Nel quartiere Prisciano si respira rabbia, oltre alle polveri. L’ennesima nube notturna giallastra sprigionata dallo stabilimento siderurgico di viale Brin ha riacceso l’emergenza ambientale in una delle aree più sensibili di Terni. Stavolta, però, la risposta istituzionale non si limita a un sopralluogo o a un appello. Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, ha parlato chiaro, anzi durissimo: “Sto riflettendo sulla possibilità di bloccare il lavoro dell’AST per inadempienze strutturali ai fini sanitari”.
Una minaccia netta, pronunciata a margine di un confronto che si fa sempre più acceso con la Regione dell'Umbria e che arriva dopo le reiterate denunce del Comitato Prisciano Terni Est. Il tutto in un momento in cui l’Accordo di Programma firmato con l’azienda sembrava promettere una svolta, anche sul fronte ambientale. Una promessa, secondo il primo cittadino, ampiamente disattesa.
A far traboccare il vaso, le immagini circolate tra residenti e attivisti, che mostrano ancora una volta nubi dense e sospette. Il sindaco non usa giri di parole: “Le vibrazioni che non si fermano e l’emissione di sostanze e polveri nocive alla salute si presentano in modo sproporzionato rispetto al limite consentito. Lo stesso pulviscolo, più volte ripreso da telecamere e respirato dai cittadini, non può certo essere salutare”.
Nell’intervento del sindaco c’è anche una seconda ipotesi, ancora più estrema: l’evacuazione dei residenti di Prisciano. “L’altra opzione sul tavolo è l’obbligo di evacuazione del quartiere e il rimborso dei danni subiti dai cittadini che dovranno costruirsi una casa altrove”, afferma Bandecchi.
Nel mirino, però, non c’è solo Acciai Speciali Terni. Bandecchi punta il dito anche contro Palazzo Donini: “La Regione Umbria contribuirà alle spese e pagherà i danni subiti dai cittadini che dovranno costruirsi casa altrove, perché inerme e china ormai da nove mesi sui problemi e sui tavoli convocati dal Sindaco di Terni”.
Il riferimento è ai continui solleciti del Comune rimasti senza risposta concreta, mentre la qualità della vita nel quartiere continua a deteriorarsi.
Uno scenario dai contorni fortemente conflittuali tra Palazzo Spada e la giunta Proietti. Una posizione ribadita anche nel comunicato stampa ufficiale del Comune di Terni.
Il vicesindaco di Terni, Riccardo Corridore, interviene con decisione sul caso Prisciano, ribadendo l’impegno della Giunta sul fronte ambientale e sanitario: “Su Prisciano è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti. Troppe sono le promesse non mantenute dal gruppo Arvedi sul fronte della tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Erano e sono a tutt’oggi punti fondanti del nostro programma elettorale sui quali non siamo disposti a negoziare. Assumere atteggiamenti morbidi vuol dire non avere a cuore il bene della nostra città e la salute dei cittadini”.
Una linea netta, che rafforza la posizione espressa in una domenica convulsa dal sindaco Stefano Bandecchi, e che lascia intendere come il Comune sia pronto ad agire se non arriveranno risposte immediate e concrete dall’azienda.
Paradossalmente, nei giorni scorsi, la Regione Umbria aveva pubblicato sul portale dedicato l’esito del procedimento relativo al rinnovo parziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per lo stabilimento AST di viale Brin. La Conferenza di Servizi, riunitasi il 10 luglio 2025, ha infatti espresso valutazione favorevole all’istanza presentata dall’azienda, nell’ambito del riesame previsto dalla normativa del 2006.
Il procedimento ha avuto come oggetto specifico la rivalutazione delle emissioni di Nichel in atmosfera e l’individuazione dei dispositivi più idonei all’abbattimento dell’inquinante. La comunicazione ufficiale è stata diffusa dal Servizio Sostenibilità ambientale, Valutazioni ed Autorizzazioni ambientali della Direzione regionale Governo del Territorio, Ambiente e Protezione Civile, confermando così il via libera tecnico-amministrativo all’istanza dell’azienda, nonostante le forti preoccupazioni manifestate dal territorio.