Un'iniziativa concreta per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza di tutelare l’ambiente che le circonda e prendersi cura degli animali. È questo l’obiettivo del progetto promosso dall’azienda Giuliano Tartufi, in collaborazione con le professoresse Elisabetta Fruttini e Valeria Baldicchi, che ha visto protagonisti 27 studenti della scuola media di Pietralunga (Istituto Comprensivo Umbertide Montone Pietralunga) in una giornata all’insegna dell’arte e della solidarietà.
Un'esperienza educativa che ha portato i ragazzi a Città di Castello, dove la mattina hanno visitato Palazzo Albizzini per ammirare le celebri opere di Alberto Burri, mentre il pomeriggio è stato dedicato all’incontro con i cani ospitati presso il Canile comprensoriale Alta Valle del Tevere di Lerchi (Città di Castello).
La mattinata si è aperta con la visita a Palazzo Albizzini, dove i ragazzi hanno potuto ammirare le opere di Alberto Burri, immergendosi nell'arte contemporanea di uno dei più grandi maestri del Novecento. Nel pomeriggio, il gruppo si è spostato al Canile comprensoriale Alta Valle del Tevere, a Lerchi (Città di Castello), per un incontro toccante con la realtà dell'abbandono e del recupero degli animali. Ad accoglierli, oltre agli educatori cinofili, c'erano Paola Matrigali Tintori, responsabile della struttura, insieme a Giuliano Martinelli, titolare dell'azienda Giuliano Tartufi, ed Elisa Ioni, brand manager.
L'esperienza al canile ha suscitato grande interesse tra i giovani partecipanti, che hanno avuto l'opportunità di interagire con i cani ospiti, porre domande e approfondire il funzionamento della struttura. Anche Giuliano Martinelli, amante degli animali con ben otto cani già al suo fianco, non ha nascosto la propria emozione e commozione, sottolineando quanto sia importante il gesto di adottare con consapevolezza.
L'incontro è stato anche un'opportunità per affrontare il delicato tema del maltrattamento e dell'abbandono degli animali. Martinelli ha sottolineato il profondo legame che unisce il tartufaio al suo cane, evidenziando il “bisogno di affetto degli animali abbandonati” e promuovendo un rapporto fondato sull'amore e sul rispetto reciproco, al di là delle capacità lavorative dell'animale.
Successivamente, ha rivolto un appello alla comunità: “Mi piacerebbe che tutti i cittadini facessero una passeggiata qui prima di prendere un cane di razza. In questo canile ho visto anche dei cani da tartufo o da caccia che sono stati abbandonati, magari perché non erano bravi ad affiancare l'uomo in queste attività. Io non so neanche come si faccia ad abbandonare un cane, non riesco a comprendere chi lo fa”.
A ribadire l'estrema importanza di un'adozione consapevole è stata Elisa Ioni, che ha sottolineato l'obiettivo primario dell'iniziativa: “L'obiettivo principale di questa giornata è di educare le nuove generazioni affinché si prendano cura degli animali. Viviamo in un territorio di cerca del tartufo e di caccia e a volte in questi contesti c'è chi si rende protagonista di maltrattamenti o, peggio ancora, quando il cane 'da lavoro' non serve più, di abbandono. La caccia e la ricerca del tartufo sono attività praticate da centinaia di anni, quindi ci sono anche delle abitudini consolidate, sbagliate ovviamente, che però sono difficili da sradicare in un contesto come il nostro. Attraverso le nuove generazioni si può cercare di cambiare mentalità, per migliorare la qualità della vita dei cani”.
Un messaggio chiaro: il cambiamento culturale parte dalle nuove generazioni, che rappresentano la chiave per costruire un futuro in cui il rispetto per gli animali sia un valore condiviso e radicato.
Il percorso educativo avviato non si è concluso con la visita al canile. Come spiegato da Paola Matrigali Tintori, l'iniziativa ha preso il via circa un mese fa con un incontro diretto presso la scuola di Pietralunga: “Chiacchierando con i ragazzi abbiamo sentito che molti di loro avevano già degli animali, però non erano mai stati in una realtà come quella del canile. Ci è sembrato importante fargliela conoscere. Oggi ho inoltre consegnato loro alcuni moduli per diventare soci Enpa, un segnale per spingerli ad avere un approccio diverso con gli animali. Sarebbe bello se qualcuno di questi ragazzi, poi, diventasse un adottante o un volontario del canile, c'è tanto bisogno”.
Un gesto concreto che mira a coinvolgere i più giovani in un percorso di responsabilità e solidarietà, con la speranza che la consapevolezza di oggi possa tradursi in azioni virtuose per il futuro.