittadini. La Prima Commissione consiliare del Comune, guidata dal presidente Andrea Sterlini (Alternativa Popolare), ha svolto un sopralluogo istituzionale insieme all’assessore ai lavori pubblici Giovanni Maggi, al Responsabile unico del procedimento Leonardo Donati, ai rappresentanti della ditta Cogesap e ai tecnici incaricati.
L’intervento interessa non solo il recupero delle parti strutturali dell’edificio storico, ma anche la valorizzazione delle componenti artistiche e impiantistiche. Una significativa perizia di variante ha consentito l’adeguamento delle opere, risolvendo problematiche tecniche e ampliando le potenzialità future della struttura. “La tela restaurata e rimontata, il nuovo sistema di climatizzazione e il consolidamento delle capriate dimostrano l’attenzione posta nella salvaguardia del patrimonio”, ha affermato Donati, sottolineando come le economie di gara abbiano permesso interventi mirati senza compromessi sulla qualità progettuale.
Tra le questioni di rilievo vi è l’impatto delle radici dei platani storici posti all’esterno dell’edificio, responsabili di un cedimento della fondazione della sacrestia. La commissione si è soffermata sulla necessità di tutelare il valore ambientale degli alberi, fermo restando la priorità della sicurezza strutturale e del mantenimento della funzionalità artistica.
Donati ha precisato: “Abbiamo agito con cautela per salvaguardare i platani, consapevoli che un monitoraggio costante sarà indispensabile per prevenire futuri danni”.
Grande attenzione è stata posta anche alle innovazioni tecniche introdotte, come il sistema di elettrosmosi per contrastare l’umidità, che attualmente garantisce murature perfettamente asciutte. Il rispetto dei vincoli imposti dalla Soprintendenza, la progettazione di una nuova struttura di sostegno per il baldacchino dell’altare e l’utilizzo di una pompa di calore di ultima generazione rappresentano esempi concreti dell’approccio integrato adottato nel restauro.
Andrea Sterlini, presidente della Prima Commissione consiliare, ha voluto sottolineare il valore di questa operazione: “La riqualificazione dell’ex Chiesa del Carmine non è soltanto una risposta alle esigenze strutturali e artistiche, ma si inserisce in un disegno più ampio: quello di arricchire il mosaico di luoghi culturali che rendono Terni una città viva e aperta all’innovazione. Siamo convinti che la trasparenza e l’efficacia degli interventi siano indispensabili per garantire alla cittadinanza uno spazio rinnovato, pronto ad accogliere eventi, concerti e iniziative sociali di rilievo".
L’assessore Maggi ha posto enfasi sul fatto che ogni ritardo nell’avanzamento delle opere sia stato “a beneficio dell’opera stessa”, anche grazie all’impiego accorto delle risorse risparmiate che hanno innalzato il livello del progetto. Ha ribadito che la destinazione della chiesa resterà coerente con la sua vocazione storica di luogo dedicato a cultura, musica e aggregazione sociale.
Dal punto di vista economico, Donati ha riassunto l’operazione: l’appalto da circa 1,8 milioni di euro, finanziato sulla linea PNRR, ha visto un ribasso prossimo al 28%, consentendo l’inserimento della variante e l’ampliamento degli interventi sia sul patrimonio artistico che su quello funzionale.
Il sopralluogo si è concluso con una generale valutazione positiva sull’avanzamento dei lavori. Il clima di collaborazione tra amministrazione comunale, impresa esecutrice e Soprintendenza è stato riconosciuto come elemento decisivo per restituire alla città uno spazio iconico, destinato ad accogliere e valorizzare la vivacità culturale di Terni.
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