10 Dec, 2025 - 12:05

Dimensionamento scolastico 2026/2027, Gubbio alza la voce: “Nessun confronto, provvedimento ingiustificato”

Dimensionamento scolastico 2026/2027, Gubbio alza la voce: “Nessun confronto, provvedimento ingiustificato”

La presa di posizione del sindaco Fiorucci e dell’assessore Rughi contro l’atto regionale

 

Il Comune di Gubbio prende ufficialmente posizione contro il nuovo provvedimento regionale sul dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2026/2027, annunciato dalla Giunta dell’Umbria tramite comunicato stampa ma non ancora reso pubblico nei contenuti. A esprimere forte preoccupazione sono il sindaco Vittorio Fiorucci e l’assessore alle Politiche educative Lucia Rughi, che denunciano l’assenza totale di confronto istituzionale e la mancanza di motivazioni oggettive.

«Si tratta di un provvedimento annunciato senza alcuna interlocuzione preventiva con il Comune, con le scuole e con le rappresentanze sindacali», dichiarano. Un metodo che l’amministrazione comunale giudica non conforme ai principi di leale collaborazione tra istituzioni.

Un intervento non previsto dalla precedente programmazione

Secondo quanto anticipato dalla Regione, il nuovo atto introdurrebbe due ulteriori dimensionamenti, di cui uno riferito proprio a Gubbio, con efficacia al momento sospesa in attesa dell’esito del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Un elemento che aggiunge incertezza a un quadro già complesso.

Il punto politicamente più delicato riguarda però la contraddizione con la precedente DGR 1048/2025, che aveva già definito il piano di dimensionamento 2026/2027 senza prevedere alcun intervento sul territorio eugubino. Una programmazione condivisa e formalizzata solo pochi mesi fa e ora, di fatto, rimessa in discussione.

Non è una prescrizione statale: la scelta è regionale

Fiorucci e Rughi chiariscono un altro aspetto fondamentale: il decreto interministeriale 124/2025, che stabilisce la necessità di ridurre le autonomie scolastiche a livello nazionale, non individua territori specifici. Questo significa che la decisione di intervenire su Gubbio non è un obbligo imposto dallo Stato, ma una scelta discrezionale della Regione Umbria.

Un passaggio che rafforza la posizione del Comune: se non esiste un vincolo statale sul territorio eugubino, allora il provvedimento regionale necessita di motivazioni tecniche solide, che al momento – secondo l’amministrazione – non emergono.

“Le nostre scuole sono solide e in regola con gli standard”

Nel documento diffuso dal Comune, sindaco e assessore ricordano come l’amministrazione abbia costantemente rappresentato in ogni sede la qualità dell’attuale assetto scolastico di Gubbio. Gli atti trasmessi a Provincia e Regione già nel mese di settembre, recepiti nella programmazione di ottobre, certificano la solidità delle autonomie scolastiche locali.

«Le nostre scuole presentano dirigenti titolari, edifici riqualificati, numeri adeguati e indicatori pienamente coerenti con gli standard ministeriali», spiegano Fiorucci e Rughi. In sostanza, non esistono oggi elementi oggettivi – né tecnici, né numerici, né organizzativi – che giustifichino un nuovo dimensionamento.

Il vertice urgente con sindacati e dirigenti scolastici

All’annuncio regionale, il Comune ha reagito immediatamente convocando un incontro urgente il 4 dicembre con le organizzazioni sindacali della scuola e con i dirigenti scolastici eugubini. Un confronto che ha fatto emergere un clima di forte preoccupazione diffusa, non solo per i possibili effetti del provvedimento, ma soprattutto per il metodo adottato dalla Regione.

Durante la riunione è emerso un dato significativo: anche i sindacati, al momento, non conoscono nel dettaglio la proposta regionale, essendo stati convocati ufficialmente solo per il 9 dicembre. Un elemento che rafforza l’accusa di una gestione unilaterale e poco trasparente del processo.

Nel corso dell’incontro è stato inoltre confermato quanto già espresso nei mesi precedenti: l’assetto delle autonomie scolastiche di Gubbio funziona e non presenta criticità strutturali tali da richiedere interventi correttivi.

Il Comune si fa portavoce della comunità scolastica

Alla luce di questo scenario, l’amministrazione comunale ha deciso di farsi interprete diretta delle preoccupazioni di studenti, famiglie, docenti e dirigenti scolastici. Il Comune ha già avviato tutte le azioni previste per la tutela del sistema educativo locale, ribadendo la propria contrarietà netta a qualsiasi ipotesi di dimensionamento che coinvolga Gubbio.

Parallelamente, viene richiesto con forza l’avvio di un tavolo istituzionale di confronto che coinvolga Provincia, Ufficio Scolastico Regionale, istituzioni scolastiche e organizzazioni sindacali. Per il Comune, solo un percorso condiviso e trasparente può garantire decisioni equilibrate e realmente utili al sistema educativo.

Chiarezza, rispetto delle procedure e responsabilità istituzionale

Nel passaggio finale della nota, Fiorucci e Rughi fanno appello a un clima di responsabilità e serietà, invitando tutte le forze politiche e istituzionali a evitare strumentalizzazioni.

«In un momento così delicato è dovere delle istituzioni garantire chiarezza, collaborazione e rispetto delle procedure», affermano. Il dibattito politico è legittimo, ma – sottolineano – «le analisi vanno tenute distinte dai giudizi sommari: la tutela delle scuole richiede conoscenza degli atti, non slogan».

La linea di Gubbio: fermezza e leale collaborazione

Il messaggio che il Comune lancia alla Regione è chiaro: difendere l’attuale assetto scolastico di Gubbio con fermezza, ma senza chiusure pregiudiziali, nel rispetto delle regole e delle competenze istituzionali. La richiesta è quella di un confronto vero, basato su dati, numeri e atti ufficiali, non su comunicati stampa.

«Gubbio continuerà a farlo con fermezza e con leale collaborazione, perché il sistema educativo merita rispetto», concludono sindaco e assessore.

Una posizione che mira a proteggere non solo un’organizzazione amministrativa, ma soprattutto il diritto allo studio delle nuove generazioni e la stabilità di una comunità educativa che negli anni ha dimostrato solidità e qualità. In attesa di conoscere gli atti ufficiali della Regione, Gubbio si prepara dunque a una fase di confronto che si annuncia delicata, ma decisiva per il futuro della scuola sul territorio.

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Mario Farneti
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