Il tema dell’eolico torna con forza nel dibattito cittadino, ponendo una domanda fondamentale: come conciliare sviluppo energetico, rispetto del paesaggio e sostenibilità sociale? La città, riconosciuta per la sua straordinaria identità storica, ambientale e culturale, si trova oggi al centro di valutazioni delicate che coinvolgono territorio, economia e scelte strategiche per il futuro.
Il territorio eugubino è parte integrante della dorsale appenninica umbro-marchigiana, un’area di grande pregio paesaggistico e naturalistico. In questo contesto si inseriscono le preoccupazioni espresse nel dibattito attuale: tutela del paesaggio, sicurezza idrogeologica, salvaguardia dell’ambiente e delle aree boschive.
Il tema riguarda in particolare i progetti di eolico industriale di media e grande taglia, che comportano infrastrutture accessorie come strade, cavidotti, sbancamenti e interventi potenzialmente invasivi sulle aree montane. La riflessione non riguarda soltanto l’impatto visivo, ma anche aspetti strutturali legati alla stabilità del territorio e alla conservazione degli ecosistemi.
Molti sottolineano l’importanza di preservare l’identità del paesaggio eugubino, che non è solo patrimonio naturale, ma anche fattore di attrattività culturale, turistica e sociale.
Nel dibattito vengono citati tre progetti principali:
il progetto “Gubbio Sud” da 36 megawatt con sistema di accumulo da 12 megawatt;
il progetto “Gubbio Nord” da 64,8 megawatt con accumulo da 63 megawatt;
il progetto “La Contessa”, con 8 aerogeneratori per un totale di 48 megawatt e sistema di accumulo da 25 megawatt.
Si tratta di impianti di grande dimensione, con forte impatto sul territorio e potenziali ricadute urbanistiche, ambientali e infrastrutturali.
Nel 2024 è stato inoltre approvato un regolamento comunale che disciplina in modo rigoroso la localizzazione e la compatibilità ambientale degli impianti da fonti rinnovabili, cercando di dare un quadro normativo chiaro e coerente.

Un altro elemento centrale riguarda il coinvolgimento della popolazione. Le osservazioni espresse nel dibattito pubblico evidenziano la necessità di informazione completa e trasparente, affinché i cittadini possano conoscere nel dettaglio caratteristiche, localizzazioni, impatti e benefici degli eventuali progetti.
L’idea è quella di favorire un percorso partecipativo che chiami in causa associazioni, comitati, realtà economiche e sociali, comunità locali, affinché ogni decisione nasca dal confronto e da una piena consapevolezza collettiva.
In questa prospettiva diventa essenziale la chiarezza: “Garantire trasparenza significa rendere pubblici documenti, studi, aree coinvolte e possibili conseguenze, affinché la cittadinanza possa valutare in modo informato”.
Nel dibattito emerge anche un’altra linea di riflessione: la necessità di puntare comunque sulle energie rinnovabili, ma privilegiando soluzioni considerate meno impattanti e più integrate nel contesto urbano ed economico.
Tra le proposte considerate più sostenibili vengono indicati:
fotovoltaico su edifici e aree già urbanizzate;
sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili;
micro-eolico non invasivo;
programmi di efficientamento energetico e riduzione dei consumi.
Si tratta di modelli che cercano di conciliare la transizione energetica con il rispetto delle peculiarità territoriali, guardando a un percorso di sostenibilità che sia compatibile con la storia e la geografia del territorio eugubino.
La questione dell’eolico non è soltanto tecnica o amministrativa: è una riflessione più ampia sul futuro della città, sulle scelte energetiche, sulla tutela del patrimonio ambientale e sulla capacità di programmare uno sviluppo equilibrato.
In questo senso, l’obiettivo condiviso è quello di proteggere Gubbio e il suo paesaggio senza rinunciare alla modernità e all’innovazione. La sfida sarà individuare una linea che garantisca responsabilità ambientale, sicurezza del territorio, sostenibilità economica e coesione sociale.
La discussione è aperta, ma ciò che emerge con chiarezza è la volontà di affrontare il tema con serietà, partecipazione e senso della comunità. Perché l’energia del futuro non è soltanto quella che si produce, ma anche quella che nasce da una città capace di decidere insieme il proprio destino.