31 May, 2025 - 16:04

Evasione fiscale, Umbria fanalino di coda: recuperati meno di 50mila euro

Evasione fiscale, Umbria fanalino di coda: recuperati meno di 50mila euro

L’Umbria arranca nella lotta contro l’evasione fiscale a livello locale. Secondo uno studio dell’Ufficio studi Cgia di Mestre, aggiornato al 31 maggio 2025, i Comuni umbri hanno complessivamente incassato poco più di 48.000 eurograzie alle “segnalazioni qualificate” inviate all’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di una cifra irrisoria se confrontata con il recupero potenziale: le 296 amministrazioni italiane che nel 2024 hanno partecipato attivamente al contrasto fiscale hanno incassato solo 3 milioni di euro complessivi.

A livello nazionale, in tutto, la segnalazione dei Comuni ha portato a un contributo di soli 6 milioni nel 2023. Per i Comuni umbri, i soggetti attivi sono stati soltanto quattro: Monte Santa Maria Tiberina, Citerna, San Giustino e Narni.

Lotta all’evasione fiscale in Umbria: incassi sotto i 50mila euro nel 2025

Il conteggio dell’Ufficio studi Cgia, basato su dati ufficiali del Ministero dell’Interno, conferma che nel 2024 sono stati 296 i municipi italiani (il 3,7% del totale) ad aver trasmesso segnalazioni qualificate al Fisco. In base alla normativa vigente, tali comuni ricevono il 50% di quanto recuperato dall’Agenzia delle Entrate. Nel 2024 queste amministrazioni hanno incassato circa 3 milioni di euro. In Umbria sono solo quattro:

  • Monte Santa Maria Tiberina (PG): circa 19.000 € incassati (30° nella graduatoria nazionale).
  • Citerna (PG): circa 15.000 € (36° in Italia).
  • San Giustino (PG): circa 3.000 € (103°).
  • Narni (TR): 621 € (181°).

Queste cifre riflettono i premi riconosciuti nel 2024 in base alle segnalazioni inoltrate l’anno precedente. In totale, quindi, i Comuni umbri hanno incassato poco più di 38.000 € nel solo 2024, confermando che negli “ultimi anni” – dal 2016 a oggi – i recuperi complessivi non superano i 48.254 €. Per fare un paragone, i capoluoghi umbri hanno finora beneficiato di risorse molto più limitate: Perugia e Terni insieme hanno incassato solo poco più di 10.000 € tra il 2016 e il 2023 (perlopiù Perugia con oltre 9.600 €).

Solo quattro Comuni umbri hanno segnalato evasori: ecco quali sono

Nel 2009 l’Agenzia delle Entrate e l’ANCI Umbria avevano siglato un protocollo per favorire lo scambio di informazioni: un’intesa che prevede formazione ai dipendenti comunali e canali telematici dedicati per inviare le “segnalazioni qualificate” riguardo Irpef, Ires, Iva e imposte catastali. Tuttavia, dal 2016 al 2024, solo quattro Comuni umbri hanno partecipato attivamente: Monte Santa Maria Tiberina, Citerna, San Giustino e Narni. Nessun altro comune umbro risulta attivo nei database del Ministero.

Il premio per chi segnala l’evasione torna al 100% dal 2025

Secondo la legge, il 50% delle somme recuperate va ai Comuni che le segnalano, ma dal 2025 tale quota tornerà al 100%, come era in passato. Ad esempio, la Cgia sottolinea che dal 2025 i Comuni riceveranno per intero le entrate aggiuntive accertate grazie alle segnalazioni. A livello centrale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze monitora le riscossioni definitive e non definitive conseguenti alle segnalazioni dei Comuni.

L’Umbria resta indietro nella lotta fiscale: confronto con altre regioni

Il quadro generale in Italia è simile: la stragrande maggioranza dei Comuni non segnala casi di evasione. Come riporta la Cgia, il contributo dei comuni alla lotta fiscale è stato di soli 6 milioni nel 2023. Tuttavia, alcune regioni si distinguono: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto mostrano una partecipazione molto più ampia. In Umbria, invece, la partecipazione è ridotta e i benefici economici restano minimi.

Evasione fiscale in Umbria: perché i Comuni non partecipano

Nel complesso, i dati confermano una tendenza all’impasse: pochissimi Comuni umbri partecipano al meccanismo di segnalazione, ottenendo incassi marginali. Le ragioni sono spesso strutturali: la formazione e le risorse necessarie per condurre indagini fiscali puntuali mancano nei piccoli municipi. Tuttavia, il recente rialzo dal 50% al 100% del premio (a partire dal 2025) potrebbe stimolare nuove adesioni. Al momento, persiste un ampio divario tra l’entità dell’evasione stimata (circa 1,4 miliardi in Umbria) e le risorse recuperate.

"Equità fiscale per tutti": la voce dei sindaci umbri attivi

Da più parti si chiede maggiore impegno. Letizia Michelini, sindaca di Monte Santa Maria Tiberina, spiega che il Comune è stato riconosciuto come “primo in Umbria e tra i primi in Italia” per l’attività di contrasto all’evasione. "Da anni ci stiamo impegnando su questo fronte, perché crediamo nel principio di equità fiscale e di giustizia contributiva", dichiara la Michelini.

Aggiunge che le risorse recuperate saranno investite "a beneficio dell’intera collettività" e sottolinea come il meccanismo funzioni "grazie all’invio di segnalazioni qualificate". Anche altre amministrazioni umbre mostrano attenzione al tema, benché la difficile congiuntura nazionale renda modesti i risultati.

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Francesca Secci
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