14 Dec, 2025 - 21:00

Dimensionamento scolastico, il PD di Gubbio chiede un Consiglio comunale aperto con Barcaioli e Presciutti

Dimensionamento scolastico, il PD di Gubbio chiede un Consiglio comunale aperto con Barcaioli e Presciutti

La presa di posizione dei democratici eugubini

 

Il Partito Democratico di Gubbio interviene con una posizione articolata e netta sulla vicenda del dimensionamento scolastico che coinvolge la scuola di primo ciclo della città, chiedendo la convocazione immediata di un Consiglio comunale aperto alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione Fabio Barcaioli e del presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti.

Nel comunicato diffuso dalla segreteria cittadina, il PD afferma di voler difendere il sistema di istruzione del territorio, ritenendo il provvedimento annunciato “un taglio all’autonomia della nostra scuola, privo di un valido motivo” e, soprattutto, adottato senza un adeguato percorso di confronto.

“Decisioni prese senza partecipazione”

Secondo i democratici, uno degli elementi più critici riguarda il metodo con cui si è giunti alla scelta. “Se è vero che le istituzioni sono tenute a prendere decisioni – si legge – è altrettanto vero che in democrazia la partecipazione è un diritto e un dovere, soprattutto quando si parla di scuola”.

Dalle informazioni raccolte dal PD, il percorso non avrebbe previsto il coinvolgimento delle istituzioni locali, delle dirigenze scolastiche, delle organizzazioni sindacali, né tantomeno delle famiglie e dei cittadini che subiranno direttamente le conseguenze del provvedimento. Una mancanza che, secondo il partito, rende la decisione ancora più difficile da accettare.

Il giudizio sulla politica nazionale e regionale

Nel comunicato, il PD di Gubbio distingue chiaramente i diversi livelli di responsabilità. Da un lato, viene espresso un giudizio fortemente negativo sulla politica nazionale del Governo Meloni, accusata di “non investire nella scuola e di penalizzarla con tagli significativi” attraverso la legge di bilancio.

Dall’altro lato, il partito si riserva di formulare un giudizio complessivo sulle decisioni della Giunta regionale e della Provincia di Perugia, che “a una prima lettura appaiono quantomeno contraddittorie”. In Umbria, infatti, il dimensionamento riguarderebbe solo due istituti, uno a Gubbio e uno a Terni, una scelta che solleva interrogativi sulla coerenza dei criteri adottati.

Le conseguenze per la “Mastro Giorgio Nelli”

Entrando nel merito, il PD evidenzia come, nel caso eugubino, il dimensionamento comporterebbe il frazionamento in tre istituti comprensivi e la perdita dell’autonomia dell’istituto “Mastro Giorgio Nelli”, che oggi ne gode.

Le ricadute concrete sarebbero tutt’altro che marginali. “Le conseguenze di questa scelta – sottolinea il comunicato – si manifesterebbero già dal 1° settembre 2026”, con il rischio di compromettere la continuità didattica, di avviare una complessa riorganizzazione del personale e di arrivare persino alla riduzione degli insegnanti e alla perdita di alcune cattedre.

Perché proprio Gubbio?

Uno dei nodi centrali della presa di posizione democratica riguarda la motivazione della scelta. “Non possiamo non chiederci perché il dimensionamento sia ricaduto proprio su Gubbio”, afferma il PD, escludendo che la ragione possa essere legata ai numeri, visto che esistono istituti più piccoli, o a fattori geografici.

Gubbio, ricordano i democratici, è collocata in un’area interna e montana, dove “sarebbero necessarie maggiore autonomia e significativi investimenti”, non certo un ridimensionamento. Da qui la domanda, esplicitata con cautela ma chiarezza, se la scelta possa essere riconducibile a motivazioni politiche: “Un’ipotesi grave che vogliamo escludere”, ribadendo la fiducia nelle istituzioni coinvolte.

Opposizione nel merito, non pregiudiziale

Il PD di Gubbio chiarisce anche il proprio ruolo nei confronti dell’Amministrazione comunale. “Il nostro ruolo è e rimarrà quello di opposizione alla Giunta Fiorucci, si legge, ma un’opposizione che intende essere nel merito e nell’esclusivo interesse della città.

Allo stesso tempo, il partito si dice disponibile a sostenere l’Amministrazione qualora vengano avanzate “proposte concrete e fondate”, segno della volontà di mantenere un approccio responsabile su una materia così delicata.

La richiesta di un Consiglio comunale aperto

Da qui la richiesta formale: la convocazione di un Consiglio comunale aperto, con un unico punto all’ordine del giorno dedicato al dimensionamento scolastico di Gubbio, alle sue ragioni, alle possibili soluzioni e alla tutela dell’autonomia cittadina.

Il PD chiede che al confronto partecipino cittadini, famiglie, insegnanti, parti sociali e istituti scolastici, e che siano invitati Barcaioli e Presciutti, “certi che apprezzeranno il coinvolgimento in un confronto democratico in una sede istituzionale”.

La scuola come presidio di democrazia

Il comunicato si chiude con un’affermazione di principio: “Il Partito Democratico crede fermamente nel ruolo centrale del sistema di istruzione pubblica quale presidio fondamentale della democrazia”. Per questo, viene respinto “qualsiasi atteggiamento che escluda il confronto” sul futuro della scuola.

L’impegno dichiarato è quello di partecipare al dibattito con proposte e di difendere l’autonomia della scuola pubblica a Gubbio, chiedendo che le scelte vengano spiegate, discusse e condivise con la comunità.

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Mario Farneti
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