29 Oct, 2025 - 09:30

Ecco chi sono Giammarco Urbani e Matteo Minelli, i nuovi vertici di Confindustria che interpretano l’Umbria che cambia

Ecco chi sono Giammarco Urbani e Matteo Minelli, i nuovi vertici di Confindustria che interpretano l’Umbria che cambia

Ecco chi sono Giammarco Urbani e Matteo Minelli, i due imprenditori under 50 che guideranno Confindustria Umbria nei prossimi anni. La loro elezione segna un passaggio simbolico: l’industria umbra entra in una nuova fase, dove innovazione, sostenibilità e visione internazionale diventano le parole chiave per la crescita del sistema produttivo regionale.

Urbani arriva dal mondo del food di alta gamma, Minelli da quello delle energie rinnovabili. Due settori diversi, uniti dalla stessa idea di impresa: unire radici e modernità, territorio e futuro.

Giammarco Urbani, dal cuore della Valnerina al vertice di Confindustria Umbria

Nato a Terni nel 1975, Giammarco Urbani rappresenta una delle eccellenze dell’agroalimentare italiano. Alla guida della Urbani Tartufi Srl e della Urbani Truffles USA Corp, è la sesta generazione di una famiglia che ha fatto del tartufo un marchio globale.

La Urbani Tartufi, fondata a Scheggino nel 1852, è oggi leader mondiale nel settore, con una presenza in 80 Paesi e un export che supera il 75%. Urbani ha affiancato all’attività imprenditoriale un percorso associativo consolidato: presidente della Sezione Agroalimentare, membro del Cluster Agrifood Nazionale e vicepresidente di Confindustria Umbria dal 2021 al 2025.

Durante l’Assemblea che lo ha eletto presidente, ha delineato la sua linea programmatica: “Il nostro compito è far sì che Confindustria Umbria continui a essere un punto di riferimento solido per le imprese e una voce unitaria e autorevole dell’industria. Dobbiamo accompagnare il sistema produttivo regionale in una fase di trasformazione profonda, nella quale innovazione tecnologica, sostenibilità e capitale umano rappresentano le vere leve della competitività.”

L’obiettivo, ha spiegato, è rafforzare la struttura associativa, potenziare i servizi alle imprese e consolidare il ruolo di rappresentanza a livello regionale e nazionale. Al centro della sua strategia: trasformazione digitale, formazione di nuove competenze tecniche e manageriali e reti d’impresa per aumentare la competitività del tessuto produttivo umbro.

Matteo Minelli, l’energia rinnovabile come chiave di sviluppo dell’Umbria

Il nuovo vicepresidente di Confindustria Umbria, Matteo Minelli, nato nel 1980 a Gualdo Tadino, porta nella squadra la forza dell’innovazione energetica e della sostenibilità. È fondatore e Amministratore Delegato di Universo Flea, gruppo che integra tre pilastri economici strategici: energia, agroalimentare e green economy.

Con la sua Ecosuntek Spa, società quotata su Borsa Italiana, Minelli ha costruito uno dei principali gruppi italiani nel campo delle energie rinnovabili. È anche Presidente del CdA di Eco Trade Srl, società attiva nella distribuzione di energia tramite il brand +energia, e fondatore di Flea – Società Agricola Srl, produttrice della birra artigianale Birra Flea, oggi tra i marchi più riconosciuti in Italia.

La sua idea di impresa è chiara: creare un ecosistema produttivo integrato, capace di coniugare crescita economica, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. È stato vicepresidente di AssoBirra, componente del Consiglio nazionale dei Giovani Imprenditori di Federalimentare e presidente della Sezione Eugubino-Gualdese di Confindustria Umbria.

Minelli incarna la visione di una nuova generazione di imprenditori umbri, radicati nel territorio ma con una forte proiezione internazionale, per i quali la transizione energetica non è solo un obiettivo ambientale ma una strategia industriale.

Confindustria Umbria verso una nuova stagione: innovazione, sostenibilità e competenze

Con Giammarco Urbani e Matteo Minelli ai vertici, Confindustria Umbria si prepara a un percorso di crescita basato su tre assi strategici: innovazione tecnologica, sostenibilità e capitale umano. Due profili complementari che portano in dote esperienze diverse ma una visione comune: trasformare l’Umbria in una regione industriale competitiva e moderna.

“Confindustria Umbria deve essere una piattaforma di connessioni e di idee, capace di attrarre competenze, stimolare progettualità e ispirare una nuova stagione di crescita per la regione”, ha dichiarato Urbani, indicando la direzione di un sistema produttivo più aperto e interconnesso.

La sfida è proiettare l’Umbria oltre i propri confini, rafforzando i rapporti con Bruxelles e con il Sistema Confindustriale nazionale, perché -come ha ricordato lo stesso Urbani - “le grandi sfide di oggi, dall’energia all’intelligenza artificiale, dalla transizione ecologica all’accesso ai mercati internazionali, si giocano su scala europea e globale.”

Confindustria Umbria cambia passo, e lo fa con due figure che rappresentano il futuro dell’impresa regionale. Giammarco Urbani e Matteo Minelli incarnano un modello di industria contemporanea, dove il radicamento locale dialoga con la spinta all’innovazione globale.

Un’Umbria che resta fedele alle sue origini ma che sceglie di parlare la lingua del cambiamento, coniugando tradizione e futuro in una stessa direzione: quella della crescita sostenibile e dell’eccellenza produttiva.

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Federico Zacaglioni
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