Il Lago Trasimeno, da sempre fulcro vitale dell’Umbria e nodo strategico anche per la vicina Toscana, sta vivendo una fase di profonda incertezza. La qualità delle sue acque e la capacità di attrarre turismo rappresentano pilastri fondamentali per l’economia locale, ma le criticità legate alla gestione idrica e alle infrastrutture rischiano di comprometterne in modo significativo il pieno sviluppo. Residenti, operatori turistici e associazioni ambientaliste rivolgono costanti sollecitazioni alle istituzioni, denunciando ritardi e mancanza di risposte concrete che minano la pianificazione e lo sviluppo sostenibile del territorio.
Da anni la questione del dragaggio del Lago Trasimeno e della manutenzione delle sponde e dei fossi è al centro delle istanze delle comunità locali, degli imprenditori turistici e dei pescatori. Le operazioni di dragaggio non solo garantirebbero la sicurezza della navigazione, ma contribuirebbero anche a prevenire fenomeni di degrado ambientale e a tutelare l’ecosistema lacustre, già sottoposto a stress idrico e a fenomeni di eutrofizzazione.
Nonostante i numerosi annunci e proclami, gli interventi concreti risultano ancora in gran parte inevasi, alimentando crescenti preoccupazioni tra chi vive e lavora lungo le sponde del lago. La situazione si è ulteriormente complicata con la decisione della Regione Umbria, datata 31 luglio, di ritirare la delibera che prevedeva l’accordo con la Toscana per l’utilizzo delle acque del bacino del Montedoglio, inizialmente attese a partire da novembre. Una scelta che ha sollevato dubbi significativi sulla capacità di garantire livelli idrici stabili e sicuri per il lago, aumentando l’incertezza tra operatori e cittadini.
Le autorità regionali hanno avviato alcuni campionamenti sperimentali delle acque, un passo indispensabile per valutare la compatibilità ambientale e predisporre un progetto definitivo. Tuttavia, la comunità locale sottolinea come la tempistica di tali interventi resti incerta, con il concreto rischio di ulteriori ritardi che potrebbero compromettere non solo la tutela dell’ecosistema, ma anche la pianificazione della stagione turistica.
Parallelamente alle criticità ambientali, permane la questione infrastrutturale legata alla stazione Alta Velocità "Medio Etruria". La sua realizzazione rappresenterebbe un’occasione strategica per potenziare la connettività del territorio, collegando rapidamente il comprensorio a Firenze, Roma e ad altre importanti città italiane. Inserito in un protocollo d’intesa tra Umbria e Toscana, il progetto è concepito per coniugare sviluppo economico e tutela ambientale, favorendo il turismo sostenibile e lo sviluppo dei servizi locali.
Nonostante l'importanza strategica dell’iniziativa e i finanziamenti già stanziati, la stazione resta incompiuta. Questo stallo rischia di isolare ulteriormente il territorio, mentre il raddoppio della linea ferroviaria ad alta capacità tra Firenze e Roma procede, accentuando il divario infrastrutturale e logistico rispetto ad altre regioni del Paese.
Il Lago Trasimeno è un ecosistema delicato e complesso, la cui tutela risulta imprescindibile non solo per la salvaguardia ambientale, ma anche per la stabilità economica delle comunità che vivono di turismo, agricoltura e servizi locali. L’insieme tra criticità idriche, ritardi nei dragaggi e incertezze infrastrutturali alimenta un clima di apprensione tra residenti e operatori, compromettendo la programmazione stagionale e la competitività del territorio. Da ciò emerge l’urgenza di politiche integrate, che riescano a coniugare interventi immediati di manutenzione con strategie a medio-lungo termine per la gestione sostenibile delle risorse idriche e della mobilità, prevenendo che criticità puntuali si trasformino in danni strutturali.
Le associazioni locali sottolineano che il rilancio del Trasimeno non può prescindere dalla concretezza degli interventi: dragaggi regolari e manutenzione delle sponde, la piena realizzazione della stazione Alta Velocità e piani di governance condivisi costituiscono presupposti imprescindibili per garantire uno sviluppo equilibrato, sostenibile e duraturo dell’intero comprensorio.